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Mi sveglio di soprassalto e non me capisco il motivo, ma che ore sono?! Scosto i miei capelli arruffati e prendo il telefono per vedere l'ora: le 6:00 del mattino! Ho dormito tantissimo, probabilmente Kelly non ha voluto svegliarmi per la cena e così mi ha lasciata dormire. Mi alzo e vado dritta verso il balcone per scostare le tende e fare luce.
È domenica, domani comincerò l'università, tanto vale che oggi esca e faccia un po' di compere, sono in vena di fare qualcosa. Chissà se mi farò qualche amico. Non sono il tipo che sta spesso in mezzo alla gente, o al centro dell'attenzione, ma ora che sono qui in questa nuova città un'amicizia non la negherei a nessuno. Forse nemmeno al figlio di Kelly se me ne darà modo. Viviamo comunque sotto lo stesso tetto quindi tanto vale provare.
Mi stiracchio per bene ed esco nel balcone. Un balcone personale? E non parliamo di un balconcino ma un balcone molto grande. Non smetterà mai di stupirmi questo posto. Respiro la fresca aria di New York, chiudo gli occhi e mi godo questo momento.
Improvvisamente sento aprirsi la porta finestra del balcone alla mia sinistra. Una specie di Barbie dai capelli ossigenati con indosso una sola canotta trasparente e delle mutandine si accende una sigaretta. Ma chi diavolo è? Muoio di freddo per lei.
Solo ora mi sto accorgendo che la sto fissando.
<< Beh? La mamma non ti ha detto che è maleducazione fissare la gente? Chi sei? >> Mi chiede altezzosa mentre fa fuoriuscire una nuvola bianca dalla sua bocca.
<< Scusa? Ehm..non ti stavo fissando e semmai chi sei tu >> Sbotto.
Non ha tutti i torti, in fondo sono io la novità qui.
Dietro di lei sbuca qualcuno, e quel qualcuno è Daniel.
Va verso la ragazza senza fare caso a me. I suoi capelli mossi cadono disordinatamente sul suo viso, indossa solo un paio di boxer neri e la luce del giorno riflette il suo corpo pallido mettendo in risalto quei tatuaggi sulle braccia. Deglutisco e faccio del mio meglio per distorgliere lo sguardo.
Nel giro di cinque secondi rendo presentabili i miei capelli nel meglio che posso e mi passo le dita sotto agli occhi per togliere i residui di mascara rimasti del giorno prima.
Quindi quella è la sua fidanzata?
Oddio. Adesso ho capito.. Mi sento un po' a disagio in questo momento, molto a disagio. Dovrei entrare e fare finta di niente? Scappare? O cosa?
No. Ma perché dovrei.
Lei si avvicina a lui, gli accarezza il collo ma resta impassibile al suo tocco. Sta per dirgli qualcosa. Lei a lui.
<< Che ci fa questa qui a casa tua? Ti scopi anche lei?>> Sono disgustata di fronte a quelle parole. Una fidanzata non direbbe una cosa del genere con molta leggerezza.
Daniel mi guarda e mi squadra da capo a piedi. Ma cosa diavolo indosso? Dei pantaloni di pile a fantasia scozzese e un maglione grigio? Si Rosie, molto carina. Non ero molto lucida questa notte quando tentavo di cambiarmi.
Cerca di trattenere una risata. Vuole mettermi in imbarazzo ma non glie lo permetto. Guardo le strade senza dar conto a questi due.
<< Io? Scoparmi lei? Oh non dirlo neanche per scherzo, è solo la figlia del compagno di mia madre. >> Non so perché ma mi sento ferita da quelle parole.
<<Ah. Non l'avevo mai vista e tu non mi hai detto nulla>>
<<Si. È arrivata ieri, è una novità anche per me.>>
Cerca ancora di mettermi a disagio, ma riesce solo a farmi irritare.
La ragazza mi lancia una brutta occhiataccia e lancia di sotto il ciccone.
<< Ci si vede figlia del capo>>
Entra chiudendo dietro sé la finestra.
Le dó poca importanza e alzo gli occhi al cielo.
Daniel resta lì e si accende anche lui una sigaretta. Lo guardo con la coda dell'occhio e vedo che si è appoggiato su un lato per potermi guardare.
Sorride in modo beffardo.
Mi sta irritando.
<< La smetti per favore? >>
Gli faccio mentre alzo la mano per coprirmi dal sole?
<< Smettere di fare cosa?>>
Che furbo.
<< Di guardarmi così, è seccante credimi. >> Sta volta lo guardo e lui si porta quella roba schifosa alla bocca facendo fuoriuscire il fumo dal naso, dev'essere una strana sensazione.
Vorrei chiederglielo solo per mia curiosità.
<< Seccante? Sei crudele Rosalinda>>
Rosalinda? È il mio nome di nascita. Nessuno mi ha mai chiamata così. Viene utilizzato solo nei documenti e carte da firmare.
Lo odio e non so per quale motivo. Forse non mi piace e basta.
<< Eh? Non chiamarmi in quel modo, preferisco Rosie. >>
Butta di sotto la sigaretta non finita e la guarda cadare.
<< D'accordo, Rosalinda. >>
Risponde. Vuole farmi arrabbiare è evidente, la situazione non deve degenerare.
<< Posso sapere cosa ti ho fatto? È dal primo momento che ci siamo incontrati che mi provochi e la cosa non mi piace. Se vuoi qualcuno da far scoppiare i nervi torna da Miss capelli ossigenati e lascia in pace me. >>
Scoppia a ridere e aggrotta la fronte in modo buffo.. ma sexy.
Sexy? Davvero Rosie? Da dove mi è saltato fuori? Riprenditi.
<< Miss capelli.. che? Ah Melissa. Beh abbiamo già dato sta notte e irritarla proprio adesso non è una buona idea. >> Non da un briciolo di peso alle sue parole, proprio come la fidanzata.
<< Poi con te è più divertente. Sei mia sorella o sbaglio ragazzina? >>
Adesso basta.
Senza alcuna paura cammino verso di lui arrivando fin dove posso per farmi sentire bene.
<< Senti, io non sono la sorella proprio di nessuno, non so quali sono le tue intenzioni e non voglio starti a sentire. Hai due scelte: o cominci ad essere più tollerabile e allora andremo d'accordo oppure mi lascerai vivere in pace e lo stesso varrà per te.>> Sono orgogliosa di me stessa e lui sembra essere furioso ma allo stesso momento smarrito.
Senza lasciargli il tempo di rispondergli gli volto le spalle e lo sento borbottare qualcosa, ma ormai è tardi perché sono già entrata in casa.
Quel ragazzo non ha un briciolo di pudore ma non voglio perdere tempo a cercare di instaurare un rapporto con lui adesso, immagino sia il tipo che ottiene sempre ciò che vuole e che tutto gli è dovuto. Beh ha a che fare con la persona sbagliata, devo solo ignorarlo come mi ha detto papà.
Vado in bagno a fare una doccia calda per riprendermi, credo che proverò l'idromassaggio.
L'acqua schizza dappertutto, ma come funziona questo aggeggio? Ok forse non è stata una buona idea, dovrò chiedere a qualcuno come funziona.
Ma lo farò un'altra volta.
Mi faccio velocemente lo shampoo e dopo aver finito mi preparo.
In una sola mezz'ora mi sono infilata in un abito leggero e morbido scuro che scende fino alle ginocchia stretto in vita, mi sono fatta il trucco al mio solito, quindi molto sobrio e i capelli lisci.
Miss capelli ossigenati li aveva riccissimi, chissà se Daniel li preferisce così o lisci o magari al naturale.
E infatti non mi interessa, scaccio immediatamente quella curiosità.
Esco dalla stanza e con un po' di fortuna riesco a trovare le scale per scendere nel soggiorno.
Mi scappa un occhiata a quel pianoforte messo lì a prendere aria e mi tuffo subito in cucina, spero di trovare Kelly e mio padre.
E invece trovo chi non vorrei trovare.
Daniel è li, tutto ben vestito, di nero, con classici pantaloni e maglietta credo in microfibra e un lungo cappotto, indovinate? Nero.
Si, devo ammettere che non è pessimo il suo look.
Ok, è un bel stile.
Mi vede arrivare e nel momento in cui sta per dirmi qualcosa ci ripensa.
<<Fantastico. >> Dico sottovoce, ma probabilmente mi ha sentita.
Entrambi andiamo verso il bancone pieno di roba da bere e mangiare, ma ho solo voglia di un po' di succo di frutta (nonostante ci siano i pancake). E a quanto pare anche lui, le nostre mani intruppano l'uno con l'altra.
<<C'è un funerale per caso?>> Dice.
Mi fa poi cenno di prendere il succo per prima e senza replicare me ne verso un po' e lui fa altrettanto dopo di me.
<< Perché scusa?>> chiedo con poca arroganza.
Guarda il mio abito e capisco.
<< Ma guarda tu da che pulpito viene la predica>>
Replico per fargli notare che indossa più nero di me.
Ma dov'è la ragazza bionda? Se ne sarà andata?
<<Buongiorno ragazzi, dormito bene?>> Entrano papà e Kelly insieme con aria allegra.
<< Direi benissimo>> risponde Daniel calcando l'ultima parola. Cosa vuole dimostrare?
<< Beh anche io molto bene grazie! Ehm papà mi stavo chiedendo se domani potevi scortarmi tu al collage, non ho proprio idea di come arrivarci non conoscendo le strade qui..>> Spero che non mi risponda "Ti porterà il mio autista" sarebbe imbarazzante.
<< Penso che si potrei..>>Risponde ma poi Daniel lo interrompe.
<< La porterò io Will, non preoccuparti, in ogni caso sono diretto lì. >>
Diretto li? Mi lascia piuttosto scombussolata.
<< Si, frequentiamo la stessa università Rosalinda, contenta? >> Mi bisbiglia vicino un orecchio ed io sussulto.
Siamo ancora a Rosalinda.
<< Non mi sembra di averlo chiesto a te.. >> Tento a dire ma papà sta per replicare. Kelly alza lo sguardo.
<< Per te va bene Rosie? >>
Mi chiede.
No papà. No che non va bene.
Ci penso tre secondi ma poi cedo per non creare scompigli.
<< D'accordo. >> L'espressione di Daniel è molto seria quando annuisce a mio padre per confermare il passaggio, il che mi fa pensare che magari vuole solo offrirsi di aiutarmi.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now