Capitolo LXIX

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«Non fate gli idioti.» Guardo i miei fratelli con un sopracciglio inarcato. «Non fatevi cacciare dal college. Non fate troppe conquiste. E soprattutto, non divertitevi troppo senza di me.»

Luis scoppia a ridere, poi mi stringe a sé. «Ci mancherai, Malefica.»

Al suo abbraccio si aggiunge anche Nathan, che smette di mettere le valigie nel portabagagli. Oggi è domenica e stanno tornando al college. Domani, per me, sarà ora di tornare a scuola con Mr. Arroganza, dal momento che è ancora qui.

«Anche voi mi mancherete, fratelloni.» Riesco ad allungarmi in modo da abbracciare sia Luis che Nathan e trattengo le lacrime. Ogni volta che i miei fratelli partono non riesco mai a non piangere.

«Ragazzi, se volete arrivare prima che fa buio è meglio se andate.» Mio padre si schiarisce la voce prima di parlare. Io ed i miei fratelli ci separiamo e faccio un ultimo sorriso.

«Chiamatemi appena arrivate.» Sussurro, così piano che a stento mi sento io. Nate annuisce e poi i gemelli entrano in macchina.

Inizio a salire le scale per entrare dentro casa e mi fermo vicino mia madre, che sta guardando i gemelli con occhi tristi. Vicino a lei ci sono Catherine e Kyle, mentre Micheal sta parlando con i miei fratelli insieme a mio padre.

Mamma mi sfiora il braccio quando le passo affianco, le sorrido e mi avvio in camera mia.

Stamattina ho passato tutta la mattinata con loro e ho sperato che venisse una tempesta che avrebbe costretto il sindaco a chiudere le strade.
Ovviamente non è successo.

Guardo dalla finestra di camera mia la loro macchina allontanarsi. Si intravede Nate che guida e Luis che inizia a ballare e trattengo le risate.
Mi scappa anche una lacrima, però, che asciugo velocemente con la mano.

«Mancheranno a tutti, Ms. Ironia, ma torneranno presto.» Quando mi giro, Kyle è a qualche metro da me.

Si avvicina a me e si appoggia alla mensola della finestra, proprio dove sono io.

Faccio un sorriso amaro. «Ogni volta che se ne vanno è come se perdessi una parte di loro. E fa sempre più male.»

«Non li perderai, Morgan.» E prima che possa dire qualcosa, Anderson mi stringe a sé.

Sono sorpresa, così divento rigida come una corda di violino mentre ricambio l'abbraccio. È da ieri che lo sto evitando. Non posso ancora credere che sta succedendo l'inimmaginabile: a me che piace Kyle. A questo punto sta anche per finire il mondo.

Appoggio la testa sul suo petto e gli sento il cuore. So che è dispiaciuto anche lui, per la partenza dei miei fratelli, perché il cuore gli batte veloce. Teoricamente c'è anche la possibilità che batta così per me, ma mi sembra molto meno probabile.

«Fa di me un'incoerente» sussurra, poggiando il mento sulla mia testa, «se dico di odiarti ma al tempo stesso voglio stare così per sempre?»

«Credo di sì.» Mi trattengo di alzare la testa e baciarlo. Anche perché so che me ne pentirei per il resto della mia vita. «Ma voglio la stessa cosa anche io.»

Sposta la testa dalla mia e mi dà un bacio sulla mascella, poi si ferma vicino al collo. Quando respira, mi fa il solletico. «È per questo che mi stai evitando?»

«Ma chi, io?» Ridacchio nervosamente, stringendo le mani a pugno. Solo dopo mi ricordo che ho stretto la sua maglietta tra le dita. «Non ti sto evitando.»

«Ed io amo sul serio Charlotte. Andiamo Morgan, non sono stupido. Mi stai evitando perché ci stiamo innamorando?» Mi lascia un altro bacio, appena finisce di parlare.

Spalanco gli occhi. «Noi non ci stiamo innamorando, Kyle.» Sottolineo bene la parola innamorando. A stento ho capito che mi piace. Non posso amarlo così, da un giorno all'altro. E poi ho ancora una voglia matta di strozzarlo.

«Forse no. Forse siamo già innamorati.» Un altro bacio. Chiudo per un momento gli occhi. L'altro giorno ha detto a Charlotte che io non significo niente per lui, ma a me ha detto che Charlotte non significa niente. A cosa dovrei credere? Kyle è un doppiogiochista.

«Non credo proprio.» Mi separo da lui, con gli occhi ancora spalancati. Lui si sbaglia; anche perché non tiene a me sul serio.

Non come vorrei io, per lo meno.

Anderson alza gli occhi al cielo. «Andiamo, Morgan. Non negare l'evidenza. Ci siamo baciati. Due volte. Vogliamo rifarlo. Da non so quante volte. Tu sei gelosa di Charlotte ed io di qualunque ragazzo ti guardi e-»

«Fermo, fermo.» Alzo una mano, stoppandolo. Intanto chiudo la porta, che avevamo lasciato imprudentemente aperta. «Questo non c'entra niente. Anche due persone che si piacciono provano queste cose, ma non è detto che sono innamorate.»

Ho riflettuto a lungo, ieri, dopo essermi resa conto di ciò che provo per lui. Kyle non mi spezzerà il cuore e, se lo farà, io lo spezzerò a mia volta a lui. È così che funziona tra noi, sempre. Durante le litigate ci feriamo entrambi e questa cosa -perché non so come definirla- non farà eccezione.

Kyle sorride. «Hai appena detto che ti piaccio, Morgan?»

Mi affogo con la saliva ed inizio a tossire. Non era di certo questo il punto del mio discorso. Il punto è che non sono innamorata di lui.

Una volta calmata, mi schiarisco la voce. «Non so di che cosa tu stia parlando. E tu... tu stai dicendo di starti innamorando di me?»

Non risponde. Semplicemente fa di nuovo qualche passo davanti e mi blocca davanti la porta, che adesso è chiusa.

Mi accarezza lentamente la guancia. «Sto riflettendo su di noi, ultimamente. Non ho idea del perché ci odiamo, Morgan, ma sono arrivato a una teoria.»

Lo guardo negli occhi per incitarlo a continuare. «Siamo cresciuti insieme, tra noi l'odio è infondato. Ma mi sono reso conto che ho iniziato a odiarti da bambino, quando non facevi ciò che volevo io. Quando non mi davi ascolto, o mi rispondevi male. Sono arrivato alla conclusione che tutti e due ci aspettavamo tanto dall'altro e quando ci siamo delusi, era più facile odiarci che soffrire.»

Rimango in silenzio. Il suo ragionamento potrebbe essere vero. Potrebbe aver fatto tutto la nostra mente, ma nel nostro subconscio entrambi teniamo l'uno all'altra.

Ho la sensazione, dopo qualche minuto, che devo spezzare il silenzio. Ma ci pensa Mr. Arroganza al mio posto. «In inglese c'è un modo di dire molto bello quando trovi la persona con cui vuoi passare il resto della tua vita. The one. E non "giusta" come nelle altre lingue, come se ci fosse sul serio una persona giusta e una sbagliata, ma the one, come se non ci fosse nessun altro oltre lei. Unica. Tu sei la mia the one, Morgan.»

E prima che possa cambiare idea, mi alzo sulle punte per premere le labbra su quelle di Kyle. Lui ricambia il bacio con trasporto, amore e sicurezza.

Non ho idea di cosa e come sia cambiata la situazione tra noi, ma non c'è nessun altro modo in cui ci vedo adesso in questo momento. Non riesco a vedere Kyle nel mio futuro senza baciarlo, o parlarci. Non ritornerei mai a qualche mese fa.

Kyle poggia una mano sulla mia guancia e l'altra tra i miei capelli, mentre io infilo le mani sotto la sua maglietta. Gli sfioro con le dita la pelle nuda e sorrido sulle sue labbra quando sento la pelle d'oca formasi lì dove lo sfioro.

Forse mi sbaglio.
Forse mi sto innamorando di lui sul serio.

Gli sfilo via la maglietta con un gesto fulmineo e la sua faccia sorpresa mi fa ridacchiare. Poi Kyle si riprende e continua a baciarmi. Ancora e ancora, ed io non voglio nient'altro.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now