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Finiamo in un grande parcheggio colmo di automobili di ogni tipo. Sono davvero tutte quante sue? A questo punto mi chiedo se abbia delle guardie del corpo.
Che domande Rosie, ovvio che le ha.
Apprezzo però il fatto che sia venuto lui da solo all'aeroporto e non che abbia mandato qualcuno a prendermi; sono questi i momenti che per me contano davvero.
Incredibile come in soli 4 anni sia riuscito a costruire un impero.
Era un solo e semplice operaio che non faceva altro che studiare e studiare per garantire un bel futuro alla sua famiglia. Tutto il sudore e i sacrifici sono stati ricompensati nel migliore dei modi. Lo ammiro.
Un uomo alto e grosso vestito come se stesse per andare a fare il casting del prossimo Mission Impossible, porta via la mia roba.
Ok, è davvero inquietante.
Scendo e papà si allontana un momento per scambiare due parole con l'uomo, che probabilmente sarà della sicurezza o qualcosa del genere.
Ne approfitto per curiosare.
Noto in fondo al parcheggio un auto uguale a quella di mio padre ma bianca. Ho sempre pensato che un giorno sarei riuscita a comprarla da sola. Un giorno abbastanza lontano però, non è mai stata assolutamente una delle mie priorità.
Però è bello fantasticare: io, a girovagare per Miami con questa.
Mi chino e mi avvicino al finestrino per dare un occhiata all'interno.
Super elegante e molto pulita, dev'essere appena comperata..
<< A me piacciono più le audi A8 o su di lì. >>
Faccio un sussulto.
Per poco non inciampavo sul mio stesso piede.
Mi volto con sfacciataggine.
Un ragazzo dai capelli biondo scuro avvolto in una giacca nera di velluto con dei stivali simili a degli anfibi, è alle mie spalle appoggiato su un muretto con le braccia conserte, non riesco a non fare caso a quel ghigno che cerca di nascondere.
<<Mi hai spaventata>> Mi limito a dire senza guardarlo troppo in faccia.
Sembra divertito e a me non piace affatto.
<<.. Scusami, non era mia intenzione ragazzina. >> Soffoca in una risata beffarda. Vuole prendermi in giro? Poi sbaglio o mi ha chiamata "Ragazzina"?
<< Be' la prossima volta farai più attenzione. >> Ribatto secca copiando il suo tono di voce. Ma chi si crede di essere?
<< E andiamo, ti sei risparmiata una brutta caduta, è già qualcosa.>>
Perché mi da sui nervi? Lo guardo attonita. Si porta una sigaretta alla bocca per poi accenderla con un gesto netto.
<< Se non fossi apparso in questo modo avrei anche risparmiato di tentare questa caduta. >> Marco le ultime due parole e metto le mie braccia conserte.
Il fumo fuoriesce e mi annebbia la vista di proposito. Ahhh..!
<< Mmh tu con il tuo bel viso a terra.. non è una bella scena, ma sarebbe stata sicuramente divertente. >>
Alzo le sopracciglia.
<<Sei sempre così simpatico?>> Il mio quasi sorriso sarcastico lo mette al tappeto.
<<In realtà non mi serve essere simpatico, si infilano nel mio letto senza che io faccia niente, ma non preoccuparti non ho questi buoni propositi con te, non sei esattamente il mio tipo>> Dice con un sorriso finto stampato su quelle..quelle labbra.
Sono inorridita dal suo egocentrismo e lui scoppia a ridere.
<< Buoni propositi? Senti non so chi ti credi di essere ma..>>
Gli punto il dito contro ma lui mi zittisce.
<< Qualcuno oggi non si è svegliato per il verso giusto. Dove hai lasciato il tuo umorismo? >> Non so fin dove vuole arrivare ma non ci arriverà.
<< E tu dove hai lasciato la tua umiltà?>> Devo essere forte di fronte a soggetti simili non posso farmi mettere all'angolo.
<< Umiltà? Davvero? Senti ma quanti anni hai, 70?
Bella mossa però. Te la concedo, a questo punto direi che siamo pari>>
Vorrei prendere qualcosa e tirargliela in faccia ma ho un limite e ho intenzione di mantenerlo.
<< Fantastico. >> dico e la rabbia non so come scivola via quando il suo sguardo si addolcisce e così improvvisamente anche il mio. Tento di posare i miei occhi sui suoi occhi e riesco a notare quel bel verde, intrigante, non è il mio tipo ma è affascinante. Decisamente affascinante.
<< Scusa la domanda inopportuna ma poco fa ti ho notata e mi stavo davvero chiedendo cosa cazzo ci fa una ragazza come te in un parcheggio riservato.>> Non mi stupisco della volgarità delle sue parole.
È per caso uno di quegli uomini che lavorano per mio padre? Perché se fosse così dovrebbe licenziarlo per la sua maleducazione.
Ma non credo, non è vestito al loro stesso modo.
<<Potrei farti la stessa domanda non credi?>> faccio una smorfia maliziosa in segno di sfida. Butta via la cicca lanciandola lontano.
<<Cos..? Ok ok... >> Si avvicina con le mani in tasca finché non mi porge la destra. Ha delle belle mani nonostante siano tatuate..
<< Sono Daniel.>> La stringo. Una bella stretta.
Daniel?
Mi frullano per la testa le parole di mio padre.
<<Qual è il tuo nome?>> Mi chiede.
Questo è il tizio con cui devo condividere la mia convivenza?
Resto un po' stupita.
<< È una domanda difficile? ..>>
Chiede aspettando che io gli riveli il mio nome.
Mi riprendo e sbatto le palpebre velocemente.
<< Io sono.. >>
<< Ei Rosie, che ne dici di salire? >> Papà mi viene incontro. Anzi, ci viene incontro.
Daniel guarda prima mio padre e poi di nuovo me in cerca di una spiegazione. Molla la presa della mano ed io esito.
<< Vedo che vi siete conosciuti, Rosie lui è Daniel e.. viceversa. >>
<< Così tu sei la famosa Rosie. >>
Sghignazza. Pronuncia il mio nome come se fossi un extraterrestre, ma cos'ha? Mi guardo i piedi. Dovrei sentirmi forse in soggezione? Ma assolutamente no. Non da questo qui.
<< Mi piacerebbe molto prolungare la vostra conoscenza ma Kelly ci sta davvero aspettando, e tu Daniel sai che la sua pazienza non dura a lungo.>> Commenta papà fregandosi le mani.
Il ragazzo non toglie nemmeno per un istante gli occhi dal mio viso. Io lo assecondo.
<< Andate pure, ho degli impegni da sbrigare. >> Dice il ragazzo.
<< Sappi che tua madre ci resterà male, ci teneva che almeno per oggi restassi a pranzo.>>
Non do molta importanza a ciò che dicono. Piuttosto noto i suoi capelli. Ha una chioma bella folta, non proprio corti, molto sbarazzina..
Mi piacciono..
Ma perché mi sto soffermando sui suoi capelli?
<< Pazienza, falle le mie scuse. Io vado.. Piacere di averti conosciuta, Rosie. >> Fa un sorrisetto al lato della bocca e mi guarda con occhi stretti.
<< Lo stesso. >> Alzo il mento e copio la sua espressione. È evidente che lui mi ha lanciato una frecciatina e io l'ho colta al volo.
Daniel monta in una.. Audi A non so cosa e mette in moto.
Che tipo.. sembra avere una grande opinione di sé a quanto pare.
<<Beh andiamo.
Ah no, quasi dimenticavo>> Torno alla realtà e papà mi mette una chiave in mano e mi indica quello che si è rivelato il mio regalo di benvenuto.
<< Uguale alla mia ma bianca. Non so, pensavo ti sarebbe.. ecco ti avrebbe fatto piacere..>> Placo il suo nervosismo con un abbraccio impulsivo e non calcolato.
<< È meravigliosa, grazie papà. Di tutto quanto.>> Confesso sulla sua spalla. Sono sorpresa quanto lui del mio gesto, ma è stato l'istinto.
Desideravo davvero un suo abbraccio dopo così tanto tempo.
<< Il meglio per mia figlia>>
Mi cinge stretta. Mi viene una stretta al cuore quando penso (o meglio ne sono sicura) , che i suoi occhi sono lucidi dietro la mia spalla.

Uncover.    #WATTYS2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora