Capitolo LXXI

26K 1K 524
                                    

Quando io e Kyle arriviamo a scuola tutti ci fissano, come sempre. Era da un po' che non mi facevo dare passaggi da lui e mi sento nuovamente a disagio delle occhiatine che tutti mi lanciano.

Ma, mentre le altre volte siamo stati costretti a venire a scuola insieme, questa mattina siamo stati noi a deciderlo. Anderson mi sorride. «Beh, Ms. Ironia, ti auguro uno splendido ritorno a scuola. E per favore non guardare nessun essere di sesso maschile.»

«Lo auguro anche a te, Mr. Arroganza. E ti prego di non dare corda a Charlotte.» Fingo un sorriso e scendo dalla macchina. Non posso ancora credere a ciò che ci sta succedendo, né tantomeno al fatto che entrambi abbiamo ammesso di essere gelosi degli altri. Però questo è un bene, perché facilita molto le cose.

«Ovviamente no.» Kyle mi affianca e bisbiglia in modo che solo io possa sentirlo. «Sarebbe da stupidi considerare altre ragazze quando ci sei tu. Come dire che invece di andare in una cioccolateria vado dal fruttivendolo.»

Capisco che per molti questa frase non ha senso, così ve la spiego: Kyle ama il cioccolato ed ha qualche problema -più mentale, che altro- a mangiare verdure. Da piccolo mi ricordo che pur di non mangiarle saliva sul tavolo e si ribellava.

«Che romantico.» Alzo gli occhi al cielo, trattenendo un sorriso. Non so se è più cretino lui, con le sue battute, o se sono più cretina io, perché continuo a volerlo baciare.

«Solo per te, mia cara Morgan.» Mi dà un buffetto sulla guancia, che mi lascia sorpresa, e si allontana.

Ignoro il fastidio quando saluta Charlotte, Sebastian e tutti gli altri. Ieri, nonostante tutto, sapevo che saremmo ritornati a questo. Lui in un gruppo, io in un altro.
Ieri non mi ha disturbato l'idea, ma un conto è pensarlo, ed un'altra è viverlo.

Scuoto leggermente la testa e mi avvio verso il mio gruppo, dove Jasper sta abbracciando Olivia. Mi mordo il labbro: ha ancora il cuore spezzato per la rottura con Tian e credo che vederlo non ha di certo migliorato le cose.

Appena Jasper mi vede, si scosta e Liv viene a rifugiarsi tra le mie braccia, piangendo e singhiozzando. La stringo forte e le accarezzo la schiena cercando di calmarla. «Shh, Liv, andrà tutto bene.»

«Sono un mostro, Morgan.» Biascica le parole sulla mia giacca e si stringe più a me. «Gli ho spezzato il cuore, ma lo amo. E mi manca da morire.»

I miei occhi vanno a incrociarsi con quelli di Omar, che è vicino a noi e cerca di consolare Olivia. Nonostante mi dia fastidio, non posso dire niente: lui fa parte di questo gruppo quanto me.

Solo che io non ho usato Omar e non lo amo neanche più, quindi non so perché mi viene da guardarlo. Ho riflettuto a lungo su di lui, quasi quanto su di Kyle. Se lo amassi veramente, non mi innamorerei di nessun altro. Se lo amassi veramente, non bacerei Kyle e non ci farei l'amore.

«Lo capirà.» Allontano la testa di Liv dalla mia clavicola e faccio in modo che mi guardi negli occhi. «Infondo lui lo sa, okay? Dagli solo del tempo, capirà che lo ami sul serio.»

Anche perché se no lo prendo a padellate in testa, peggio di Rapunzel.

«Esatto.» Omar accenna un sorriso. «Le persone commettono sbagli, Liv, lasciano andare persone a cui in realtà tengono molto. Tian ti ama, così come tu ami lui, e tornerà da te. Abbi solo un po' di pazienza.»

Ho la sensazione che quelle parole non siano indirizzate solo a Liv, ma anche a me, per cui distolgo lo sguardo e l'ingresso della scuola mentre Omar parla.

Appena vedo Tian allontanarsi da solo per entrare, non perdo tempo. Mi stacco dall'abbraccio di Olivia dicendo che ho una cosa importantissima da fare e la consegno a Savannah che, capendo le mie intenzioni, annuisce.

Salgo i gradini all'ingresso a due a due e in pochissimo tempo sono in corridoio. Per fortuna so dov'è l'armadietto di Tian; sempre considerando che lui stia andando lì.

Sono contenta quando lo vedo appoggiato con la fronte sul metallo dell'armadietto. A quanto pare Kyle si nasconde nel bagno all'ultimo piano, mentre Tian vicino il suo armadietto.

Mi schiarisco la voce per fare in modo che lui si accorga di me. Dall'espressione infastidita che fa, so che mi nota. «Morgan... se sei qui per dirmi di quando Olivia stia male, puoi anche andartene.»

Non gli ho mai sentito usare questa voce. Fredda, ferita, distaccata e arrabbiata. Sebastian mi odia tanto quando odia Olivia. «In realtà non sono qui per questo.»
Sapevo che dirgli semplicemente di aprire gli occhi e di perdonarla non avrebbe funzionato, così mentre venivo ho pensato al piano B. E devo dire che è migliore dell'A.

Sebastian si gira verso di me e incrocia le braccia al petto, restando sulla difensiva. Mi avvicino e mi siedo a terra, controllando l'ora. Mancano ancora quindici minuti prima dell'inizio delle lezioni. «Siediti, Tian.» Accenno un sorriso. «Non mordo mica.»

Sebastian, anche se con un po' di esitazione, scivola di fianco a me fino a stare con il sedere per terra. «Non capisco perché tu sia qui, Morgan.»

Invece lo sai bene, penso, prima di iniziare a parlare. «Tu e Olivia non siete tanto diversi.»

Lui sobbalza, come se si fosse ostinato. Si gira furibondo verso di me. «Cosa? Morgan, hai capito cosa mi ha fatto? Io e lei non abbiamo niente in comune!»

Rido, chiudendo gli occhi. «Tu forse non lo fai per te, ma giochi con i sentimenti degli altri con altri. Sai, qualche mese fa ti ho sentito parlare con Kyle. Gli hai suggerito di giocare con i miei sentimenti.» Apro gli occhi e mi giro a guardarlo. Ha gli occhi spalancati e un'espressione colpevole gli incornicia il viso. «Vi ho odiati, entrambi, per tantissimo tempo. Per un po' non sono riuscita a vedere te come un vero amico, nè tanto meno Kyle.»

Sospiro piano. È più un tremolio della voce. «Ma poi vi ho perdonato. E credo tu sappia cosa c'è tra me e Kyle, adesso. Non lasciare che gli sbagli passati ti separino dalla persona che tu ami.»

Gli metto una mano sulla spalla. «Olivia ha sbagliato, é vero, ma è pentita come non mai. Con te era felice, non l'ho mai vista così in tutta la mia vita. Tian, alcune volte cerchiamo la felicità in alcune cose, o persone, e abbiamo i paraocchi solo per questi. Ma poi arriva qualcosa, o qualcuno, che dopo tanto tempo ti fa capire che non è vero, che non era sul serio ciò che ti renderà felice.»

«Liv l'ha capito. Lei cercava la felicità in Kyle, ma in realtà sei sempre stato tu a dargliela. Adesso che lo sapete entrambi, non lasciate che vi divida un errore passato.» Mormoro, stringendomi le gambe al petto.

Sebastian rimane qualche secondo in silenzio e ho il timore che mi manderà a quel paese. Ma poi si alza, si spazzola la polvere dai jeans e mi porge la mano. «Grazie, Morgan.» Mi sorride. «Le parlerò oggi stesso.»

Gli sorrido e dico che mi fa piacere aver dato una mano. Nonostante tutte le litigate, non voglio che la mia migliore amica stia male.
E, vederla felice, è la mia priorità.

Mr. ArroganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora