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HAILEY'S POV
Cinque giorni.
Sono passati cinque giorni da quando io e Jamal ci siamo lasciati.
Cinque giorni che non faccio altro che piangere, mi sono completamente distaccata da tutto e da tutti.

Dal nulla mi sono ritrovata a guardare le nostre foto nella galleria del mio telefono.

Dopo averle viste sono scoppiata in un pianto isterico, come una bambina, e ho spento il telefono tenendolo per qualche giorno dentro al cassetto.

Sono cinque giorni che mi sono rinchiusa in casa di Nora, non volevo tornare a casa e far preoccupare i miei genitori vedendomi in questo stato.

Una volta uscita dall'ufficio di Jamal sono corsa a casa sua, quella che voleva che chiamassi 'casa nostra' e ho preso tutte le mie cose tranne un vestito, un vestito che mi aveva regalato lui a Berlino per una cena. L'ultimo viaggio che abbiamo fatto insieme..

Mentre raccoglievo le mie cose piangevo, ho stracciato anche alcune magliette per la rabbia.

Ho cercato di fare tutto velocemente per fuggire da quell'enorme casa. Quella casa che racchiude tutti nostri momenti insieme.

Ho osservato il letto dove dormivamo sempre abbracciati la sera e facevamo l'amore, quando ho preso i miei borselli in bagno mi sono ricordata di tutte le volte che Jamal mi appoggiava sul marmo del lavandino e mi asciugava teneramente i capelli.

Ogni angolo di quella casa mi riportava in mente tanti di quei ricordi che mai avrei pensato di ricordare. Tanti momenti che erano futili ma sono diventati improvvisamente importanti.

Prima di uscire dalla camera ho appoggiato sul letto le chiavi di casa, accarezzando il portachiavi con la scritta love e accennando un piccolo sorriso, ricordandomi il giorno in cui lo abbiamo messo insieme alle chiavi.

Sono corsa giù in cucina poi per recuperare la tazza che avevo portato qui tempo fa, in mente mi sono ritornati i momenti che abbiamo passato insieme a cucinare oppure quando facevamo colazione, io seduta sulle sue ginocchia.

Prima di uscire ho osservato anche il salone, quante serate abbiamo passato seduti sul divano a guardare le serie tv.

Ho chiuso la porta dietro di me, e sono venuta qui. La prima cosa che ho fatto non appena Nora ha aperto la porta è stato buttarmi tra le sue braccia.

E da allora sono qui, non sono più uscita. La mattina mi sveglio dopo solo tre ore di sonno, la notte piango come se non ci fosse un domani.

Nora mi è stata molto vicina, andava a lavoro e non appena finiva tornava qui per farmi compagnia. Stessa cosa Isabel, andava all'università e una volta uscita veniva subito qui.

Hanno cercato entrambe di starmi vicino e cercavano di non lasciarmi mai sola a casa.

Ho pregato entrambe di non dire nulla a mamma e papà, di dire magari che sono partita per lavoro. Ma conoscendo mia madre so che non avrà abboccato questa bugia.

Entrambe le mie sorelle hanno cercato anche di convincermi di uscire di casa, magari di tornare all'ufficio e di pensare solo a me.

Al mio lavoro.

Mi hanno detto che devo mostrarmi forte, di dimostrarmi indifferente.

Cambiare lavoro forse sarebbe l'ideale, ma sarebbe impossibile trovare un'altro lavoro così su due piedi.

Guardo l'orario sull'orologio, sono le sei e mezza di mattina e di sonno ancora devo averne.

Sbuffo mettendomi a pancia in su osservando il soffitto, penso a quanto io mi senta debole in questo momento.

Il mio riflessoWhere stories live. Discover now