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ANGELA'S POV
Chiudo la macchina e sistemandomi il vestito vado verso l'entrata. Mi guardo intorno non appena entro e vedo da lontano Stefano che guarda qualcosa sul suo cellulare. Gli vado in contro lentamente.

"Ehi." Alza lo sguardo verso di me e mi sorride, si alza e mi lascia un bacio sulla guancia affettuosamente. "Sei bellissima." Abbassa lo sguardo su di me osservando il mio vestito. "Grazie." Porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Prego, siediti." Mi siedo di fronte a lui. "Non ti ho mai vista con i capelli sciolti."

Come ha detto che lui prima..

"Preferisco legarli che tenerli sciolti, per questo."

"Cerca di lasciarli sciolti più spesso ti stanno davvero bene."

Questo vorrebbe dire che con i capelli legati sto male?

"Non che legati tu stia male ma sciolti sempre un'altra persona." Afferma come per leggermi nella mente. "Accetterò il consiglio." Sorrido abbassando lo sguardo sul menu davanti a noi.

"Cosa prendi tu?" Mi chiede mentre osserva anche lui il menu. "Non saprei."

Sono sempre stata un eterna in decisa sulla scelta del menu, ci sono scritti così tanti piatti che hai sempre l'imbarazzo della scelta e non è una cosa che aiuta molto soprattutto quando sono tutti piatti squisiti.

"Io opto per una pasta con melanzane e tonno."

Melanzane e tonno insieme? Mai sentiti..

"Io penso che prenderò un risotto con i funghi." Affermo io chiudendo il menu. Lui annuisce e poco dopo si avvicina un cameriere per prendere le nostre ordinazioni e per ritirare i menu.

"Non ti ho mai chiesto come mai hai scelto di lavorare in un ufficio di architettura."

"Sin da bambina amavo disegnare casa, edifici, palazzi e questa cosa ne ho resa la mia passione. Al momento sono solo una segretaria ma il signor Thompson spesso mi ha chiesto di revisionare alcuni progetti e documenti, mi fa partecipare quasi a tutte le sue riunioni e questo mi permette soprattutto di conoscere più a fondo il settore. Tu invece?"

"La mia passione purtroppo non può diventare il mio lavoro." Sospira. "Qual era la tua passione?"

"Il calcio. Volevo diventare un calciatore professionista ma non mi è stato possibile per una contusione che ebbi ad un tendine, quindi mi capita che quando lo sforzo tanto non riesco quasi più a camminare. Per diventare un calciatore devi essere molto bravo e questo ti costa fare tanto allenamento cosa che io non potrei fare." Sospira.

"Ma adesso giochi mi hai detto."

"Ho un gruppo di calcetto dove ci organizziamo ma non è una cosa abituale di tutti i giorni quindi il piede non lo sforzo. L'allenamento che fai per una semplice partita non può essere paragonato ad un allenamento professionale di un calciatore." Si ferma. "Per questo mi sono ritrovato a lavorare nel bar dell'ufficio."

"Ormai ti sei ambientato." Annuisce. "All'inizio non volevo lavorare in un bar ma con il passare del tempo mi ci sono affezionato, vado d'accordo con tutti e la paga è anche buona. Posso permettermi di pagare il fitto del mio appartamento, pagare le bollette e il lusso anche di farmi passare qualche sfizio." Ridacchia e stessa cosa faccio io.

"Anche tu ti sei affezionata?"

"Intendi a lavorare nell'ufficio?" Annuisce. "Non ho tanti amici ma più che altro mi sono abituata a svolgere il mio lavoro, è diventata ormai la mia routine." Ridacchio.

"Ho notato che spesso sei con Hailey." Annuisco. "È la fidanzata del signor Thompson?"

"Si, stanno insieme."

Il mio riflessoWhere stories live. Discover now