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ISABEL'S POV
Socchiudo gli occhi sbattendoli ripetutamente per mettere a fuoco dove mi trovo. Non è la mia stanza, non ha le pareti dipinte di rosa ma di nero e con dei mobili bianchi moderni. Mi giro e mi alzo sui gomiti per osservare meglio la stanza.

Sento un forte profumo di colonia maschile e abbasso lo sguardo alla mia maglietta viola. La porto vicino al mio naso ispirando il profumo.

Le immagini della sera prima mi tornano in mente e mi stendo di nuovo portando le mani davanti ai miei occhi.

Luca che mi trascina.

Un uomo che si accascia su di lui picchiandolo. Era Ethan.

Mi afferra portandomi fuori, litighiamo, mi sento poco bene, mi porta in macchina e subito dopo qui, mi porta in bagno, mi sostiene mentre vomito accarezzandomi, mi aiuta a fare a doccia, mi fa indossare i suoi vestiti, mi asciuga dolcemente i capelli, mi porta a letto, mi avvicino a lui abbracciandolo sentendomi nettamente al sicuro come mai sono stata.

Riapro gli occhi spostando le mani. "Ho fatto un casino." Affermo a me stessa.

Mi alzo dal letto e guardo una porta di fronte al letto vado verso di essa aprendola pensando fosse il bagno ma trovo una cabina armadio enorme.

"Mai vista una cabina armadio così grande." Sussurro osservandola, c'è una sezione di giacche eleganti di tutti i colori, sotto i pantaloni abbinati, affianco uno scaffale con tutte le cravatte appese, un armadio con tutte le scarpe e poi tanti altri armadi strapieni di roba.

Il mio armadio in confronto al suo è un ripostiglio pieno di cianfrusaglie è disordinato. Chiudo la porta alla mie spalle e vedo un'altra porta accanto al letto che ora che ci faccio caso è enorme. Vado verso quest'altra porta e

"Bingo." Affermo trovando il bagno. Chiudo la porta alle mie spalle e faccio i miei bisogni, tiro lo sciacquone e vado verso il lavabo afferrando lo spazzolino di ieri sera e mi lavo i denti e mi sciacquo il viso.

Mi asciugo con l'asciugamano che è accanto e poi mi specchio. Viso post-sbornia. Questo vedo ma c'è un particolare in più, ho gli occhi più gonfi del solito.

Sospiro e andando verso la porta esco fuori ed esco anche dalla camera. Intravedo delle scale e scendo, sento un odore di pancake e seguo il profumo fino ad una cucina e mi fermo di botto sulla soglia osservando ciò che mi si presenta davanti.

Ethan di spalle senza maglietta e con solo un paio di pantaloni della tuta grigi. Osservo le sue spalle possenti e che in ogni movimento che fa si contraggono.

Come se si sentisse osservato si gira guardandomi. "Buongiorno." Afferma per poi girarsi di nuovo.

"Buongiorno." Sussurro.

"Ehm, vuoi una mano?" Chiedo avvicinandomi lentamente.

"Ho finito." Afferma spegnendo il fuoco ed io girandomi osservo la tavola apparecchiata e mi siedo. Mi porge davanti un piatto stracolmo di pancake ed io mi giro verso di lui che si è seduto affianco a me a capotavola.

"Io amo i pancake." Affermo spostando di nuovo lo sguardo al mio piatto. "Immaginavo." Accenna un sorriso.

"Dopo mangiato prendi questa." Mi porge una aspirina ed io annuisco. "Così non avrai durante la giornata gli effetti della sbornia."

Rimango in silenzio e incomincio a mangiare, mi sento ancora in imbarazzo per ciò che è successo ieri sera. Se non ci fosse stato lui non oso immaginare cosa sarebbe successo.

"Come ti senti?" Rompe il silenzio ed io alzo lo sguardo guardandolo mentre beve il suo succo.

"Molto meglio." Affermo. "Mi fa piacere." Afferma lui per poi riprendere a mangiare.

Il mio riflessoTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon