Capitolo LXXV

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Il giorno dopo, appena finita scuola, non ritorno a casa. Olivia ha prenotato la miglior spa da Ottawa solo per noi due.

Ha detto che è il miglior modo per superare una pena d'amore, lei per Sebastian e me per Anderson.
Così adesso mi ritrovo in una piscina dalla temperatura fin troppo alta e con l'idromassaggio sulla schiena. Rilassante è rilassante, questo bisogna ammetterlo.

Liv mi sorride. È di fronte a me, ma questa vasca è così piccola che se allungassi la mano le toccherei il ginocchio. «Ti stai rilassando?»

Annuisco. È stata molto carina, perché si sta preoccupando molto per me nonostante la sua situazione con Tian ed i suoi genitori. «Sí, molto. E tu?»

Anche Savannah voleva venire, ma poi si è ricordata che è il suo mesiversario con Richard. Lei è quella con la relazione più stabile, a quanto pare.

Sospiro. Kyle oggi se ne va da casa mia. Finalmente l'acqua è ritornata anche a casa sua e Catherine ha detto a mia madre che è meglio così: io e lui ci stiamo evitando come la peste. Ieri sera non ho cenato pur di non vederlo e lui stamattina è sceso di casa alle sei di mattina, per evitare di incontrarmi.

«Sí, anche io. Tra poco abbiamo la manicure. Sul sito internet c'era anche la foto di una tizia con delle fette di cetrioli sugli occhi!» Olivia gesticola, tutta eccitata, e si muove persino l'acqua, che poi esce leggermente dalla vasca.

Ridacchio e alzo gli occhi al cielo. «Vuoi andare già adesso?» Teoricamente è un percorso ben preciso, ma possiamo anche saltare qualcosa: siamo solo noi due. Ma infondo, chi va in una spa di mercoledì?

Noi, a quanto pare.
O forse chiunque ragazza che ha il cuore spezzato.

«O mio Dio, sì!» Liv si alza, poi mi prende il braccio e ci mettiamo i rispettivi accappatoi. Profumano di rosa e sono morbidi, se potessi me li porterei a casa.

Persino le ciabatte che danno sono morbide e bianche candide. Mi dispiace solo che si siano bagnate un po' e dopo sarò costretta a buttarle, perché loro nella borsa entravano di sicuro.

Liv mi prende a braccetto ed insieme entriamo nell'altra sala della spa, dedicata a massaggi e manicure. Ci sono alcuni lettini, simili a quelli medici, solo che hanno un'aspetto molto più invitante e confortevole. E poi ci sono varie sedie in pelle e ognuna è grande quanto due da pranzo. Liv mi ha portato nel paradiso di ogni ragazza. O almeno, di tutte tranne me.

Inutile dire qual'è il mio paradiso.
Il mio stomaco si chiude in una morsa e mi riprendo severamente in testa. Tutti cercando di distrarmi e non posso mandare a puttane i loro tentativi solo perché sono una bambina viziata. Sí, Anderson mi ha spezzato il cuore. E allora? Succede. Mi passerà.

La mia migliore amica sorride gentilmente all'estetista che ci sta guardando. «Salve. Abbiamo prenotato per due a nome Hemming.»

La signora, che avrà una quarantina d'anni, annuisce e ci fa segno di sederci. Le sedie sono l'una vicino all'altra, così io e Olivia ci mettiamo vicine.

Arrivano anche altre tre ragazze, sempre estetiste, per prendersi cura di noi. Mi mordo il labbro, a disagio. Mi sentirò in colpa mentre loro mi faranno le unghie, in due, come se io fossi chissà chi. So che è una cosa stupida, ma il mio subconscio oramai ha perso completamente il lume della ragione.

E piantala. Mi sgrido da sola. Tu e il tuo cuore spezzato. Finiscila e vivi.

Intanto le estetiste si occupano di noi. Olivia si fa anche mettere lo smalto, un grigio scuro quasi nero che personalmente adoro, mentre io decido di non mettere nulla. Tanto lo smalto si leva dopo due giorni e questo mi manda solo in bestia.

Poi, prima di fare la vera e propria manicure, ci mettono anche le maschere e persino i cetrioli, proprio come aveva detto Liv. Ci facciamo fare anche una foto ricordo. Dio, le nostre facce! Non so chi delle due faccia più ridere.

«Ci voleva proprio...» Mormora ad un certo punto Olivia, quando arrivano altre due estetiste a farci un massaggio alle spalle.

Io mi sto per addormentare, talmente sono rilassata. «Sí.» Sussurro, trattenendo a stento uno sbadiglio. «Ci voleva proprio.»

«Sei molto rigida.» Sta dicendo la massaggiatrice, credo a me, dato che mi dà un piccolo colpo sulla spalla. «Rilassati.»

In realtà sono rilassatissima, non ho idea del perché lei creda che io sia nervosa. Scrollo le spalle e cerco di scioglierle un po'.

«Stai bene, M.? Stavi ripensando al verme?» Liv mi prende la mano libera -perché l'altra è impegnata nella manicure- nella sua libera. E ha soprannominato da ieri verme Kyle. Lui lo sa, dato che lei gliel'ha urlato stamattina in faccia, appena lui è sceso dalla macchina.

Ci sono voluti Richard, Jasper e anche me e Bianca per tenerla ferma in modo che non saltasse su Kyle per riempirlo di pugni.

Fingo una risata, che è più finta della mia voglia di vivere al momento. E ce ne vuole. «A chi, scusa? Io non penso proprio a nessuno, perché sto benissimo.»

Scuoto anche leggermente la testa e un cetriolino mi cade dall'occhio. È stato bello finché è durato, compagno di spa. Penso in onore del cetriolo quando guardo e lo trovo a terra. Che schifo, io quel coso non me lo rimetto in faccia.

L'estetista mi guarda con un sopracciglio inarcato, poi fa saettare lo sguardo tra me e Olivia. «Problemi amorosi?»

Non capisco perché tutte le estetiste si facciano i fatti degli altri. Forse firmano un contratto dove c'è scritto "informati sulla vita dei clienti, anche se probabilmente non li rivedrai mai più". Scrollo le spalle. «Ne abbiamo sia io che lei.» Faccio segno con la testa verso Olivia e anche l'altro cetriolo mi abbandona.

Beh, forse stare ferma e rilassarmi alla spa non fa proprio per me.

Liv sbuffa. «Ci siamo entrambe innamorate di due stronzi.»

Su Kyle concordo pienamente. «Guarda che con Tian la stronza sei stata tu.» Le ricordo, scuotendo leggermente la testa.

«Mi sembra ovvio che io sono innamorata di me stessa, in primis.» Ribatte prontamente Olivia, con un sorrisetto.

Riscuoto la testa cercando di trattenere una risatina, ma con scarsi risultati.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now