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HAILEY'S POV
"Quindi tutto è deciso." Afferma Jamal chiudendo la cartellina ed osservando il signor Dubois.

"Certamente, sono anni ormai che ho come punto di riferimento voi per i miei progetti. Mi fido totalmente di voi."

"Lo apprezziamo, grazie." Interviene Alan. "Spero che il paesaggio sarà altrettanto bello." Si gira verso di me. "Se ha qualche altra richiesta me lo faccia sapere."

"Certamente, signorina Cooper." Mi sorride. "Abbiamo finito." Jamal si alza e stessa cosa facciamo io ed Alan. I segretari del signor Dubois escono fuori ed Alan li segue per programmare un nuovo appuntamento.

"È sempre un piacere lavorare insieme." Sorride falsamente Jamal guardandolo. "Stessa cosa per me." Afferma mentre osserva il suo orologio.

"Si è fatta quasi ora di pranzo. Avete impegni? Potremmo andare nel mio ristorante di fiducia." Guarda entrambi.

"Io avrei del lavoro da fare."

"Lei signorina Cooper? Potremmo parlare di alcuni particolari che vorrei all'interno del progetto." Mi sorride. Guardo lui e poi Jamal non sapendo che dire.

"Pensandoci posso spostare il mio lavoro a dopo." Jamal si gira verso di me.

"Perfetto, vogliamo andare allora?" Sorride ed annuiamo. Afferro la mia borsa e lo seguiamo fuori.

Il signor Dubois mi fa segno di entrare per prima ed io sorridendo falsamente entro, Jamal si mette accanto a me e dall'altra parte il signor Dubois. "Hai progettato anche questo enorme edificio?" Si gira verso Jamal.  "Si."

"Deve essere difficile come lavoro."

"Ci vuole molto impegno e concentrazione." Risponde freddo Jamal e poi si gira verso di me osservandomi. "Il ristorante si chiama Olimpo, lo conosci Jamal?" Annuisce.

"Perfetto ci vediamo lì." Va verso la sua auto ed un uomo vestito di nero gli apre la portiera.

Andiamo verso la macchina di Jamal e lui come sempre mi apre la portiera e la chiude. Sale anche lui e mette velocemente in moto. Per tutto il tragitto siamo stati in silenzio, si sentiva solo di sottofondo le canzoni della radio.

Ho guardato tutto il tempo fuori dal finestrino, osservavo il cielo celeste, le persone passare, i bambini che giocavano al parco. Solo qualche volta mi sono girata verso Jamal ma lui continuava a guardare la strada.

Entra nel parcheggio di una villa e parcheggia accanto alla macchina del signor Dubois. Slaccio la cintura e afferro la mia borsa per poi uscire dalla macchina. Mi sistemo il vestito che si è leggermente alzato e non appena alzo lo sguardo vedo Jamal osservarmi le gambe.

Alza di scatto lo sguardo non appena mi avvicino a lui e si schiarisce la voce. Andiamo verso l'entrata ed io mi guardo intorno osservando l'enorme Villa. Non appena entriamo vediamo in potenza il signor Dubois seduto che osserva il menu. Mentre ci avvicinano Jamal mi ferma.

"Ti chiedo solo una cosa." Mi guarda negli occhi. "Non staccarti da me." Mi acciglio. "Cosa? Perché?" Lui mi rivolge un ultimo sguardo e poi si gira.

"Eccovi." Posa il menu sul tavolo e si alza. "Sedetevi." Indica le sedie davanti a lui. Jamal mi sposta la sedia per farmi sedere ed io mi acciglio nuovamente non capendo questo suo gesto di galanteria. Si sta comportando in modo strano.

"Signorina Cooper le consiglio la pasta ai frutti di mare e asparagi, particolari ma veramente spettacolari."

"Non le piacciono gli asparagi." Risponde al posto mio Jamal. Mi giro verso di lui, si ricorda?

Ricordo che una volta a casa sua Stella cucinò per entrambi gli asparagi ed io stavo quasi per vomitare non appena li assaggiai, Jamal insisteva nel volermi cucinare qualcos'altro ma io dispiaciuta continuai a mangiare in silenzio finché non mi tolse il piatto e chiamò una pizzeria per ordinare due pizze.

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora