Capitolo XXII

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La mattina successiva ho delle occhiaie spaventose, che mi fanno sussultare quando mi guardo allo specchio.

Sapevo, questa notte dato che non ho chiuso occhio, che avrei avuto un'aspetto orrendo, ma non mi aspettavo così tanto.

La verità é che non ho chiuso gli occhi perché ogni volta vedevo e sentivo la litigata con Liv. E quello comportava i ricordi, e poi la nostalgia, e poi mi sono chiesta come farò a far innamorare Kyle di me.

L'amore non è un gioco, ma se lui fa lo stronzo farò la stronza anche io.
Ho pensato di rimanere così come sono, ironica e cattiva con lui, ma non funzionerà. Non ha funzionato per diciotto anni, perché adesso dovrebbe?

Alle cinque e mezzo del mattino sono arrivata alla conclusione che vedrò cosa si inventerà lui e mi baserò da quello.
Per ora devo cercare di dimenticare di nuovo la mia storia finita male e la litigata con Olivia.

Credo che se la vedo oggi a scuola le darò un pugno in faccia che la farà viaggiare fino al Messico.
No, il Messico é troppo vicino.

Facciamo fino all'Europa.

Sto male per aver litigato con lei, lo ammetto senza problemi, ma sono anche incazzata nera, perché mi ha ricordato di Omar. E adesso non c'è molto da fare per levarmelo dalla testa.

A meno che non sbatto forte la testa contro il muro e perdo la memoria. Che direi non sia male.

«Morgan.» Mia madre viene a bussare alla porta del mio bagno. «Sbrigati a prepararti e vai a fare colazione, Kyle presto sarà qui.»

Mi guardo un altro attimo allo specchio, provando a fare la miglior faccia da cerbiatto mai vista.
Per una volta avere il viso tondo e gli occhi grandi aiuta.

Apro la porta ancora con quella espressione. Ti prego ti prego cascaci.
«Mamma... ho un forte mal di testa. Posso non-»

«Prendi una Tachipirina e non rompere, Morgan.» Ed il premio per la madre più amorevole del mondo va a: Clare Hill. «E levati quell'espressione dalla faccia, non ci casco.»

Poi mi accarezza i capelli, come se avesse appena detto la cosa più dolce e bella al mondo, e se ne va via.

Cerco di trattenere un urlo isterico mentre scendo le scale. Farò prima colazione, oggi. Ho troppa fame per aspettare ancora venti minuti.

«Hey tesoro.» Mio padre mi sorride e mi mette un piatto di uova e bacon davanti al naso.

Arriccio le labbra. Come glielo dico che non mi piace il salato la mattina?
Non è colpa mia se in questa famiglia sono tutti matti e mangiano le uova la mattina.

Ahimè, perdonatemi amati pancake.

Prendo la forchetta e mi sforzo di mangiare, nonostante abbia voglia di sputare il tutto.
Perché diavolo abito ancora qui?

Perché non hai soldi, vai ancora a scuola e non hai un fidanzato miliardario con cui dividere un appartamento al centro della città. Mi ricorda la coscienza, che strangolerei volentieri, se non fosse me.

Borbotto un buongiorno mentre mordo un pezzo di toast, che ovviamente sa di carne e uova.

«Pronta per una bellissima giornata di scuola?» Mio padre, da quando sa del video, cerca di essere super positivo sulla scuola con me.
Forse sa che appena mi vedono tutti mi indicano e ridono ed io vorrei solo sprofondare nella vergogna. Ma essere positivi non mi aiuta.

«Oh, certo.» Alzo gli occhi al cielo. «Talmente bella che non voglio incominci.»

«Morgan...» Mio padre sospira e prevedo un discorso profondo in vista.

Mr. ArroganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora