Capitolo XXVI

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La prima cosa che penso, appena apro gli occhi, è che adoro il sabato.
Non c'è nulla di meglio che rigirarsi tra le coperte alle undici del mattino e sapere che puoi restare ancora due ore a poltrire nella tranquillità più assoluta.

O almeno, è quello che vorrei fare.
Ma la vita ce l'ha con me, dato che mia madre apre la porta poco delicatamente e mi leva le coperte da dosso. «Morgan, dobbiamo andare all'ospedale.»

Apro gli occhi di scatto. É successo qualcosa ai gemelli? Mio padre si è fatto male? Mamma è incinta?

«Cosa?!» Mi metto a sedere e nell'oscurità, guardando la faccia di mia madre, mi accorgo che è incazzata nera. E non con la vita, ma proprio con me.

«Catherine è all'ospedale. Io e te avremo una bella chiacchierata in macchina.» Senza aggiungere altro, esce dalla mia stanza e io mi alzo per andarmi a preparare.

Prima guardo i messaggi, nella ricerca di qualcuno da parte di Olivia, ma nessuno mi ha contattato.

Lancio il telefono sul letto e prendo qualcosa di decente dall'armadio. Opto per dei jeans e una maglietta nera di Luis, che infilo tra i jeans per non far vedere che mi arriva quasi alle ginocchia.
Non è colpa mia se i gemelli sono giganti, però.

Non mi trucco, tanto non vedrò nessuno di importante, e vado ad avvisare mia madre che sono pronta.
Lei mi avvisa che papà è già in macchina e così andiamo.

A metà tragitto mi accorgo di aver lasciato il telefono a casa ed in quel momento mia madre inizia a parlare. «Tu e Kyle avete preso un gatto?»

«Figurati se non mi mette in mezzo.» Sbuffo ironica riferita a Mr. Arroganza. Mia madre mi manda un'occhiataccia, ma la ignoro.

«Morgan.» Mio padre mi richiama e giro la testa verso di lui. Ha la bocca rivolta in una linea sottile, e quando lo fa significa che vuole parlare seriamente.

Traduzione? Guai in arrivo per me, come se non ne avessi già fino al collo.

«L'ha quasi investito ed io l'ho convinto a portarlo dal veterinario. Quando l'ha detto ai signori Anderson?» Mi immagino un Kyle imbarazzato mentre dice ai suoi che non voleva lasciare un povero micio per strada.

E vi immaginate la faccia dei suoi? Del tipo "o mio Dio, mio figlio ha un cuore".

«Non l'ha detto, é questo il punto.» Mia madre alza gli occhi al cielo e io la guardo confusa, così lei continua. «Catherine ha aperto la porta di camera di Kyle per pulirla, il gatto è uscito e lei non se ne è accorta. É inciampata su di lui vicino le scale, è caduta su queste e si é rotta un braccio. Tu e Kyle siete nei guai, cara mia.»

«Ma é lui che non ha detto di Ade!» Mi difendo, allungandomi e mettendo la testa tra i due sedili dei miei. «Io l'ho solo accompagnato dal veterinario. Non so neanche perché mi ha messo in mezzo.»

Mio padre soffoca una risata. «Kyle ha detto che lui voleva lasciarlo in mezzo alla strada, ma tu l'hai convinto a prenderlo. Ade, eh?»

Non rispondo e mi rimetto seduta bene. Voglio strozzare Kyle e vedere la sua faccia diventare lentamente gonfia e viola.
Non ho mai desiderato così tanto una cosa.

Mio padre intanto parcheggia la macchina di fronte l'ospedale e mi preparo per la figura di merda che sto per fare con i signori Anderson.

Mia madre mi prende a braccetto appena scendiamo, perché ha i tacchi e la strada è fatta di sampietrini e rischia di cadere.

Appena entriamo non chiediamo neanche in che stanza si trova Catherine, perché già ce l'hanno detto. O meglio, Catherine l'ha detto a telefono a mia madre.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now