Capitolo XXXII

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Aspettiamo Michael, il padre di Kyle, per cenare. Io ho aiutato Catherine ad apparecchiare e cucinare, mentre Mr. Arroganza si prendeva cura di Ade.

Credo di non averlo mai visto così preso da un essere vivente, né credo di averlo mai visto sorridere mentre accarezzava un gatto.
È strano vederlo così, ma uno strano bello.

Scuoto la testa per scacciare i miei pensieri assurdi e sorrido al signor Anderson quando entra in casa ed i suoi occhi si posano su di me. «Morgan, che bella sorpresa. Cosa ci fai qui?»

Purtroppo non sono qui per ammazzare tuo figlio. «Ho aiutato Catherine con la casa.»

Lei mi mette una mano sulla spalla. «È stata davvero carina e gentile, non trovi anche tu, Kyle?»

Mr. Arroganza posa i suoi occhi su di me, smettendo di accarezzare Ade. «No.» Poi sorride e se ne va, dicendo di andare a lavare le mani.

Io resto immobile: abbiamo passato tutto il pomeriggio a scherzare e non ci siamo insultati neanche una volta. Ed ecco che adesso fa lo stronzo.

Catherine inizia a riempire i piatti di cibo ed io l'aiuto: per lei non è facile con un solo braccio. Kyle torna cinque minuti dopo, quando noi siamo già seduti a tavola, e cammina a passo lento guardando il cellulare come se non lo stessimo aspettando per mangiare.

«Sai.» Gli dico ad un certo punto. «Se continui a camminare a quella velocità faccio prima a sposarmi rispetto a te che vieni a tavola.»

Finalmente Mr. Arroganza alza lo sguardo dal cellulare. Sorride. «Non credo proprio. Tu rimarrai zitella a vita.» E poi continua a guardare il telefono.

«Kyle.» Interviene allora Michael e solo in quel momento suo figlio leva di mezzo il cellulare.

Si siede a tavola casualmente difronte a me. Ma un lato positivo c'è: gli posso dare i calci.

Trattengo un sorriso e Michael ci chiede cosa abbiamo fatto oggi. Così Catherine gli racconta tutta felice il pomeriggio che abbiamo passato insieme. Devo dire che nel complesso non sono stata male, eccetto per il fatto che sono sotto lo stesso tetto di Mr. Arroganza.

«Vi rendete conto che tra poco andremo in Malesia?» Catherine è la più emozionata per questo viaggio, a quanto pare.

«Sì, mamma.» Kyle alza gli occhi al cielo. «Lo stai dicendo tutti i giorni. Ce ne rendiamo più che conto.»

«Kyle è più emozionato per il ballo di Halloween.» Micheal mi guarda mentre parla, quindi credo che si stia riferendo a me. «Tu con chi vai, Morgan?»

Non so neanche se ci vado, Sherlock. «Non ne ho idea.» Sforzo una risata. «Forse potrei chiedere a Omar, però. È tornato da qualche giorno.»

«Omar?» Chiede lui, sorpreso e felice al tempo stesso.
Molte volte è venuto a cena da noi, dato che stavamo insieme, anche la domenica ed i signori Anderson l'amavano.

Kyle scoppia a ridere ed io lo guardo inarcando un sopracciglio. «Qualcosa non va, Kyle?»

«Va tutto bene, Morgan.» Posa la forchetta e poggia i gomiti sul tavolo, osservandomi con uno sguardo di sfida. «Ma hai idea di quante ragazze si è fatto dopo di te?»

La sua domanda mi lascia agghiacciata. Certo che ci ho pensato alcune volte, ma adesso non voglio pensarci. Prima non lo avevo davanti, era più facile.

Mi mordo il labbro per non mandarlo a fare in culo. «E tu andrai con Charlotte?»

«Charlotte?» Ripete Catherine, ignara di tutto, e Kyle sbianca.

Sorrido soddisfatta e continuo. «Sì, Charlotte. Non ci stai insieme, Kyle? Vi baciate sempre a scuola.»

«Stai zitta.» Digrigna i denti, mentre i signori Anderson si guardano in modo interrogativo.

Il mio sesto senso aveva ragione: Kyle non ha parlato loro di Charlotte. Non ne sanno niente.

Michael si gira a guardare il figlio, sorpreso. «Sei fidanzato?»

«Non-» Sbuffa Mr. Arroganza, poi si appoggia allo schienale della sedia. «Ci stiamo frequentando, ma non è nulla di ufficiale.»

Ed intanto guarda me con uno sguardo omicida. Stasera è la serata in cui mi fa fuori, me lo sento.

«Sono sicura che tra poco vi metterete insieme.» Squittisco e poi aggiungo in un sussurro: «Dopo tutto tra stronzi ci si attrae.»

Kyle si affoga con il bicchiere d'acqua che stava bevendo e Michael é costretto a dargli un paio di pacche sulla schiena per farlo. Peccato, io lo avrei lasciato soffocare.

Catherine sta per dire qualcosa, ma si blocca. Si gira verso di me. «Hai le ruote termiche alla macchina?»

Ma che razza di domanda è? «No, non ancora.» Mi schiarisco la voce. «Perché?»

«Prima stava piovendo forte.» Dice Micheal mentre in contemporanea Catherine dice: «Perché sta nevicando.»

Merda. Forse se vado piano riuscirò ad arrivare sana e salva a casa. In genere non viene mai a nevicare prima di Natale.

«Forse è meglio se rimani qui, Morgan.» Micheal si alza e inizia a sparecchiare.

Kyle, che ha ripreso a chattare, ignora la nostra conversazione.

«Ma no, non vi preoccupate. Andrò piano.» Sorrido e mi alzo anche io, levando i bicchieri e mettendoli nel lavandino. Poi ritorno in salotto.

«Chiamo tua madre e ne parlo anche con lei.» Insiste Catherine e si alza per andarla a chiamare.

Mr. Arroganza intanto porta lo sguardo su di me. «Non fare la stupida, Hill. Nevica forte e non accenna a smettere. È meglio se resti qui.»

Scoppio a ridere. «Ti piacerebbe, così mi uccidi nella notte.»

«Oppure tu ucciderai me.» Kyle si alza e mi fa un occhiolino, a cui rispondo con una faccia disgustata. «Vado a prenderti un pigiama.»

Resto in silenzio.
Oggi ha cambiato umore così tante volte: è stato prima simpatico, poi stronzo, e adesso è gentile. Ma che diavolo di problemi ha quel ragazzo?

«Sai.» Michael sorride. «Ho sempre sperato che fossi tu e non qualcun'altra.»

«Eh?» Rispondo, perché non capisco a cosa si riferisce. Perché oggi sono tutti così strani?

«La ragazza di Kyle.» Specifica ed io mi sento morire.

Trattengo una risata. «Beh, smettila di sperare allora perché non succederà. È un po' come i bambini che dicono tutti quanti che vogliono diventare degli astronauti. Nessuno lo diventa mai, alla fine.»

«In realtà sì. È una possibilità su un milione, ma alcuni lo diventano sul serio. Che ne sai che tu e Kyle non siate quella possibilità?»

«Vi state illudendo.» Ribatto a tono. «Tutti quanti.»

Michael scuote la testa e si alza, ma non prima di dirmi un'ultima cosa che mi fa zittire all'istante. «No. Voi due vi state illudendo di non provare niente l'un per l'altra.»

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

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