Capitolo IX

28.8K 1K 575
                                    

La mattina successiva è la peggiore dell'anno.
Ieri sera mi sono dimenticata di mettere la sveglia, talmente ero nervosa, e sono ancora in pigiama.

Ciliegina sulla torta? Tra dieci minuti Mr. Arroganza sarà qui.
Non mi interessa se aspetta mezz'ora fuori casa mia, ma interesserà ai miei genitori quando verranno qui a strozzarmi.

Come si dice, il buongiorno si vede dal mattino.
Beh, buongiorno di 'sto cazzo.

Mi precipito in cucina e, senza farmi vedere dai miei, dato che si stanno preparando per andare a lavorare, prendo un cornetto all'amarena.
Lo mangio mentre risalgo in camera mia e scelgo i vestiti da mettermi.

Mi lavo i denti mentre cerco disperatamente di infilarmi i jeans e mi infilo la maglietta ed in contemporanea le scarpe.
Dovrei avere un premio perché, alle otto e trentasei, quattro minuti prima dell'arrivo di Mr. Arroganza, sono pronta.

Ci ho messo solo sei minuti a farmi una doccia veloce, colazione e vestirmi. Adesso, se Kyle arriva in ritardo, niente mi fermerà dallo strozzarlo.

«Morgan!» Mia madre interrompe bruscamente i miei piani da assassina, chiamandomi dal piano di sotto. «Kyle è qui!»

Yuppi, facciamo tutti i salti di gioia insieme, Kyle è qui! Penso, sarcastica, dentro di me.

Prendo la cartella e saluto con un cenno i miei genitori. Non parlo con loro da ieri sera, perché sono super incazzata.

Senza spicciare una parola salgo in macchina di Mr. Arroganza per la prima volta e sbatto lo sportello quando devo chiuderlo.
Lui stringe forte il volante e so che si sta trattenendo dal non strozzarmi, per cui trattengo un sorriso divertito.

Mi metto la cintura appena parte, per due motivi. Il primo è che odio quel bip bip fastidioso ed il secondo è che non mi fido di Kyle, figuriamoci della sua guida.

Ma Mr. Arroganza non la pensa così, dato che non se l'è messa.
Trattengo uno sbuffo quando la macchina inizia a fare quel rumorino isterico.
Cazzo, ho capito, ma non prendertela con le mie povere orecchie. È colpa di Anderson.

«Vuoi metterti quella dannata cintura?» Sbotto quando si ferma ad un semaforo e il bip bip non si ferma.

Mi sto per strappare i capelli dalla nuca per il nervosismo.
«Fammici pensare...» Tamburella con le dita sul volante ed appoggia un gomito sul finestrino aperto. «...no.»

«Sei un cretino.» Gli dico velenosa, non sapendo come rispondere. Potrei sempre cercare di dirottare la macchina, ma tengo alla mia vita.

Peccato che non posso dire lo stesso di quella di Kyle.

«Grazie, Hill. Sai che siamo in questa situazione solo per colpa tua, vero?» Kyle mi lancia un'occhiataccia, a cui rispondo con il dito medio.

«Non è vero. È colpa tua.»

La sua risata riecheggia in tutta l'auto e mi tappo le orecchie con le mani per quanto è fastidiosa.
No okay, è una bella risata, ma non gli darò mai la soddisfazione di sentirmi pronunciare un complimento per lui.

«Colpa mia?» Mr. Arroganza alza la voce. «Sei tu che hai iniziato, mentre parlavo a tavola! Per non parlare dello schiaffo.»

«Tu mi provochi!» Ribatto a tono, strabuzzando gli occhi quando frena bruscamente e poi accosta vicino il marciapiede.
Siamo a dieci minuti da scuola e potrebbe ammazzarmi senza lasciar testimoni.

Mr. ArroganzaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon