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JAMAL'S POV
Sbatte la porta del suo ufficio ed io vado verso il mio.

"Testarda." Affermo chiudendo la porta alle mie spalle, vado verso la scrivania e appoggio la giacca dietro la sedia.

Mi siedo e appoggio la testa sullo schienale dietro di me e mi strofino il viso con le mani.
Credo di essere uscito pazzo quando lui continuava a farle i complimenti, a guardarla insistentemente.

Non facevo altro che stringere le mani, sentivo quasi le mie unghie entrare nella mia carne.

"Jamal com'è andato il pranzo con Dubois?" Alzo la testa e vedo davanti a me Alan che mi guarda. "Non si bussa?"

"Amico ho bussato ma tu eri troppo impegnato coi tuoi pensieri che non hai sentito." Si siede davanti a me. "Allora?"

"Come immaginavo, ci ha provato con Hailey." Sospiro. "Per questo sei così nervoso? Ho sentito la porta del tuo ufficio sbattere, e tu non sbatti mai la porta. E se non erro anche Hailey ha fatto la stessa cosa." Annuisco.

"Eravamo al ristorante e lui continuava a ripeterle che è bellissima, intelligente, che si fida di lei. Per non parlare di come la guardava, scrutava ogni suo movimento."

"Sappiamo com'è fatto Dubois." Afferma sospirando. "Ed è per questo che ho detto che è la mia ragazza."

"Tu cosa?" Quasi urla. "Cos hai detto?"

Chiudo gli occhi sospirando. "Cosa dovevo fare? Dovevo restare zitto tutto il tempo e vedere come corteggiava Hailey?" Mi acciglio.

"Lei? Che ha detto? Come ha reagito? Ti ha schiaffeggiato? Se lo ha fatto, ha fatto bene." Chiede a raffica.

"Non appena ho detto questa cosa stava per affogarsi con l'acqua e per di più quando siamo tornati abbiamo avuto una discussione."

"E questo è un'altro motivo del tuo nervosismo." Annuisco.

"Ha iniziato a dirmi che lei sa cavarmela da sola, che non ha bisogno del mio aiuto che non ne ha mai avuto. Le ho spiegato il perché del mio gesto ma nulla, è testarda. È sempre stata così. Non ragiona, rimane sempre della sua idea e non cambia. Non riesce a capire quando una persona si preoccupa per lei, che fa di tutto per proteggerla, per non farle correre rischi e per tenerla al sicuro. Questo non lo capisce mai." Scuoto la testa con disapprovazione.

"Jamal io ti ho visto quando hai stretto la vita di Hailey a te davanti a lui e Dubois ancora doveva dire o fare qualcosa. Sei geloso di ogni uomo che la guarda, questo è il punto. Non puoi dire il contrario, entrambi sappiamo che sei ancora innamorato di lei. Fidati, si nota lontano un miglio. È come se ti venisse spontaneo comportarti in questa maniera." Ridacchia.

"È vero, anche se sono passati anni non ho mai smesso di preoccuparmi e mi viene ancora naturale comportarmi così. Non ho mai smesso di amarla e tu lo sai bene, non c'è stato giorno in questi cinque anni che io non l'abbia pensata." Abbasso lo sguardo.

"Anche io al posto suo mi sarei arrabbiato. Mettiti nei suoi panni, vi siete lasciati e dopo cinque anni ti ha rivisto. E come se nulla fosse successo diventi geloso." Si appoggia con i gomiti alla scrivania.

Rimango in silenzio. "Adesso devo andare a finire il mio lavoro, questa sera andiamo da Ethan e magari andiamo a berci qualcosa." Si alza e mi alzo anche io contemporaneamente. "Io adesso vado a prendere dei documenti."

"Sei sicuro? Oppure vai da Hailey?" Ride, gli lascio una pacca dietro la testa ed usciamo fuori. "Non fare il coglione, ragiona prima di fare una cosa." Sussurra verso di me per poi andarsene nel suo studio.

Vado verso il corridoio per andare nella stanza dove ci sono tutti i fascicoli.

"Come diamine si usa questa cosa." Mi fermo e giro lo sguardo verso destra, c'è Hailey vicino alla fotocopiatrice che cerca in qualche modo di avviarla. Mi appoggio sullo stipite della porta e la osservo.

Il mio riflessoWhere stories live. Discover now