Capitolo LXXVI

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-4 per l'epilogo ❤️

Alle cinque e mezza finiamo finalmente la spa e adesso Olivia mi sta accompagnando a casa, dato che siamo andate solo con la sua macchina e stamattina a casa mi è venuta a prendere lei.

Caccio un sospiro quando accosta sul marciapiede vicino casa mia, ma strabuzzo gli occhi appena vedo chi c'è sull'uscio della porta di casa.

Stanno entrambi parlando e gesticolando e da lontano non sembra per nulla una chiacchierata amichevole. Anche Liv si accorge di loro. «Morgan, quello è...»

Le parole le si bloccano in gola e io annuisco piano. Cosa diavolo ci fa qui? Mi pare di essere stata abbastanza chiara quando gli ho detto "non voglio vederti mai più". E per qualche scherzo del destino sta litigando con Kyle, proprio davanti a casa mia.

«Vuoi che scendo con te?» Mi chiede la mia migliore amica, posandomi una mano sulla spalla. Annuisco piano, di nuovo. In realtà non vorrei proprio scendere, vorrei solo perdere un po' di tempo in modo che quando torno entrambi non siano più qui. Ma nell'esatto momento in cui apro la bocca per dirlo a Liv, i due mi notano.

Kyle smette di parlare all'istante e mi fissa con la fronte corrucciata. Mi chiedo come faccia ad essere così bello anche da sorpreso.

«Andiamo.» Sussurro, slacciandomi la cintura e richiamando a me tutte le forze. Spalle larghe, testa alta e tanta tanta autostima. Beh, più facile a dirsi che a farsi.

Olivia copia ogni mio movimento e prima che me ne possa rendere conto ci troviamo davanti alle persone che più mi hanno spezzato il cuore. Che fortuna! Penso sarcastica e mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo.

Omar si schiarisce la gola appena sono abbastanza vicino a loro. «Morgan...» A stento riesco a sentirlo, tanto è la voce bassa. «Scusa se sono qui senza preavviso... volevo solo sapere quella cosa che ti ho chiesto è cambiata.»

Corrugo la fronte, non capendo. «Scusa?»

Omar si schiarisce nuovamente la voce, mentre Kyle si appoggia allo stipite della porta aperta e lo guarda con le braccia incrociate. Sembra sul punto di saltargli addosso per riempirlo di pugni. «Su... i sentimenti verso tu-sai-chi.»

A quel punto Anderson sorride, mentre io credo che non ci sia niente da sorridere.
«Omar, ti ho detto che mi devi lasciare stare dopo ciò che hai fatto.» La mia voce esce fredda e non sembro più la ragazza che gli singhiozzava in faccia qualche settimana fa. Insomma, ho fatto progressi.

Cerco di passare tra i due ragazzi e rifugiarmi in casa, ma Mr. Arroganza mi prende per il polso.

«Ms. Iro-» Sta dicendo, ma viene interrotto bruscamente da me. Forse non piango più davanti ad Omar, ma con Kyle ho di nuovo le lacrime agli occhi. «Non provarci neanche, Kyle. Hai fatto la tua scelta. Ritornatene da Charlie.» Pronuncio il suo nome con disprezzo, ma come potrei non farlo? Lui mi ha ingannato e appena ha potuto è corso da lei.

Tutto ciò che ci siamo detti non erano altro che parole finte e buttate al vento.
Kyle apre la bocca per ribattere, senza lasciarmi il polso, ma Olivia mi raggiunge e mi separa da lui.

Si mette davanti a me in stile scudo e guarda truce entrambi i ragazzi. «Sentite, mi sto trattenendo dal non dare una testata ad entrambi o un calcio dove non batte il sole, quindi vedete di sparire da qui, okay? Lei non ha bisogno di voi coglioni nella sua vita.»

Olivia guarda soprattutto Kyle. «Ha bisogno di qualcuno che le dica che la ama sul serio, che la desideri, che la chiami alle tre del mattino solo perché vuole sentire la sua voce. E merita qualcuno che veda solo lei. Non devono esserci altre per lui.»

Liv adesso guarda entrambi, con un sopracciglio inarcato. «E voi non fate nulla di tutto ciò, per cui adesso sparite subito.»

Si gira verso di me, mi spinge delicatamente per farmi entrare in casa e una volta che tutte e due siamo dentro chiude la porta in faccia ai due ragazzi.

Non so chi dei due batte un pugno alla porta dalla frustrazione e, conoscendoli entrambi, credo sia Kyle.

«Andiamo, Morgan.» Liv mi fa un sorriso di incoraggiamento e mi fa sedere sul divano. Mi mette una coperta addosso e va a prendere il gelato nel frigo. Sembra quasi che siamo a casa sua e non a casa mia per come è a suo agio nel prendere le cose, ma c'è da immaginarselo dato che viene qui da quando siamo piccolissime.

Quando mi dà la vaschetta di gelato con due cucchiai e fa partire un film mi metto quasi a ridere, perché mi ricorda quando ho consolato Hilary per il tradimento del suo ragazzo.

Adesso capisco perfettamente come deve essersi sentita, anche se io in effetti non sono stata propriamente tradita.

Liv si siede vicino a me e appoggio la testa sulla mia spalla. «Grazie.» Le sussurro piano, con le lacrime agli occhi. «Ti voglio bene.»

I litigi con lei mi fanno sempre stare male, ma so anche che Liv ci sarà sempre. Anche se un giorno litigheremo ed il giorno dopo starò male per altri motivi, anche da arrabbiata saprò che posso contare sempre su di lei. È una di quelle persone che, anche quando credi che non lo faccia, ti aiuta sempre. Alcune volte vorrei essere anche solo un po' altruista come lei.

«Te ne voglio anche io.» Mi accarezza piano i capelli, strappandomi un sorriso. «E tu non hai idea di quanta voglia ho di prendere a testate entrambi quei due stronzi.» Adesso sto ridendo.

«Ti prego, fallo.» Alzo la testa e prendo un po' di gelato. Liv mi imita. «Però a scuola, così lo vedo.»

La mia migliore amica annuisce. «Ma certo. Domani rissa a scuola. Altro che Omar contro Kyle, qua Liv Hemming fa il culo a tutti.»

Rido di nuovo. E mentre mangiamo gelato, parliamo e guardiamo film fino a tarda sera, mi rendo conto che lei è perfetta per Sebastian. Forse ha fatto la stronza all'inizio, ma sono entrambi amorevoli e buoni amici. Spero che Tian la perdoni in fretta, perché la mia migliore amica si merita di essere felice.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now