Capitolo bonus (Kyle's pov)

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Kyle's pov

Lei dice no, io dico sì. Lei dice bianco, io nero; lei montagna e io mare; io dico di andare e lei di fermarsi. Morgan Julia Hill ed io facciamo questo da diciotto anni, senza neanche un valido motivo.
«Non ti allontanare, è pieno di ubriachi.» Le avevo detto, appena arrivati a questa festa. Ovviamente mi ha risposto male e si è allontanata, ma sono stato abbastanza testardo da averla seguita per assicurarmi che stesse bene. Il nostro rapporto è strano, me ne rendo conto. Lei dice di odiarmi, ma so che mente. Lo faccio anche io. Se sapesse che il bambino che a nove anni le ha decapitato la sua nuova bambola preferita per attirare la sua attenzione, solo perché aveva una cotta per lei, probabilmente mi riderebbe in faccia. O mi sputerebbe in un occhio: sono sicuro che non avrebbe problemi a farlo. Ma, per mia fortuna, non ho intenzione di dirle che da bambino mi piaceva, né che mi piace adesso. Probabilmente penserebbe che sto scherzando ed è già abbastanza triste per quel coglione del suo ex ragazzo, un tale di nome Omar che voglio prendere a pugni con tutto me stesso.

Morgan sorride, ballando vicino a me. Non so neanche come siamo finiti così, ma in qualunque modo sia successo mi va benissimo. Nathan e Luis, i miei migliori amici insieme a Sebastian, mi prenderanno in giro a vita quando scopriranno che mi sto innamorando della loro piccola sorellina. Kyle Anderson, il ragazzo che tanto la odiava e le voleva del male, adesso non vorrebbe fare nient'altro che stringerla a sé.

Morgan è quel tipo di persona che o odi o ami, senza vie di mezzo. Su cinque parole che dice quattro sono ironiche, il suo sport preferito è alzare gli occhi al cielo e si fa sempre venire idee strane come vendetta. L'ultima volta mi ha sfasciato la macchina. Nonostante ciò, è anche altruista e maledettamente onesta. È impulsiva -ne è la prova ogni volta che mi dà uno schiaffo in piano viso, anche quando non me lo merito-, ma ha un sorriso che è la fine del mondo.
Per questo, quando il bagnino di questo stupido resort punta i suoi occhi su di lei, gli mando un'occhiataccia e stringo Morgan più a me. Stranamente non si oppone, e non è neanche ubriaca.

Quando stava per ordinare da bere l'ho fermata e ho detto al barman che è astemia, in modo da non correre rischi. So cosa potrebbe fare da ubriaca, e poi ha già bevuto abbastanza l'altro giorno, alla festa di Halloween. Prima mi ha rinfacciato, mentre le chiedevo di ballare, di non averglielo chiesto all'ultima festa per la Charlotte, quella che lei pensa sia la mia ragazza. In realtà non l'ho fatto perché avevo paura che avrebbe pensato a Omar, che avrebbe pianto, o che mi avrebbe di nuovo preso a ceffoni. Lei non lo sa, ma alcune volte non mi piace che siamo nemici. Vorrei solo vederla sorridere e sapere che l'ho fatta sentire io così. Ma è carina anche quando arriccia il naso perché l'ho infastidita. Queste sono le soddisfazioni della vita, altro che un buon lavoro o stronzate del genere.

«Allora.» Le dico, avvicinando la bocca al suo orecchio per farmi sentire. «Ti stai divertendo, Ms. Ironia?»
Corruga la fronte e penso che adesso è la volta buona che mi manda a quel paese. Ma appena porto le mani sulla sua schiena, sulla scollatura del vestito nero che ha addosso, e sento un brivido da parte sua penso che forse non le sono tanto indifferente. Infastidirla mi piace, vedere il broncio che fa e come pensa velocemente a qualcosa da dirmi per innervosire me; e forse è per questo che ho amato i miei genitori per avermi obbligato a darle passaggi a scuola. È più facile infastidirla, in questo modo.

«Pensavo sarebbe stato peggio.» Mormora e con la musica così alta fatico quasi a sentirla. Sorrido soddisfatto: un piccolo passo per un ragazzo, un grande passo per Kyle Anderson.
«Però ti odio, Mr. Arroganza.» Ed eccola di nuovo. Non sia mai che Morgan Julia Hill si dimostri dolce nei miei confronti, l'unica volta che ha sorriso in modo tenero in mia presenza è quando abbiamo preso Ade, quello che oramai posso chiamare il mio gatto. Solo per un mese, Kyle, ha detto, ed adesso vive con me in modo permanente. La prossima volta che mi dice una cosa del genere, la faccio nera.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now