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HAILEY'S POV
"I miei piedi chiedono pietà." Affermo stringendo il braccio di Jamal mentre camminiamo per le strade di Berlino. Adesso ci troviamo a Bergmannstrabe, una delle poche vie di Berlino non danneggiate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Ci sono diversi negozi, alcuni antichi e antiquariati mentre altri sono molto lussuosi.

"Che ne dici di andare in un ristorante qui e poi torniamo in Hotel per prepararci alla riunione?" Alzo lo sguardo verso di lui.

"Ci sto." Annuisco sorridendo. "Guarda un ristorante italiano." Lo indico. "Andiamo?"

Annuisce e trascinandolo correndo vado verso di esso. Un ragazzo giovane si avvicina e inizia a parlare in tedesco ma io mi acciglio. Jamal appoggia una mano sul mio fianco e dice qualcosa, il ragazzo annuisce e si gira iniziando a camminare.

"Che ha detto?" Sussurro. "Ci ha chiesto quanti ne eravamo e ora ci sta portando al tavolo."

"Non vede che siamo in due?" Ridacchio sottovoce.

Ci fermiamo davanti ad un tavolo e indicandocelo noi ci sediamo e Jamal lo ringrazia in tedesco, tento di imitarlo ma il ragazzo alza un sopracciglio e va via.

"Che c'è?" Mi giro verso Jamal sentendolo ridere. "Non cercare di parlare tedesco."

"Ci provo e poi è un ristorante italiano dovrebbero esserci persone italiane o mi sbaglio?"

"Forse il cuoco è italiano?" Alza una sopracciglio. "Può essere."

Afferro il menu e lo apro cercando di capire qualcosa. "Penso che prenderò una cotoletta con le patatine." Chiudo il menu. "Solo?"

Annuisco. "Ho mangiato molto a colazione."

Stamani abbiamo fatto colazione in camera e Jamal come la sera prima, aveva ordinato di tutto. Cornetti, Muffin, le crêpes della sera prima, il dolce con le mele che adesso non ricordo il nome e tanti altri dolci tedeschi molto buoni.

"Io prenderò una zuppa di fagioli." Chiude anche lui il menu e chiama il cameriere di prima che prende le nostre ordinazioni e prendendo i menu va via.

"Sei sicura di voler venire alla riunione?"

Annuisco. "Può durare un'ora ma può durare anche tre ore." Sgrano gli occhi. "Per questo, sei sicura di voler venire?"

"Non voglio restare sola in hotel mi annoierei, preferisco stare con te alla riunione. Mi piace osservarti mentre esponi il progetto, guardare la tua espressione seria."

"Sono serio?"

"Molto, totalmente diverso da quando sei con me. Con me sorridi, ridi."

"Sono più professionale." Si appoggia con i gomiti al tavolo. "E più sexy." Sussurro appoggiandomi anche io sul tavolo.

Alza un sopracciglio. "Quindi pensi questo quando siamo in riunione? A quanto io sia sexy?"

"Può essere." Alzo le spalle. "E a cosa pensi di preciso?"

Torna il cameriere con due piatti e li posiziona davanti a noi. "Salvata dal cameriere." Scuote lui il viso.

Inizio a tagliare la cotoletta che è davvero enorme e porto il primo boccone alle mie labbra. "Che buona." Affermo subito dopo.

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora