Capitolo XXXVIII

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Quello stesso pomeriggio mi ritrovo con Olivia, Gwen, Bianca, Jasper e Sawyer davanti all'ospedale, nascosti dietro dei cespugli.

Stamattina ho raccontato con un messaggio vocale il mio incontro con Sebastian, facendomi prima promettere che non avrebbero detto niente.

Tian ha detto di non dire niente, ma loro sono i miei migliori amici. E poi, voglio capirci qualcosa anche io.

Così Olivia e Jasper hanno deciso di fare questa missione per stalkerare Kyle e Charlotte. Savannah e Richard non sono venuti perché avevano un appuntamento e sono felice per la mia migliore amica, perché finalmente il ragazzo che le piace la considera.

Mentre invece abbiamo scritto sul gruppo senza Omar, perché non voglio che si faccia strane idee. Non mi importa di Kyle, sono solo curiosa.

Ma sarebbe difficile spiegarglielo.

«Mi spiegate perché le magliette con il colore militare?» Domando, osservando la maglietta in cui mi hanno fatto cambiare.

Jasper mi poggia un dito sulle labbra, come per dire di fare silenzio. «Morgan, dobbiamo entrare di più nel ruolo della missione. E per farlo ci dobbiamo calare nei panni dei militari.»

«Missione SAELS iniziata.» Sussurra Gwen, parlando ad un walkie-talkie che ripete ad i nostri.

Sì, hanno portato anche dei walkie-talkie.

«Missione SAELS?» Domanda Olivia, guardandomi confusa. Faccio spallucce: non ho la più pallida idea di che cosa significhi.

«Missione stalkera Anderson e la stronza.» Sussurra Jasper, guardando prima Liv e poi me. «Dai ragazze, era facile.»

Sawyer scuote la testa, facendo una smorfia. «Se ci arrestano sappiate che io vi ammazzo.»

Ridacchio e mi sporgo oltre il cespuglio, cercando di vedere qualcosa. Ma no, nessuno che conosco sta uscendo o entrando.

«Ragazzi, credo sia-» inutile, volevo dire, ma vengo interrotta da Olivia che mi dà una gomitata nelle costole.

«Mi ha scritto Tian, chiedendomi di raggiungerlo all'ospedale. Sarò la vostra spia! Gli dico che vado subito.» È più elettrizzata di me in questa cosa.

Che poi, non immaginavo che avrei passato il sabato pomeriggio così. In realtà non pensavo di nascondermi dietro un cespuglio aspettando Kyle in generale. Io ho solo raccontato loro che Charlotte stava all'ospedale, poi hanno fatto loro.

«Aspetta dieci minuti per andare, così non sembra sospetto.» Suggerisce Bianca, facendo anche un occhiolino alla fine.

Sawyer le sorride, ed io gli dò una gomitata. È così evidente che le piace, mancano solo i cuoricini che girano intorno la sua testa come in The sims 3.

Intanto Olivia si alza, si cambia la maglietta perché anche lei se l'era cambiata in una militare, e si leva il terriccio dai jeans.
«Io vado. Posso sempre dire che stavo al supermercato qui difronte.»

Liv mi schiocca un bacio sulla guancia e se ne va, quasi correndo, verso l'ospedale. Infondo in questi giorni lei con Charlotte ci è stata: se è successo qualcosa di grave, ed io fossi al posto della mia migliore amica, andrai a trovarla anche io.

«Secondo voi cos'ha Charlotte?» Bianca si appoggia a Gwen, che le lancia un'occhiataccia.

Sawyer guarda me, facendo spallucce. Sinceramente non ho la più pallida idea del perché sia all'ospedale: mi sembrava che stesse bene a scuola. «Probabilmente è incinta di Kyle.» Me ne esco quindi con questa idea brillante ed esilarante al tempo stesso.

Kyle, che non sa nutrire neanche un pesce rosso -per questo non voglio di certo lasciargli Ade, un mese e gli darò dei padroni migliori-, adesso si prende cura di un bambino? Fa già ridere così.

«Sentite.» Dico ad un certo punto. Sono circa due ore che siamo accovacciati tra i cespugli. «Stare qui non ci darà delle risposte. Andiamo a casa e più tardi parleremo con Liv, che ci dirà cosa è successo. Qui rischiamo solo che ti becchino.»

«Hai ragione.» Sawyer si alza, poi porge la mano a me e alle altre per farci alzare. Jasper, con uno sbuffo, perché trovata questa cosa un avventura unica e sorprendente -parole sue-, prende i walkie-talkie e tutto quello che ci appartiene.

«Okay.» Bianca sorride a Sawyer e ho la sensazione che in questi giorni nascerà una nuova coppia. «Saw, puoi farmi un passaggio a casa?»

«Ma certo.» Le sorride lui, poi ci salutano e si allontanano ridendo.

Mi trattengo dalle risate: alla prima scusa se ne sono corsi via. Spero solo che Jasper non capisca che la sua idea è stata fallimentare.

«Jas, mi dai tu un passaggio?» Gwen ridacchia. Sono vicini di casa: Gwen va sempre con Jasper.

«No, mi stai antipatica.» Le risponde il mio migliore amico, alzando gli occhi al cielo.

Io ho un'idea improvvisa: potrei andare a casa di Omar. Sono sicura che ai suoi genitori non dispiacerà.

«Io vado da Omar, mi sa.» Li abbraccio. «Incrociate le dita per me!»

«Niente bambini!» Mi urla Jasper quando sono salita già in macchina. Scoppio a ridere e gli faccio il segno dell'okay.

Intanto mi chiedo cosa siamo io e Omar in questo momento. Ci siamo baciati oggi a scuola. Più di una volta. Ma questo non significa niente, no?

Non stiamo insieme. Quando ci siamo fidanzati ci eravamo già baciati, moltissime volte. Era passato più di un mese dal nostro primo bacio prima di di ufficializzare quello che eravamo.

Non ho idea di come dovrei aprire il discorso. E se poi non mi vuole lì? Se sta baciando un'altra in questo momento?

Scuoto la testa. Non dovrei farmi prendere dal panico in questo modo. Lo vedrò solo con il tempo, e parlandone con lui.

Arrivo in poco tempo fuori casa sua e sospiro di sollievo quando noto le luci di camera sua accese. Almeno lui c'è.

La sua casa in un anno non è cambiata per niente: giardino sempre curato, come se non se ne fosse mai andato, pareti bianco latte e invaso dalla neve, come tutta Ottawa in questo momento.

Ci metto tutto l'autocontrollo del mondo per non accendere di nuovo il motore e fare retrofront. Basta chiudere gli occhi e vedere il viso di Omar, per capire che voglio passarci un po' di tempo.

Perché mi è mancato e lo amo ancora tanto. Prendo la borsa e mi aggiusto i capelli, lisciandoli. Poi esco e suono al campanello.

Credo di non essere mai stata così nervosa con lui. Ma è una sensazione bella: significa che è tornato. Che non se ne andrà.
Non posso chiedere di meglio.

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now