Capitolo X

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«Io non demordo.» Olivia cammina a passo veloce quando usciamo da scuola e passiamo vicino a Kyle e Charlotte, ancora appiccicati come due cozze.

Savannah, Gwen e Bianca si lanciano un'occhiata, mentre io fisso la mia migliore amica in silenzio. Lei punta i suoi occhioni nei miei. «Questa domenica rivengo a cena da te. E non potrà resistermi.»

Apro la bocca per dirle che, teoricamente, sarebbe educazione se aspettasse che la inviti io, ma sto zitta quando vedo il suo sguardo triste e annuisco.
«Probabilmente andremo a casa sua.» Le dico, sforzando un sorriso.

Liv non ha capito che non ha speranze. Perché non si arrende?

Batte le mani, eccitata e con gli occhi che scintillano. «Sì! Voglio proprio vedere se quella stronza è mai andata a casa sua.»

La stronza sarebbe Charlotte, è da tutta la mattina che Liv la chiama così.

«Io credo proprio che ci sia andata.» Bisbiglia Bianca, guadagnandosi un'occhiataccia da Olivia.

Sav, per calmare le acque, ci saluta e ci dice che è meglio andare e quasi tutte prendono il suo esempio.
Bianca va via con la sua bicicletta, Gwen entra in macchina del padre e Sav e Olivia si avviano verso la macchina di quest'ultima.

Sto per chiedere un passaggio, ma poi mi ricordo che dovrei spiegare perché non ho la macchina.

«Hill!» Kyle Anderson mi chiama a gran voce e, tutti i presenti, comprese le mie migliori amiche, si girano a guardarmi. «Ti vuoi muovere?»

Gli lancio un'occhiataccia e mi avvicino minacciosamente, assottigliando gli occhi.

Kyle è appoggiato allo sportello della sua macchina ed ha le braccia incrociate al petto.

«Si può sapere perché urli il mio nome?» Sbotto, mentre sento gli occhi di mezzo istituto addosso.
Quasi nessuno sta parlando per sentire la nostra conversazione.

«Hai finito di chiacchierare o devo aspettarti altri venti minuti?» Alza gli occhi al cielo, e con uno scatto veloce si stacca dalla macchina e apre lo sportello del guidatore.

«E tu hai finito di mangiare la faccia di quella poveretta?» Non mi accenno a muovermi e lo sfido con lo sguardo.

Ma è Kyle Anderson, la persona più arrogante e presuntuosa del mondo e avrei dovuto aspettarmi la sua risposta. «Quindi guardi quello che faccio? Scommetto che sei gelosa, Morgan.»

«Nei tuoi sogni.» Mi trattengo di fargli la linguaccia perché, ne sono cosciente anche io, non è un comportamento molto maturo.

Mr. Arroganza non ribatte, mi fissa solo per qualche secondo, prima che io intraveda Jasper e faccia una corsa verso di lui.

«Jas!» Gli sorrido, alzando la mano. Il suo sguardo passa da me a Kyle e viceversa.

Mi schiarisco la voce prima di continuare. «Puoi darmi un passaggio a casa?»

«Ehm...» Jasper corruga la fronte ma dopo qualche secondo annuisce. «Certo, Morgan, vieni.»

«Grazie.» Sorrido e poi lancio un'occhiata vittoriosa ad Anderson, che alza gli occhi al cielo.

«I tuoi ti uccideranno.» Dice a voce abbastanza alta in modo che io -e mezza scuola, ma questi sono dettagli- possa sentirlo.

«Non ho paura della morte.» Faccio un sorriso finto ed entro in macchina, seguita a ruota da Jasper che mi guarda stranito.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now