Capitolo VI

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A mio malincuore, la domenica arriva prima del previsto.

Olivia si è presentata a casa mia alle undici del mattino perché "non sia mai si bucata una ruota e faceva tardi".
Il punto è che casa sua dista dalla mia massimo quindici minuti a piedi, quindi mi è parso strano venire nove ore in anticipo, considerando anche il fatto che io stavo dormendo beatamente.

Alle due del pomeriggio Liv caccia una lista dalla borsa, lunga quasi cinquanta centimetri. «Abbiamo giusto cinque ore per fare tutto.»

Strabuzzo gli occhi. «Cinque ore? Ma cosa devi fare, prepararti per incontrare la regina Elisabetta?»

Olivia sbuffa. «No, ma quasi. Kyle é un re.»

Mi metto una mano sulla pancia, fingendo un conato. «Adesso vomito.»

«Ma per favore.» Liv prende dallo zaino che si è portata, insieme alla borsa, i vestiti che ha intenzione di indossare. «Stasera ci rifaremo un po' gli occhi.»

«Tu.» Le sorrido beffarda. «Io sarò troppo impegnata a mandarlo a fanculo.»

«Tanto lo so.» Dice lei sorridendo. «Che infondo lo trovi bello da morire anche tu.»

Alzo gli occhi al cielo. «Perché parliamo solo e sempre di Kyle?»

Apre la bocca per rispondere, ma poi ci ripensa, la chiude, e se ne va in bagno senza rispondermi.
«Grazie della risposta!» Le urlo, quando ha già chiuso la porta a chiave.

Intanto mi siedo sul letto e chiudo gli occhi.
Ieri non ho fatto nulla di impegnativo, eppure mi sento stanca lo stesso.
Forse la settimana mi ha sfinito, soprattutto il venerdì, tra la scuola, il centro commerciale e provare a risollevare il morale di Hilary.

Proprio lei mi manda un messaggio, dove mi dice che sta andando a parlare con Kyle per dirgli di Jeremy.
Le auguro buona fortuna e poi spengo il cellulare.

So già che stasera sarà incazzato nero, e se la prenderà con me. Per non parlare del fatto che, se Hilary gli dirà che è venuta da me per sfogarsi, darà di matto.

Non ho detto nulla a Liv e Sav del tradimento di Jeremy, per il semplice motivo che loro non conoscono bene Hilary. E poi sono fatti suoi. Io, al suo posto, avrei preferito che nessuno lo sapesse.

È coraggiosa ad andarlo a dire a Kyle.

«Tocca a te per la doccia, M.» Liv mi dà un piccolo schiaffo sulla caviglia, facendomi aprire gli occhi, che avevo richiuso quando ho spento il cellulare.

«Va bene.» Mi alzo e prendo dall'armadio i primi vestiti che mi capitano sotto tiro, dato che indosso ancora il pigiama.

Alla fine prendo una gonna nera in tessuto che mi arriva alle ginocchia ed una camicia bianca con delle piccole rose rosse. Vorrei prendere altri vestiti, perché questi mi sembrano troppo eleganti per una cena a casa, ma Olivia mi spinge di forza in bagno, lamentandosi che abbiamo poco tempo per fare tutto.

Mentre apro l'acqua e aspetto che diventi tiepida, accendo di nuovo il cellulare per mettere la musica.
Mi arriva un altro messaggio, ma questa volta il destinatario non è Hilary.

Sei morta, Hill.
Dice il messaggio. So che è Mr. Arroganza, perché l'ho segnato così sul telefono.

Abbiamo i numeri di cellulare l'un dell'altra, ma non perché vogliamo: ce li hanno scambiati di forza i nostri genitori un anno, quando dovevamo organizzare una festa a sorpresa per i miei fratelli.

Ridacchio quando rileggo la risposta che gli ho mandato.
Mi immagino quasi la sua faccia isterica.

In realtà sto ancora respirando, ma grazie del pensiero.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now