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HAILEY'S POV
Siamo appena arrivati nel suo garage, scendo dalla sua macchina e lui mi viene incontro. Gli salto addosso sulle spalle all'improvviso e lui mi prende per le gambe ridendo.

"Vai cavalluccio!" Urlo aggrappandomi al suo collo. Scuote la testa e inizia a correre per tutto il garage. Fino ad arrivare alle scale che portano su a casa sua. Corre anche su di esse ed io inizio ad agitarmi sulle sue spalle. "Okay, adesso basta correre."

"Perché? Hai paura?" Mi chiede sorridendo iniziando a camminare normale. "No."

Si ho paura.

"Allora continuo." Inizia di nuovo a correre ed io nascondo il viso nel suo collo dopo qualche minuto si ferma ed apre una porta.

"Questa è la mia stanza." Scendo dalle sua spalle e la osservo. È grandissima, quasi quanto il suo salone. Il colore che prevale di più il nero, mobili neri, testiera del letto nera e anche il pavimento. Mi siedo sul suo letto e sento subito la morbidezza.

"Mi piace la tua stanza." Sorrido. "Se vuoi puoi dormire nella stanza degli ospiti, se ti imbarazza dormire con me." Si gratta il capo guardandomi. È imbarazzato.

"Tranquillo." Gli sorrido alzandomi e appoggiando la mia borsa davanti al letto. Prima di venire qui siamo passati per casa mia e sono corsa a prendere delle cose come il pigiama, e sono stata dieci minuti a sceglierlo, i miei pigiami sono tutti a fantasia con disegni di unicorni. 

Ho preso i miei affetti personali e il cambio per domani mattina per andare a scuola. Lui per tutto questo tempo mi ha aspettato in macchina poiché in casa c'era Nora che non era andata all'università.

"Hai fame?" Si avvicina a me. "Abbastanza." Mi giro verso di lui. "Vado a prepara qualcosa, tu nel frattempo sistema le tue cose." Mi lascia un bacio sulla guancia e poi esce. Inizio a sistemare le mie cose una sedia accanto al letto e poi prendo gli affetti personali, apro una porta e rimango paralizzata. Il bagno è grande quasi tutta questa stanza, mi avvicino al lavandino e appoggio i miei due borselli uno è del trucco e un'altro è stracolmo di creme per il viso, salviette struccanti e poi spazzolino e dentifricio.

Intravedo una boccetta di profumo e la prendo, tolgo il tappo e lo porto vicino al naso, ispiro il profumo. È il suo profumo.

Rimango così per un minuto poi lo poso. Esco dal bagno e dopo aver posato tutto esco anche dalla camera. Scendo le scale e seguo il profumo che mi sta inebriando le narici. Entro in cucina e lo trovo di spalle senza maglietta, guardo le sue spalle possenti e mi avvicino a lui. Gli lascio un bacio sulle spalle abbracciandolo da dietro. "Che fai?" Appoggia una mano sulla mia.

"Taglio la mozzarella per la pizza." Mi stacco subito da lui e vado verso il forno acceso, ecco cos'era quel profumo. "Adoro la pizza." Sorrido. Mi avvicino di nuovo a lui e gli rubo un pezzo di mozzarella appena tagliato.

Abbassa lo sguardo verso di me e mi guarda. "Buona?" Mi guarda le labbra. "Buonissima." Mi lecco le labbra.

"Posso aiutarti in qualcosa?" Mi siedo sul mobile accanto a lui, mi sono praticamente arrampicata e lui mi ha preso per le gambe aiutandomi. "La scorsa volta hai cucinato tu, adesso tocca a me." Mi tocca il naso.

"Non è venuta Stella?" Chiedo curiosa. "È venuta stamattina ma le ho chiesto di non cucinare perché avrei provveduto io."

"Non è che mi avveleni?" Lo stuzzico. "Non potrei mai." Si mette tra me le mie gambe e tira verso di lui stringendomi i fianchi.

"E chi me lo garantisce?" Sorrido. "Non ti basta la mia parola?" Alzo gli occhi al cielo scuotendo leggermente la testa.

"Adesso ti faccio vedere io." Mormora, non ho il tempo di realizzare questa sua affermazione che mi inizia a fare il solletico sulla pancia. Inizio a muovermi sul mobile come una pazza dandogli calci, lui sembra non farsi nulla e continua mentre mi osserva.

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora