Capitolo LXXII

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Io e Kyle, quello stesso pomeriggio, passiamo tutto il tempo in camera mia a ridere e scherzare. Non abbiamo compiti da fare, né test imminenti, ed i nostri genitori sono tutti a lavoro.

«Dovremmo portarlo dal veterinario, domani.» Kyle si riferisce a Ade, a cui sta accarezzando la testa. «Sta bene, però un controllo non gli farebbe male.»

«Kyle Anderson preoccupato per un micio.» Lo derido, accarezzando anche io Ade. «Mi stupisco ogni volta di più.»

Mr. Arroganza sorride e si sporge per lasciarmi un bacio tra le labbra e la guancia. «Vero?»

Non contenta del bacio sulla guancia -definiamolo così- lascio Ade per prendere il viso di Kyle e portarlo più vicino a me. Sorride sulle mie labbra quando iniziamo a baciarci.

Mi sembra di vivere in un sogno parallelo, dove l'impossibile è diventato realtà. E mi chiedo in tutti questi anni come abbia fatto a convincermi che questo non sia il bene per me, perché mi sento al settimo cielo.

Kyle mi prende per la vita e mi fa sedere sulle sue gambe. È seduto sul mio letto, appoggiato con la schiena alla tastiera, ed io sono in poche parole seduta su di lui.

Gli stringo i capelli con una mano mentre lui mugola qualcosa di incomprensibile.
«Morgan.» Sussurra, posando il suo indice sul mio labbro inferiore. «Aspetta.»

«Che c'é?» Mormoro, ancora annaspante e in cerca di aria. Come è possibile che quando ci baciamo non riesco più a fermarmi? È come se il mio cervello registrasse Kyle e solo Kyle.

«Non credo di avertelo ancora detto per bene, nonostante lo sappia da un po'.» Adesso la sua mano mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sfiorandomi dolcemente il lobo e ritornando sulla guancia.

Guardo Kyle per dirgli di parlare e noto che non mi ha mai guardato così prima d'ora. Mi chiedo se anche io lo guardo così: come se fosse l'unica cosa che vale sul serio la pena guardare. «Ti amo, Ms. Ironia.»

Apro la bocca per dire qualcosa, ma le parole non escono. Aveva detto che si stava innamorando di me, che gli piacevo, ma mai che mi amava. E questo mi lascia alla sprovvista. Da quando? Da quanto tempo se ne è accorto?

«Non devi dirlo anche tu, okay? Non l'ho detto per questo. Ma meriti di sapere ciò che provo. Sono innamorato di te, ti amo, e voglio dirlo al mondo intero.» Porta la mia mano sul suo cuore, come ha fatto la prima volta che ci siamo baciati. «Batte ancora veloce, non è vero?»

Annuisco piano e, invece di baciarlo, porto questa volta la sua mano sul mio cuore. «Anche il mio, non credi?»

Kyle sorride e fa segno di sì. Mi avvicino un altro po', in modo da sfiorare le mie labbra con le sue quando parlo. «Ed è perché ti amo anche io, Mr. Arroganza, con tutto il mio cuore.»

Anderson mi bacia di nuovo e non riesco a smettere di sorridere. In realtà non ci provo neanche. Mi stringe sui fianchi e io sposto le mani sulle sue spalle per sorreggermi.

A malincuore, dopo qualche minuto, smettiamo di baciarci. Sorrido quando noto il suo viso rosso per la mancanza di fiato.

Gli sposto una ciocca di capelli ribelli dalla fronte e la rimetto nel suo ciuffo. Intanto, però, mi sorge un dubbio. «Stiamo insieme, Anderson?»

Mi dà un piccolo bacio sul naso, che mi fa ridacchiare. «Per quanto voglia dirti di sì, Hill, credo che dobbiamo prima tastare il territorio con Charlotte e Olivia.»

Annuisco. Kyle ha ragione: Olivia aveva comunque una cotta per lui ed è durata parecchio, e devo dirle io che tra me e Anderson c'è qualcosa. E Charlotte... beh, è un problema di Kyle, anche perché loro due si comportano come se stessero insieme alcune volte. «Va bene.»

«Pochi giorni, mia cara Morgan, e tutti sapranno che sei mia sul serio.» Mi bacia di nuovo.

È dolce, delicato e amorevole, ma al tempo stesso mi bacia con urgenza e desiderio.

Mentre ci baciamo, ancora e ancora, penso a quanto sia strana la vita. A come dall'odiarci profondamente passiamo all'amarci come nessun altro, e mi ritorna in mente anche Perfectly Wrong di Shawn Mendes in testa.
L'ho sentita due volte con Kyle, prima quando abbiamo preso Ade e poi quando ci siamo baciati per la prima volta. Ma mai, fino ad adesso, ho pensato che il testo coincide con noi.

Quando dice che ci si fa male quando una persona ti dice che la odi, ma poi la ami e tutto cambia. E che è sbagliato, ma è perfettamente sbagliato, così tanto che coincide con il giusto.

Kyle Anderson è il mio nemico da una vita intera. L'unica persona che riesce a tenermi testa fino a farmi ammattire, l'unica persona che strozzerei a mani nude -alcune volte si gioca il posto con Charlotte, però-. Ma nonostante ciò, è anche la persona per cui sto perdendo la testa.

E mi chiedo se, così come ci odiamo da sempre, se riuscissimo ad amarci per tutta la vita cosa succederebbe. Forse un disastro, forse ci vorrebbe solo un miracolo per farci andare d'accordo in quel modo. Ma so che non ci arrenderemo finché non proviamo.

Mr. Arroganza mugola qualcosa e io sorrido in risposta. Lo bacio con più trasporto e sono pronta a sfilargli la maglietta, ma un rumore ci interrompe.

Interrompiamo il bacio e io mi giro dove ho sentito il rumore di qualcosa che cade, credendo che sia Ade che ha fatto cadere qualcosa. Invece trovo mia madre e Catherine con la bocca spalancata che guardano prima Kyle e poi me, seduta ancora su di lui.

Mia madre ha fatto cadere a terra la borsa, per questo il rumore.

Kyle si schiarisce la voce e mi dà un pizzicotto sul fianco per risvegliarmi dallo stato di trance. Mi riscuoto e mi alzo in piedi. «Mamma... che ci fate qui? Avevate detto che tornavate tardi.» Kyle si passa nervosamente una mano tra i capelli.

Beh, ci credo. Le nostre madri ci hanno visto baciarci, appassionatamente, quando noi dovremmo ancora lanciarci addosso cosce di pollo.

«Voi due...» Ansima Catherine, la bocca a forma di O. «O mio Dio, non ci credo.»

Mi dondolo sui talloni. «Noi... insomma, ve l'avremmo detto al più presto.»

Mia madre raccoglie la borsa. «Stasera ne parleremo tutti insieme. I gemelli lo sanno?»

Scuoto la testa, lentamente. Catherine batte le mani, con un sorriso enorme stampato in faccia. Lo shock sembra averla abbandonata. «Andiamo a organizzare il matrimonio, noi due.»

Kyle spalanca gli occhi e borbotta qualcosa, io mi porto una mano tra i capelli, che sono tutti spettinati.
Siamo nei guai: le nostre famiglie adesso non ci lasceranno in pace. Abbiamo appena realizzato il loro sogno.

Scuoto leggermente la testa. No, non siamo nei guai.
Siamo proprio nella merda.

Mr. ArroganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora