•61•

1.7K 48 2
                                    

HAILEY'S POV
Prendo un grande respiro. "Puoi farcela Hailey." Sussurro a me stessa. Tiro la porta ma non si apre e mi acciglio.

"Devi spingerla non tirarla." Mi suggerisce la ragazza ed io mi giro e annuisco.

Ecco prima figuraccia fatta, a mia discolpa posso dire che è l'ansia. Tutta colpa sua.

"Buongiorno." Sussurro, alzo lo sguardo e non trovo nessuno, mi guardo intorno notando l'immensità di questo ufficio. Tutto arredato perfettamente e sembra non mancare nulla. 

Ci sono divani, poltrone, una scrivania enorme con un computer fisso e uno portatile, ci sono anche diverse carte ma il tutto è in perfetto ordine.

Dietro c'è una grande vetrata dove si vede l'intera città e in lontananza si può intravedere anche il mare. È una vista bellissima.

Ci sono alcuni quadri appesi, di diverso genere ma c'è ne uno in particolare che mi colpisce. È un quadro di Van Gogh, la notte stellata.

Il mio quadro preferito in assoluto, ricordo di quando andai con la scuola al museo e vidi questo quadro. Ne rimasi completamente incantata per la sua profondità, Jamal se ne accorse.

Anche se stavamo insieme da poco subito capiva quando una cosa mi colpiva o mi piaceva davvero tanto.

È sempre stato una delle sue caratteristiche, capirmi con un solo sguardo come solo lui sapeva fare.

Osservo le stelle disegnate nel quadro, alcune volte è capitato di sederci in giardino io e lui e mentre ci abbracciavamo guardavamo le stelle sopra di noi.

Lui me le descriveva mi spiegava il significato di ognuna di esse e anche se io non capivo nulla lo osservavo, il suo modo di parlare, il suo modo di vedere le cose.

Era sempre affascinante, sapeva così tante cose che mi stupiva ogni volta. Alcune volte mi sentivo anche inferiore rispetto a lui, non riuscivo a capire delle cose e al contrario lui le capiva in un attimo.

Mi scappa un piccolo sorriso al ricordo di lui che mi spiegava matematica in ogni modo possibile per farmi capire ed io che non capivo nulla lo stesso. Mi aiutava in tutto ed io gli ero grata per questo.

"Non ti scoraggiare, ci riuscirai." Questo mi ripeteva sempre, con una dolcezza immensa.

"Adesso devo fare un colloquio, puoi inviarmi tutto via email." Mi paralizzo sul mio posto.

No, non può essere.

Pensando a lui mi sto immaginando anche la sua voce.

Scuoto la testa e chiudo gli occhi scacciando via ogni pensiero.

Devo fare un colloquio.

Devo pensare solo a questo.

"Mi scusi, avevo una chiamata di.." Mi giro e mi paralizzo di nuovo ma non sono l'unica. Stringo la mia borsa tra le mani.

"Hailey." Sussurra.

"Jamal." Sussurro anche io senza rendermene conto.

Il respiro inizia a mancarmi, letteralmente.

L'ansia che avevo prima e che avevo ormai calmato torna di nuovo, sento il mio cuore andare a mille.

La sua voce mi rimbomba in testa. Non sentivo pronunciare il mio nome da lui da anni, sembra essere rimasta sempre uguale.

Lo osservo nel suo completo blu scuro elegante, la barba è leggermente più folta, i suoi capelli sempre uguali. Non è cambiato quasi per niente, tranne per il fatto che adesso è molto più muscoloso.

Il mio riflessoWhere stories live. Discover now