Capitolo LII

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So che non è martedì, né tantomeno venerdì, ma volevo ringraziarvi per le 9mila visualizzazioni e i 1000 commenti. Questo è il minimo che possa fare per ringraziamento. Grazie di cuore, ragazzi, vi voglio tanto bene 💕
-Sil

Mi sveglio con un raggio di sole che mi colpisce giusto in faccia. Borbotto qualcosa di incomprensibile e mi giro dall'altro lato. Ma il mondo ce l'ha con me, dato che la porta si spalanca ed entra Nate con il telefono, per fare luce. Me lo punta proprio in faccia.

«Hey, bella addormentata nel bosco, come va la sbornia?»

Ieri mi ricordo solo che ho giocato con Luis e beer pong fino a non riconoscere più la birra chiara da quella scura, il resto è tutto tabù, andato chissà dove. Per quanto ne so, ieri sera avrei anche potuto ballare sul tavolo o aver fatto uno spogliarello.

Dietro Nathan compare Luis, la faccia stravolta come deve essere la mia. Senza dire niente entra e si butta sul mio letto, proprio di fianco a me. «Ricordami perché ci siamo ubriacati.»

«Perché siamo coglioni.» Biascico, chiudendo gli occhi.

Ho un mal di testa da paura, sento la testa pulsare ad ogni mio respiro. I capelli, nonostante abbia fatto ieri la doccia, sono sporchi e appiccicati al mio collo, e il mio alito fa decisamente schifo. «Ho bisogno di una doccia.» Dico quindi, ma invano, perché Luis sta russando di fianco a me.

Non ho le forze di aprire gli occhi. O almeno, finché non sento la sua voce. «Beh, su questo io e Nate ti possiamo aiutare.»

Prima che possa fare qualunque cosa, un getto freddo mi cade addosso. Non ci vuole un genio per capire che Anderson e mio fratello hanno lanciato a me e Luis dell'acqua addosso.

Mi metto subito a sedere, mentre l'altro ubriaco, di fianco a me, continua a dormire nonostante l'acqua appena ricevuta. Mi giro furiosa verso Kyle e Nate, che si battono il cinque di nascosto, credendo che non li vedo.

«Che problemi mentali avete?» Domando, alzandomi in piedi. Kyle ha un sorriso di scherno stampato in faccia. Ieri sera, dopo essersene andato scuotendo la testa, non ci ho più parlato. O almeno, così ricordo.

«Me lo chiedo ogni volta che ti guardo.» Ribatte Mr. Arroganza, appoggiandosi alla mia scrivania. Gli direi di spostare il culo da lì, perché contamina la stanza con il morbo dello stronzo, ma ho altre cose a cui pensare.

Guardo Nate, ignorando quel pallone gonfiato di arroganza. «Ieri, da ubriaca, ho combinato qualcosa?»

Sono tesa e nervosa di sentire la risposta. Noi Hill non abbiamo una bella reputazione con le sbronze. Mio padre ci ha raccontato che alla sua prima sbronza era andato sotto casa della ragazza che le piaceva per suonarle una serenata, però poi era finito per fare uno spogliarello e la poveretta fu costretta a chiamare la polizia. Luis e Nate ne combinano una diversa ogni volta, una delle peggiori è stata quando hanno colorato la macchina del preside della mia scuola. Da grigia era diventata gialla fosforescente e il preside non venne a scuola per la vergogna per due settimane.

Io, invece, ho sempre cercato di non ubriacarmi mai, anche se ogni tanto alzo il gomito anche io. L'ultima volta è stata un anno e mezzo fa e ho minacciato Charlotte di rasarle i capelli nel sonno. Ogni tanto lo penso anche da sobria, ma solo da ubriaca ho il coraggio di dirlo.

«No, Malefica.» Nate mi fa fare un sospiro di sollievo. «Sei una palla anche da ubriaca.»

Mentre mi scompiglia i capelli lo guardo storto, poi scoppiamo tutti e due a ridere.

«Malefica?» Ripete Kyle, inarcando un sopracciglio e guardandomi sempre con quel sorriso come per dire "guarda un po' che sfigata che sei". Adesso capite perché l'unica cosa che chiedo a Natale è il permesso di prenderlo a pugni?

Nathan si lancia nel racconto di quando mi hanno attribuito questo soprannome, mentre io vado da Luis cercando di non cadere a terra a causa dei giramenti di testa. Morirò, me lo sento.

Scuoto per un braccio mio fratello, ma non sembra intenzionato a muoversi. «Luis.» Cerco di smuoverlo ancora. «Luis.» Ancora niente.

Mr. Arroganza intanto sta ridendo per il soprannome che mi hanno dato i gemelli. Adesso, so, che mi chiamerà Malefica per il resto dei miei giorni. O dei suoi, se riesco ad ammazzarlo.

Guardo mio fratello e penso a come facevo, gli altri anni, a svegliarlo. Alla fine arrivo a una sola conclusione. Mi avvicino al suo orecchio, sorridendo maleficamente -okay, forse chiamarmi Malefica non è del tutto errato- e poi urlo: «Eminem è a Ottawa!»

A quel punto Luis salta in piedi, gli occhi spalancati e un po' di bava del sonno appiccicato sulla guancia. Faccio una faccia schifata.

«Dove?»

Nathan alza gli occhi al cielo e prende il gemello per il braccio. «Non c'è sul serio, idiota. Vatti a preparare.»

I gemelli scompaiono dalla mia vista, uscendo da camera mia. Kyle rimane fermo, a fissarmi con le braccia incrociate.

E mi viene in mente una cosa. Lui cosa diavolo ci fa qui?

Inarco un sopracciglio e lo fisso a mia volta. Se cerca di intimorirmi, io lo farò a mia volta.

«Qualcosa da dire, Malefica?» Dal sorriso che fa, capisco che il mio nuovo soprannome gli piace e anche tanto.

«Cosa ci fai qui, pallone gonfiato di arroganza?» Per un attimo la sua faccia é il puro stupore per il mio soprannome, ma già dopo cinque secondi sta ridendo come un matto.

«Sei cosciente, vero, che tra venti minuti dobbiamo andare all'aeroporto e che il tuo aspetto non è dei migliori?» Questa volta sono io ad avere una faccia sorpresa. Tra venti minuti all'aeroporto? Mia madre aveva detto che dovevamo andare ad ora di pranzo!

Il mio sguardo va sull'orologio e deglutisco. È la mezza. La mezza. Perché quel deficiente di mio fratello non mi ha svegliato prima?

«Mi hai insultato?» Il tuo aspetto non è dei migliori.

Kyle sorride e infila le mani nella tasca della felpa. Noto con stupore che è la felpa che mi ha prestato l'altra volta, quando sono rimasta a casa sua. Trattengo un sorriso.

«Non è un insulto, mia cara Morgan, è semplicemente un dato di fatto.» Fa un ultimo sorriso finto ed esce dalla stanza, lasciandomi da sola.

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now