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JAMAL'S POV
Mi verso un bicchiere di whisky e torno alla mia postazione. Appoggio la testa allo schienale della mia sedia e guardo il soffitto.

Il tempo sembra essersi fermato, i minuti non passano mai. Mi sento come chiuso in un ampolla, senza aria e con una tremenda mancanza della mia libertà. La libertà che ho avuto in questo periodo.

Mi sento rinchiuso in me stesso, i pensieri sono tornati come anche le preoccupazioni. In questi giorni non ho fatto altro che pensare a lei, se stava bene, se stava male.

Ho pensato alle sue lacrime, al suo viso arrossato, gli occhi rossi, il labbro tremolante.

E tutto questo solo per colpa mia.

La causa del suo dolore, colui che le ha spezzato il cuore in due parti. Il cuore che era tra le mie mani come un cristallo delicato..

Per circa cinque giorni è scomparsa, ho provato a chiamarla al telefono con il numero di Alan con la scusa di dover chiamare qualche cliente, ma risultava sempre spento o irraggiungibile.

L'ultima volta che l'avevo vista è stato quando era in ascensore, il giorno dopo mi sono affacciato alla porta del suo ufficio e lei non era alla sua postazione..

Non so nemmeno perché sono andato lì, è stata una cosa istintiva.

Ero convinto che avesse rinunciato anche al suo incarico, ero convinto che volesse completamente starmi lontano e questa cosa mi stava lacerando pian piano.

Averla sempre qui, davanti ai miei occhi, e poi all'improvviso allontanarla e non vederla più fa un certo effetto..

Un effetto che quasi non ricordavo più.

Fin quando ieri non l'ho vista, non mi aspettavo di vederla. È stato del tutto inaspettato ma completamente appagante vederla davanti a me.

Nel suo completo nero, con i capelli ondulati e con la sua piena eleganza.

Durante la riunione era difficile non guardarla, sembrava stare bene. Parlava come se nulla fosse mai successo, come se non fosse mai stata male.

Evitava in ogni modo il mio sguardo, non si è girata verso di me neanche mezza volta. Il figlio dei nostri clienti la mangiava con gli occhi ed io non ho potuto fare niente.

Osservava ogni suo movimento, come parlava, come si portava i capelli indietro ed i ciuffi dietro l'orecchio.

Se lo avesse fatto mentre io ed Hailey stavamo insieme gli avrei senza dubbio cavato gli occhi.

Il pomeriggio con la scusa di dover preparare il progetto, volevo averla qui accanto a me. Tenerla sotto d'occhio, mi piace vederla concentrata. Spesso arriccia il naso all'insù e si porta la penna vicino alle labbra appoggiandola.

La sua presenza mi rende tranquillo, ma la mia tranquillità è svanita quando si è presentato quel ragazzo che non ricordo mai il nome, quello che si occupa dell'amministrazione.

Hailey ha iniziato a sorridere e lui la guardava come ammaliato e conquistato dal suo sguardo. Lì la mia vista è stata annebbiata dalla rabbia e dalla gelosia.

Io per primo sono caduto ai suoi piedi non appena ho incontrato il suo sguardo profondo..

Invece oggi, l'ho trovata al bar insieme ad Angela e dopo si è aggiunto sempre quel ragazzo sedendosi accanto ad Hailey.

Appena l'ho visto entrare dalla porta del bar mi sono quasi incantato nel vederla, ma il tutto è durato qualche secondo.

Ero girato di spalle, lei non mi vedeva in viso ma l'ho notata subito dallo specchio grande dietro al bancone.

Il mio riflessoWhere stories live. Discover now