•71•

1.7K 52 3
                                    

Hailey Pov's
"Svolta! Gira a destra." Urla Isabel al mio fianco con il navigatore tra le mani, svolto velocemente a destra e mi giro verso di lei. "Potresti avvisarmi dieci metri prima?"

"Non lo so usare questo coso." Si giustifica. "Te lo avevo detto di darlo a me." Sbuffa dietro Nora. "Io lo avevo detto che non era una buona idea." Ride Alice.

"Tra dieci metri gira a sinistra." Mi giro verso Isabel. "Sai quanto sono dieci metri? A sinistra non c'è niente."

"Forse volevi dire cento metri." Nora si sporge guardando il telefono di Isabel. "Siamo quasi arrivate, la prossima traversa a destra devi svoltare." Continua lei.

"Menomale che era a sinistra." Sospiro. "Mi sono sbagliata, okay?"

"Isabel come fai a confondere la destra con la sinistra?" Sbotta Nora e tutte noi scoppiamo a ridere. Svolto di nuovo a destra e vediamo l'insegna del locale, parcheggio di fronte e scendiamo.

"Siamo arrivate a destinazione." Esulta Isabel. "Dopo un'ora, ci siamo riuscite." Afferma Alice scendendo.

"Quante persone siete?" Ci ferma una ragazza non appena entriamo. "Quattro." Affermo, lei annuisce e ci mostra in lontananza un tavolo annuiamo e andiamo verso di esso.

"Carino come posto." Si guarda intorno Nora. In effetti non ha tutti i torti, è un posto molto accogliente. Molto moderno e ha sul soffitto tutte le luci a led, al piano superiore dovrebbero esserci altre sale. È una specie di bar che mette musica ad alto volume e al centro c'è anche una pista da ballo.

Levo la mia giacca di pelle e la appoggio dietro di me. "Stasera voglio andarci giù pesante." Afferma Isabel guardando il menu.

"Ti ricordo che domani abbiamo lezione." Le ricorda Alice al suo fianco. "Allora mi limiterò a prendere due drink solamente." Sbuffa.

"Salve ragazze, sapete già cosa ordinare?" Si avvicina a noi un ragazzo. "Per me un mojito al frutto della passione." Chiede Alice. "Per me un angelo azzurro." Afferma Isabel.

"Io vorrei un calice di vino bianco." Lo guardo e lui annuisce. "Stessa cosa per me." Nora prende la mia stessa cosa. Lui annuisce e prendendo i menu si allontana.

"Semplice vino? Davvero?" Alza un sopracciglio Isabel. "Devo guidare." Le ricordo. "Io domani mattina devo andare a lavoro, ho molti documenti da esaminare e anche pazienti." Sbuffa Nora.

"Nora una domanda, come fai ad interagire con i pazienti più pazzi?" Chiede Isabel interessata. "È vero che lavoro in un ospedale psichiatrico ma questo non vuol dire che sono tutti pazzi." Ride Nora.

"Di solito aiuto pazienti che hanno avuto problemi con bullismo, alcol e quant'altro. Posso dire che questi sono i casi più semplici. La struttura è divisa come in due parti, una parte dove ci sono casi più complicati ad esempio chi voleva commettere un omicidio, l'altro invece dove ci sono pazienti con meno problemi."

"Tu fai parte quindi del settore più semplice ossia quelli che hanno meno problemi." Chiedo io, lei annuisce. "Si confidano subito con te?" Chiede Alice.

Scuote la testa. "La maggior parte di loro no, sono sempre molto restii nel parlare. In quel caso inizio a fare io delle domande e non appena iniziano a parlare ed a confidarsi resto in silenzio ad ascoltare."

"Quanto dura la riabilitazione?" Domanda Isabel. "Dipende da come reagisce il paziente, per alcuni ci vogliono quindi sedute per altri invece non c'è un numero. Sono pazienti che non possono smettere di essere seguiti per i loro crolli psicologici continui."

"Deve essere essere un lavoro molto stressante." Afferma Alice. "Non molto, la parte più difficile è trovare qual'è il vero problema della persona e questo lo devi fare per ogni tuo paziente. Devi seguirli costantemente e monitorare i loro miglioramenti."

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora