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HAILEY'S POV
Mi appoggio allo schienale della mia sedia e porgo una mano sul mio stomaco, da stamattina ho una nausea assurda. Sospiro e mi alzo per sgranchirmi un po' le gambe e vado verso Angela.

"Ti va di andare a prendere un tè?" Lei si gira verso di me. "Sempre se non sei impegnata." Annuisce e si alza.

"Il signor Thompson è in riunione quindi sono libera, la riunione durerà una o due ore più o meno quindi non abbiamo fretta."

Annuisco e andiamo verso l'ascensore entrando al suo interno. "Stai bene? Hai una faccia.." mi osserva.

"Da questa mattina ho una nausea tremenda, ieri a cena abbiamo mangiato i noodles ed un mare di dolci. Qualcosa mi avrà fatto male e non ho digerito."

"Hai preso qualcosa?"

"Preferisco bere qualcosa di caldo per calmarlo, non mi piace prendere medicinali." Sospiro.

"Mi ricordo che quando ero più piccola e non mi sentivo bene mia madre mi faceva una torta grande al cioccolato, diceva che per la felicità di mangiarla e con il pensiero rivolto a quello mi sarei sentita molto meglio."

"Io e le mie sorelle raramente prendevamo la febbre o qualsiasi altra cosa, ma quando capitava era veramente atroce. Nostra madre preparava sempre il tè caldo con il miele oppure la zuppa di farro che a me non è mai piaciuta." Ridacchio ricordandomi di quelle volte che solo al sentire l'odore di quella zuppa mi veniva da vomitare.

Le porte si aprono e noi usciamo andando verso il bar ed entrando al suo interno prendiamo posto. "Sembri agitata." Osservo Angela torturarsi le mani mentre si guarda intorno.

"Non sono agitata."

"Non hai parlato con Stefano?" Scuote la testa abbassandola. "Non ne ho avuto modo." Sospira.

"Penso che sì meriti una spiegazione, magari non dirgli della tua relazione con Alan. Almeno non subito, aspetta solo un po'."

"Non saprei cosa dirgli, come gestirla. Non mi è mai capitato in vita mia." Si appoggia sul tavolino.

Sembra davvero agitata.

"Sta venendo qui." Dice agitata guardando dietro di me.

"Buongiorno ragazze, cosa posso portarvi?"

"Per me un tè semplice."

"Anche per me." Afferma Angela velocemente, lui la osserva per qualche secondo. "Come stai Angela?"

"Bene grazie, tu?"

"Tutto bene, torno tra pochissimo." Va via ed io sposto lo sguardo sulla ragazza di fronte a me. "Non è stato difficile."

"Ma adesso ci sei tu, se fossi stata da sola mi avrebbe chiesto una spiegazione per tutto." In effetti non ha tutti i torti.

"Puoi dirgli che non stai passando un bel periodo e che quindi vuoi restare da sola." Alzo le spalle. "Tu sei convinta di Alan?" Annuisce subito.

"E allora fai così."

"Sono due persone completamente diverse, lui e Stefano." Inizia col dire.

"Stefano è un ragazzo semplice e umile, Alan invece è come se posse un anima libera. Non si preoccupa minimamente di quello che possono pensare la gente di lui e dei comportamenti che assume. Sa essere estremamente dolce a modo suo, a casa sua ha messo un piccolo scaffale con tutti i film che io amo e nel suo armadio ha lasciato uno spazio per i miei vestiti. Sono piccole cose che ti rendono felice." Sorrido guardandola.

"Quello che ha fatto anche Jamal per me."

"Io non sono mai stata fidanzata, non ho neanche mai pensato a cosa ci si provasse a stare con una persona. La paura di poter sbagliare qualcosa c'è, la paura che lui si stanchi di me mi tormenta. Non ho esperienza in merito mentre lui ne ha eccome di esperienza."

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora