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HAILEY'S POV
Mi stendo sul mio letto stanca e fisso il soffitto. Siamo tornati in camera da poco, per tutto il tempo sono stata con Angela a parlare. Più che altro lei parlava ed io avevo la testa da un'altra parte.

Con Jamal non mi sono più scontrata, lui era dall'altra parte della sala a parlare con il signor Wilson e con altri signori insieme ad Alan.

Ed è stato meglio così.

Ogni tanto osservavo l'ora sul mio cellulare per vedere che ora erano e quanto ancora dovevo resistere lì dentro. Mi sentivo come oppressa, come pian piano mi mancava sempre di più l'aria.

Quando Angela mi ha detto che sarebbe salita su in camera poiché era stanca ho subito acconsentito e sono corsa in ascensore insieme a lei. I signori Wilson erano impegnati a parlare con delle persone e non ci andava di disturbarli per salutarli.

Dopo aver salutato Angela sono entrata qui e la prima cosa che ho fatto è stato tirare un sospiro di sollievo appoggiandomi alla porta dietro di me.

Forse la conversazione con Martina e Samantha mi ha scombussolato ancora di più di quanto non lo ero già.

Ma allo stesso tempo mi ha fatto del bene, sapere che anche un'altra persona al di fuori di me ha passato una situazione simile mi ha fatto sentire meglio, come se non fossi l'unica.

Come se non fossi l'unica ad essere inondata da pensieri e paure costanti.

Nella mia testa non ho fatto altro che avere confusione e tanti dubbi, i battiti del mio cuore sono nettamente aumentati soprattutto dopo quella piccola conversazione in spiaggia.

Ho iniziato quasi ad avere paura di incrociare il suo sguardo, di averlo accanto a me. Ho iniziato ha farmi tante paranoie, cosa che prima non facevo.

O meglio, cercavo di non fare.

Ogni giorno che passa sembra diventare sempre più difficile, forse perché non sono mai stata abituata ad averlo accanto a me in un'altro ruolo se non fidanzato.

Al liceo è stato per poco tempo solo il mio professore, perché poi abbiamo iniziato a frequentarci e stare insieme. Anche se ci siamo fidanzati quasi da subito e abbiamo imparato a conoscerci durante la nostra relazione.

Giorno dopo giorno iniziavo a conoscere tutto di lui, ho conosciuto la sua sensibilità, la sua dolcezza, il suo essere tremendamente geloso.

Ma anche lui ha conosciuto me, non siamo poi così tanto diversi.

In questi anni ho letto anche qualche libro d'amore, e tutti si assomigliavano.

Spesso le autrici di questi libri volevano comunicare alle lettrici che soffrire per amore non porterà mai a nulla, è un dolore che passerà solo se parte prima da noi stesse la volontà di stare bene.

Io al contrario penso che, quando tieni ad una persona, ma in un modo sproporzionato, non puoi superare questo dolore. E di certo non lo si supera uscendo e divertendosi con le amiche, cosa che dicono in molti.

Continuerò a ripetere che solo il tempo aiuterà, solo ed esclusivamente quello.

Non si può eliminare una persona dalla propria mente, sarebbe troppo semplice così.

Passo una mano sul mio volto sospirando pesantemente. Mi sento la testa sempre più pesante, ho come un trapano alle tempie.

Sento la porta bussare e mi alzo dal letto sospirando ancora, tolgo le scarpe e le appoggio accanto al letto poi mi giro andando verso la porta.

Credo sia Angela che avrà bisogno di qualcosa oppure che vuole dirmi qualcosa.

Apro la porta e trovo subito Jamal che mi fissa.

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora