Capitolo LVI

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Un'ora dopo io e Nate raggiungiamo gli altri in spiaggia. Kyle alla fine se ne è andato subito dopo averci interrotti, per andarsi a preparare anche lui.

Solo che noi eravamo in due, quindi ci abbiamo messo di più. Luis invece è andato a prepararsi quando noi stavamo uscendo dalla camera.

«Hey, ragazzi.» Micheal ci sorride e ci indica i nostri lettini. Appoggio su quello esterno la mia borsa e la maglietta che ho portato. Non l'ho indossata, perché ho un bikini e sotto i pantaloncini. La maglietta è solo per dopo, quando avrò il costume bagnato e sarà tardo pomeriggio.

Sorrido agli adulti, ma continuo a pensare a ciò che ha detto Nate. Luis lo sta evitando e, da quando siamo arrivati, sta evitando anche me. Perché? Gli è successo qualcosa? Abbiamo fatto o detto delle cose che gli ha dato fastidio?

«Morgan, vieni a fare il bagno con me e Kyle?» Nate, mentre mi stendo sul lettino, mi si piazza davanti.

So come andrà a finire: andranno a cercare ragazze con cui fare conquista e io starò lì a guardarli disgustata. Scuoto la testa. «Magari dopo, grazie Nathan.»

Mio fratello mi sorride e poi si avvia in acqua con Kyle. Io chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi sul lettino, prendendo il sole.

Magari per un paio di giorni, tornata a Ottawa con l'abbronzatura, smetterò di essere una mozzarella.

Però più cerco di rilassarmi, meno ci riesco. Ieri ho passato la serata con quella ragazza. Le parole di Omar rimbombano nella mia testa e mille scenari diversi si presentano nella mia mente.

E poi le parole di Kyle, quando l'ho rincorso in bagno dopo la rissa. Omar è un coglione e tu meriti di più.

Per quanto dico che Kyle, su quest'ambito, ha ragione non ne sono convinta al 100%. Voglio dire, non è che sul serio ho fatto qualcosa di sbagliato? Magari il mio subconscio non mi fa vedere le cose per come stanno.

Reprimo l'impulso, però, di prendere il telefono e chiamarlo. È un coglione. Ha passato la serata del ballo con un'altra. Ha passato il nostro appuntamento con un'altra.

Il dubbio di aver commesso qualcosa di sbagliato se ne va in un batter d'occhio e la sensazione viene sostituita dalla rabbia.

Riesco a smettere di pensarci solo quando una gocciolina d'acqua di cade sul viso, vicino le labbra. Sta piovendo? Mi pare strano, dato che prima di stendermi e chiudere gli occhi non c'era traccia di una nuvola.

Apro gli occhi, anche perché improvvisamente il sole non mi arriva più, e quello che vedo mi fa alzare gli occhi al cielo. Non sta piovendo e non è nuvoloso.

Semplicemente davanti a me si è fermato un Kyle Anderson gocciolante con un ghigno stampato in faccia. Tra poco sulla sua faccia ci sarà anche l'impronta della mia mano, se non si sposta.

«Ti spiace...?» Faccio segno con la mano di spostarsi e chiudo nuovamente gli occhi. Sento alcuni passi e trattengo un sorriso. Finalmente se ne va.

Ma a quanto pare ho esultato troppo presto, perché un braccio mi prende le gambe e l'altro la vita. «Kyle!» Urlo ritrovandomi tra le sue braccia. Lui ride e si avvia verso il mare.

Mia madre e Catherine, da quel che riesco a vedere, ci guardano sorridendo.

«Sei un po' troppo calda.» Sussurra Anderson mentre ci dirigiamo in mare. Se mi butta in acqua è un uomo morto. «Non voglio mica che ci svieni per la pressione bassa. Che ne dici di una rinfrescata?»

«Va' all'inferno.» Mi viene da dire, e così faccio. Sono in braccio a mo' di principessa a Kyle, le nostre famiglie ci stanno shippando e Nate sta ridendo a qualche metro da noi circondato da tre ragazze. «O da quelle ragazze. Non puoi lasciarmi stare?»

«No, mia cara Morgan. Mi pare di avertene già parlato.» L'acqua gli raggiunge le caviglie e non sembra intenzionato a fermarsi.

«Non voglio farmi il bagno, Anderson.» Borbotto, chiudendo gli occhi. Non ho speranze, a meno che non gli dò un colpo forte in testa.
Ma poi cadrei anche io, come nella favola della rana e dello scorpione.

«Mi sa che è troppo tardi, Hill.» Un sorriso sarcastico incornicia il suo volto e un'altra gocciolina mi cade sul viso, questa volta sulla guancia.

A quanto pare mentre io riflettevo lui è stato tutto il tempo in acqua, perché è gocciolante dai capelli alla punta dei piedi.

Gli sto per chiedere quando mi lascerà andare, quando sento la presa sulla mia vita affievolirsi. Inizia a contare e la mia voglia di strozzarlo aumenta sempre di più. Mi chiedo quando avrò il coraggio di farlo.

«Uno...» Mi inizia ad allontanare dal suo petto. «...Due...» Ride mentre lo dice. «...Tre!» Mi lascia cadere in acqua, che gli arriva all'altezza dei fianchi.

Vengo circondata dal mare e chiudo gli occhi per non farli bruciare una volta risalita. Per qualche secondo penso di rimanere in acqua più del dovuto, giusto per fargli uno scherzo. Ma poi mi rendo conto che non se ne fregherebbe nulla, anzi, probabilmente se affogassi sparerebbe i fuochi d'artificio stasera.

Quindi riemergo in superficie e lo fulmino con lo sguardo, lui sta ridendo. Mi alzo, dato che sono semi-seduta e mi rendo conto che non è poi così tanto più alto di me. La mia fronte arriva alla fine del suo naso.

«Ti senti soddisfatto?» Chiedo, incrociando le braccia al petto. L'acqua è calda, per cui non ho freddo. Olivia e Savannah avrebbero amato questo posto.

«Molto.» Nate è ancora circondato da quelle ragazze e mi chiedo perché Kyle non sta con loro. Perché passare del tempo con me, quando può facilmente conquistare quelle ragazze?

«Beh, senti.» Faccio un passo indietro. «Ho fatto il bagno, adesso non sverrò. Torna pure da mio fratello e quelle tizie.»

Anderson inarca un sopracciglio. «Quelle tizie hai detto... sei per caso gelosa, Malefica?»

Alzo gli occhi al cielo, per la milionesima volta. Io l'ho detto che mi avrebbe chiamato Malefica per il resto dei nostri giorni. «Perché dovrei?»

Kyle sorride, poi con la mano mi schizza un po' d'acqua. «Non lo so. Allora, lo sei?»

Gli schizzo dell'acqua a mia volta. «Se io andassi da un ragazzo, adesso, tu saresti geloso?»

Ci riflette un attimo, poi fa spallucce. «Credo di sì. Adesso mi rispondi?»

«Non lo so, Kyle, se sono gelosa.» Lo sono sul serio? E poi perché dovrei?

Credo di sì, è la sua risposta. Forse è per quello che ha detto. Che quando litighiamo io sono sua e lui è mio. Forse solo in quei momenti è geloso. Beh, in tal caso... «Forse sì.»

Mr. Arroganza sorride. «Beh, adesso torna pure sulla spiaggia. Io vado dalle tizie.»

Rimango a fissarlo per qualche minuto. Ho sentito bene? Mi ha fatto sul serio dire che sono gelosa, per poi andare da quelle ragazze?

Stringo le mani a pugno. Hai aperto una guerra, Anderson. Di nuovo. Però questa volta vincerò io.

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now