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<<Mi piacciono solamente i film romantici. Tu non ne sembri il tipo, quindi temo proprio che ci dobbiamo salutare.>>
Faccio con voce contraffatta.
<<Non saltare a conclusioni affrettate.
Proponi qualcosa, troveremo sicuramente un'accordo.>>
Un accordo? Quando mai si arriva ad un compromesso con Daniel? Mi sfugge..
Potrei provare a metterlo in difficoltà.
<< OK, ad esempio.. "La teoria del tutto". O "Resta anche domani".>>
Dico esuberante.
Vedo la sua faccia contorta e prevedo che se ne andrà prima del previsto.
Come volevo in fin dei conti, giusto?
<< Tutti film strappalacrime e che ho visto, entrambi.>>
Non ho abbastanza forza per immaginare Daniel vedere questi tipi di film.
Devo riconoscere che la cosa mi piace, sebbene sembri abbia lo sguardo di uno che ha tutta l'intenzione di disprezzarli.
<< Davvero li hai visti?>>
Lo metto in dubbio.
<< Non ti stupire, solo perché tu pensi che sia cinico non significa che non veda questo genere di film. Ma tu.. Insomma sei tu. È logico che ti veda questa roba.>>
Dà per scontato questa affermazione.
<< Che vuoi, mi piace la drammaticità. Perlomeno è realistica.>>
Dico a mento alzato. Non saprei spiegarmi il perché ne vado "fiera" ma quando si parla di film nessuno può condizionarmi.
Soprattutto se si parla di "Resta anche domani". Quel film mi rappresenta, tralasciando la storiella d'amore.
<<Si ma non sempre. I lieto fine sono ipocriti. Una trama mediocre e un finale supponibile, basta poco per far vedere alla gente ciò che vuole vedere.>>
Se ci rifletto non ha torto. È una buona un'osservazione questa.
Ma non sempre i lieto fine accontentano tutti.
<<Vedremo qualcosa di triste un altro giorno, non è il caso a quest'ora. Hai mai visto "Cruel intention"? >>
Che razza di titolo è?
<< No. Il titolo non mi dice nulla.. E dico nulla in tutti i sensi.>>
Vuole prendermi in giro.
Ridacchia sotto i baffi e non me la racconta giusta.
<< Tranquilla non è un porno.>>
Divento rossa al massimo per un secondo quando sento quella parola, lui se ne rende conto e fa un profondo respiro.
Sento come un mattone sul petto.
Non saprei cosa dire quindi per divagare mi raschio la gola.
Daniel senza aspettare una mia risposta fa per mettere il film.
<< Perché sono già sicura del fatto che non mi piacerà?>>
Avvia il film pochissimo dopo e si mette comodo con le braccia dietro la testa e le gambe stese incrociate una sopra l'altra.
<<Perché parti sempre prevenuta. Forse non sembrerà, ma anche questo ha il suo lato "drammatico".>>
Decido di non replicare e fidarmi anche se la vedo dura.
Non ho sonno, non voglio nemmeno provare a chiudere gli occhi con Daniel qui nel mia stanza.
Tra 5 o 6 ore dovrò essere da Kelly e Dio solo sa se riuscirò a stare sveglia.
Il punto è quando sono con Daniel tutto il resto diventa nebbia: nulla ha più importanza, nemmeno la mia stessa razionalità. Ed è inevitabile, almeno per adesso.

***
Il film a mia grandissima sorpresa è stato bello. Non spettacolare, ma intrigante. Piccolo cult anni 90, non mi è dispiaciuto averlo visto.
Fisso i titoli di coda con la bocca semiaperta e un cuscino tra le gambe e so che Daniel mi sta osservando, a dire la verità lo fa da un'ora e mezza a questa parte.
<< Allora? Dai, puoi anche dire che ti è piaciuto senza aggiungere le tue frasi da moralista forzate >>
Tiro un cuscino su quella faccia divertita e spocchiosa ma riesce a difendersi bloccandolo al volo.
<< È stato.. discreto. Non riesco ancora a credere che Sebastian abbia fatto quella fine. Finalmente si era dichiarato, deciso ad abbandonare la sua vita da satiriaco, e che succede? Muore sotto.. Beh, un auto.>>
Faccio fatica a parlare di incidenti stradali, soprattutto se avvengono nei film.
<< Abbandonare la sua vita da satiriaco? È un tipo troppo malato per poterlo fare. È realistico, lei non avrebbe mai avuto una vita felice.>>
Non capisco perché debba fare affermazioni non fondate.
Tutti possono migliorarsi.
<< No. Lei era l'unica a riuscire a tenergli testa. Avrebbero potuto avere una chance.>>
Parlo come se in realtà mi stessi riferendo a noi due, e mi rendo conto che Daniel questo lo abbia capito.
<< Lei avrebbe comunque potuto fare qualcosa di più. È troppo pervicace.
Solo uno innamorato non si sarebbe arreso per averla.>>
Mi viene un groppo in gola.
Perché associo ogni singola parola a noi due? No. Daniel mi ha derisa quando gli ho confessato di essere innamorata di lui.
Ma allora cosa fa lui qui. E perché io continuo a parlarci dopo il male che mi sta facendo?
Distolgo lo sguardo dai suoi occhi in modo volontario. So che fa tutto parte del suo gioco eppure mi sento sbiancare.
<< Sai che? Forse hai ragione. Lei non sarebbe mai stata felice con lui.>>
Mi alzo dal letto senza uno scopo preciso. Ora che faccio?
Ok, mi dirigo l'armadio e faccio finta di cercare qualcosa. Questo mi rende impacciata perché non c'è nulla dentro l'armadio. Solo qualche spolverino. Il resto è rimasto in valigia, ero troppo sconvolta per disfarla.
<< Perché hai cambiato idea?>>
Mi domanda seguendo ogni mio gesto con particolare cura. Non voglio dargli l'impressione di essere frenetica. Prendo una giacchetta di quelle appese e me la metto, non sento nemmeno freddo.
<<Su cosa?>> Gemo perché non capisco a cosa si stia riferendo.
<< Hai detto che lei non sarebbe mai stata felice con lui..>> mi ripete con una strana tristezza negli occhi.
Mi metto a sedere questa volta sulla cassapanca con il viso affacciato alla finestra. Non capisco perché questa sua espressione però, potrei avere una supposizione ma scaccio via ogni pensiero al riguardo. Come penso o faccio sbaglio sempre!
<< Già. Lo hai detto anche tu. Sebastian era troppo egoista, non ci avrebbe pensato su due volte a spezzargli il cuore, oltre alle altre miriadi di volte in cui lo ha fatto o almeno ci ha provato.>>
Parlo come se fossi arrabbiata. Lo sono sinceramente.
Daniel mi guarda in modo penetrante, quasi minaccioso. Si alza e mi raggiunge in pochissimi passi.
Sa che parlavo di lui e non del film.
Spero che imbocchi qualcuno nella mia stanza, chiunque, anche mio padre se necessario. Così sospetterebbe e lo manderebbe via, ci terrebbe lontani questo è certo.
<< Lui non avrebbe voluto. Era confuso ma poi ha capito.>>
Sussurra sempre più vicino a me.
È talmente frustrante sentire ancora il suo odore, il suo battito cardiaco. Il rumore del suo respiro. È banale ma mi fa sentire così.
<< Cosa! Cosa ha capito?! >>
Gli urlo contro per fargli capire che non può sottomettermi.
Ma dai lineamenti del suo viso intimoriti so che sta per dire qualcosa che potrà cambiare il nostro destino.
Si passa la punta della lingua sul labbro inferiore e riempie i polmoni di aria.
<< Ha capito che non poteva stare senza di lei.>>
È così sicuro di questo che sento sciogliermi dentro. So che andrà fino in fondo.
A questo punto mi viene difficile trattenere le lacrime.
<< Il danno è fatto. Vattene ti prego.>>
Guardo in basso alla mia sinistra. Lo sto supplicando di restare, per sempre. Non di andare via, purtroppo è l'ultima cosa che vorrei al mondo.
<< No. >>
Risponde a tono. Ritorno a posare i miei occhi sui suoi e con grande stupore sono lucidi, temo che sia solo la mia fantasia.
<<Scusami? Ti ho chiesto di andartene Daniel! Anzi te ne devi andare e basta! Abbiamo già affrontato questo discorso. >>
Tento di liberarmi da questa situazione ma lui mi addossa al muro tenendomi ferma per i polsi fino ad averlo vicinissimo.
<<Sono stato stupido, un gran coglione per tutto il tempo. Voglio averti Ros, più di qualunque altra cosa. Voglio renderti mia, lo capisci questo?! Ti ho fatto male, più volte e lo so. Ma non voglio più farlo. Devi darmi la possibilità di renderti felice.>>
La prima cosa che vorrei fare è quello di gettargli le braccia al collo e stringerlo a me il più possibile.
Ma devo tenermi quel briciolo di dignità che ancora mi è rimasta, almeno fino a.. Lasciamo perdere.
<< E come puoi. Sei psicolabile Daniel, troppo. Quello che hai fatto è solo un antipasto di quello che mi aspetterebbe se scegliessi di avere una vita con te già lo so. >>
Prevale la mia razionalità anche se combatte un duello con il mio cuore.
È così difficile saper di amare una persona ma essere costretti a rinunciarci per il proprio bene. Ma è questo quello di cui ho bisogno?
<< Nessuno ci ha garantito che sarà facile, lo hai detto anche tu. Per questo ti chiedo una chance, una soltanto. Avrai tutte le certezze di cui hai bisogno, diremo a tutti quanti di noi. Se non va giuro: non sentirai più parlare di me.>>
Mi convinco che queste frasi non mi toccano. Mi convinco che Daniel lo stia dicendo solo per uno sfizio personale. Voleva nascondermi al mondo e ora cambia idea?
Sono in seria difficoltà. È così complesso capire quando parla con il cuore o quando dice cose senza una una verità fondata.
Mi libero da lui e singhiozzando di "nascosto" apro la porta per invitarlo ad uscire di qui.
<< Stai commettendo un errore, anche tu vuoi stare con me.>>
Certo che lo voglio. Più di ogni altra cosa..
Resto immobile sulla soglia, aspettando che esca.
Attende qualche momento con speranza ma non l'avrà.
<< Ci vediamo domani Daniel.>>
Dico con voce spezzata.
Lui a pugni stretti cerca di mantenere la calma e darmi retta una buona volta. Perciò attraversa la porta e si dirige lungo il corridoio a passo pesante. Non so perché sono ancora qui, a guardarlo andare via; non ho la giusta forza per lasciarmelo alle spalle.
D'improvviso, quasi vicino le scale, si immobilizza.
Il mio cuore cessa di palpitare per qualche attimo.
Si strattona i capelli con una forza mostruosa e scaccia una manata al muro.
<< Sai che c'è? Non me ne frega un cazzo. Ti ho mentito.>>
Dice con tono talmente alto da poter svegliare le persone qui nelle stanze accanto a me, ma non mi disturba questo purtroppo.
<< Che vuoi dire?>>
Dico a tono altrettanto alto.
<< Ti amo Rosie.>>
E d'un tratto sento il mondo fermarsi.
<< Co.. Cosa? >>
Non me lo ha detto veramente, non ci credo.
<<Si, ti amo. Non sono bravo a dimostrarlo ma è così. Fanculo quello che ti ho detto prima. Io ti amo.>>
Non so cosa dire. Dentro scoppio di gioia, ma fuori sono paralizzata.
Non ero pronta a questo.
Ha detto di amarmi. Daniel Gheller mi ama.
È ancora lì che respira affannosamente e probabilmente aspetta solo che io gli salti addosso.
Ma non lo faccio.
Cammino verso di lui lentamente.
Il cuore mi batte sempre più forte ad ogni passo che faccio verso di lui.
Non appena lo raggiungo sto zitta non dico nulla, lo guardo negli occhi lucidi incessantemente. Parlano e mi dicono quella parola.. Ti amo.
<<Ripetilo.>>
Lo obbligo duramente. Devo essere sicura di ciò che hanno sentito le mie orecchie.
<<Ti amo, più di ogni altra cosa al mondo.>> Lo ripete come se si fosse liberato. Come se volesse dirmelo già da tempo prima.
Vorrei esplodere dalla gioia, ma tutto ciò che faccio è prendere la sua mano.
Confuso si chiede cosa io stia facendo.
Non lo so nemmeno io, mi faccio solo guidare dall'istinto.
Lo conduco nella mia stanza.
<< Ros..>>
<<Shh..>> Per oggi abbiamo parlato abbastanza. Abbiamo litigato, ci siamo detti a vicenda che ci amiamo.
Non serve dire altro.
Mi è bastato guardarlo negli occhi mentre diceva "Ti amo" per cancellare tutto il resto.
Ora siamo solo io e lui, nulla sarà come prima.
Entriamo, lascio andare la sua mano e chiudo la porta, a chiave.
Tutti siamo il limite di qualcuno.
E "l'oltre" di una persona sola.
Lui è il mio.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now