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HAILEY'S POV
Afferro la sua mano e insieme usciamo fuori.
Scendiamo le scale e andiamo in cucina, è ancora molto presto saranno le sette del mattino più o meno.

"Siediti che preparo tutto io." Affermo.

"Non voglio sentire un no." Gli punto un dito contro. Lui annuisce e si siede vicino al tavolo. Riempio due tazze con dell'acqua e le inserisco nel microonde.

Apro il mobile e prendo il barattolo di miele, mi alzo sulle punte e prendo anche dei biscotti al burro e le bustine di tè.

Prendo le due tazze fumanti dal microonde e immergo le due bustine di tè, con un cucchiaino prendo due cucchiai di miele e li metto all'interno e inizio a girare.

Appoggio le due tazze sul tavolo e prendo i biscotti al burro. 

"Vuoi queste oppure i biscotti al cioccolato?"

"Questi vanno bene." Mi sorride. Annuisco e mi siedo accanto a lui. "Niente caffè?"

"Meglio se bevi il tè con il miele, ti sentirai meglio." Lui mi guarda scettico e poi beve un sorso.

"Sembra quello che faceva mamma." Sospira.

"Me lo faceva sempre quando non mi sentivo bene e insieme mi dava i biscotti al burro, proprio come questi." Prende la confezione tra le mani e prende un biscotto per poi mangiarlo.

"Anche mia madre quando io o le mie sorelle non ci sentivamo bene ci preparava questo tè con i biscotti."

"Tu assomigli molto a mia madre." Afferma guardandomi. "Davvero?" Annuisce.

"Lei era dolce come lo sei tu, premurosa, sensibile, forte perché era una donna estremamente forte ma allo stesso tempo era molto debole." Sospira.

"Era speciale, ma non lo sapeva. Ogni cosa che faceva era speciale. Riusciva ad essere buona anche con le persone che le facevano del male."

"Mi sarebbe piaciuto conoscerla."

"Le saresti piaciuta." Afferma sorridendomi.

"A tuo padre un po' meno." Abbasso lo sguardo sul mio tè e lo bevo.

"Mio padre aveva una visione tutta sua delle donne, per lui le donne erano solo da sfruttare. È una mentalità che hanno tutti gli uomini, sono stati cresciuti con quella mentalità."

"E tu perché non hai seguito la sua idea?" Chiedo curiosa. "Perché vedevo mia madre, sognavo di trovare una donna come lei. Però adesso l'ho trovata." Mi prende la mano e la porta sulle sue labbra, mi bacia il dorso.

"Posso chiederti come si sono conosciuti i tuoi genitori?" Gli chiedo curiosa.

"Mia madre viveva in un piccolo paesino della Turchia, i suoi genitori erano contadini e avevano in tutto tre figli. Mia madre era la prima ed essendo la più grande aiutava mia nonna con la vendita del ricavato della terra mentre mio padre si occupava della coltivazione e della racconta. Vendevano per lo più uova, latte, riso, ma dipendeva anche da quello che riuscivano a ricavare. Un giorno si presentò un signore che comprò delle uova e rimase particolarmente colpito da mia madre. Lo stesso uomo tornò dopo due giorni a comprare sempre le stesse uova e con l'occasione chiese a mia madre se fosse sposata o fidanzata, mia madre negò. La stessa sera non si sa come la terra prese fuoco, portando alla rovina tutta la passione e il sudore che mio nonno aveva speso per quella terra, anni e anni di coltivazione completamente bruciati. I miei nonni non sapevano come portare avanti la famiglia, non avevano tanti soldi." Sospira.

"L'uomo si presentò di nuovo dopo tre giorni e mia madre gli disse che non avevano più nulla, lui era un uomo ben vestito e aveva l'aria di un uomo pieno di se e mia madre gli chiese se conosceva qualcuno che le potesse offrire un lavoro e gli spiegò anche la motivazione. Lui le disse che avrebbe aiutato la sua famiglia economicamente ma ad una condizione."

Il mio riflessoWhere stories live. Discover now