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JAMAL'S POV
"Come struttura credo che vada bene, ma che materiale userete?" Mi guarda la signora Ushern, una famosa imprenditrice di New York.

Collaboriamo insieme da un po' di tempo, e si è sempre trovata bene con i nostri progetti.

"Materiali ecologici, non danneggeranno l'ambiente e soprattutto il terreno dove andremo a costruire." Spiego.

Lei annuisce e osserva il disegno. "Per quanto riguarda il paesaggio?"

"Abbiamo una paesaggista che si occuperà di questo, ma al momento avevate chiesto il progetto e ve lo abbiamo presentato. Possiamo organizzare un'altro incontro per presentarle il secondo progetto." Spiega Alan al mio fianco.

"D'accordo, credo che abbiamo finito." Posa i fogli sul tavolo e si alza. "A presto allora." Guarda i suoi avvocati.

"Aspetterò una vostra e-mail, signor Thompson." Mi alzo anche io stringendole la mano. "Ovviamente voglio un progetto impeccabile, come tutti gli altri che avete fatto." Sorride.

"Certamente." Le sorrido leggermente ed esce dalla sala.

"Abbiamo altre riunioni per oggi?" Mi chiede Alan mentre recupero tutti i fogli. Scuoto la testa.

"Per oggi abbiamo finito, ma domani abbiamo l'incontro con i giapponesi."

"Domani posso prendermela di festa?"

"No." Rido.

"Sono convinto che riuscirai a far fronte alla riunione con i giapponesi anche senza di me."

"Alan." Lo riprendo. "Va bene, ci ho provato. Vado a chiamare Ethan." Si alza.

"Tu adesso cosa fai?"

"Penso che torno in ufficio a sistemare alcune cose." Annuisce ed esce. Dopo poco esco anche io e percorro il corridoio, da lontano intravedo la porta dello studio di Hailey aperta e vado verso di essa.

Mi affaccio leggermente e dopo mi appoggio col braccio allo stipite della porta.

È concentrata a disegnare e osserva contemporaneamente anche il computer, non si è nemmeno accorta della mia presenza.

"Sei stata chiusa qui tutte queste ore?" Alza lo sguardo verso di me e annuisce.

Mi avvicino alla scrivania e mi siedo di fronte.

"Ho continuato il disegno, ho aggiunto alcuni particolari." Mi porge il disegno ed io lo prendo osservandolo.

"Ho aggiunto delle colonne di marmo, riprendono anche le origini passate quindi dando un tocco antico all'intera struttura che è completamente moderna." Mi spiega.

"Poi se non va bene posso anche toglierle e lasciare il disegno com'era prima." Alzo lo sguardo verso di me. "È perfetto. Non aggiungere più nulla." Le sorrido leggermente e le porgo il disegno.

Sorride anche lei osservando il disegno che ha appena fatto. "Dobbiamo fare un'altro progetto."

"Di cosa si tratta?" Mi guarda curiosa, è terribilmente bella con gli occhiali. La rendono ancora più affascinante.

"Una struttura che si trova a New York, sarà molto grande e di conseguenza dovrai fare un progetto altrettanto grande rispecchiando tutte le caratteristiche della struttura. Il cliente ha fornito dei particolari che vorrebbe, ti farà avere la lista Angela."

"Avete anche clienti dall'estero?" Annuisco. "Giapponesi, Irlandesi e tanti altri."

"Non credo di essere in grande a fare un progetto di queste dimensioni, non l'ho mai fatto." Si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Tranquilla, per qualsiasi cosa puoi rivolgerti ad Angela, Alan oppure a me." Annuisce.

Il mio riflessoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن