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Corro letteralmente per tutto il sentiero fino al grande cancello.
Il cibo ha traballato un po' ma non ha importanza.
Oh.. Che freddo. Ma dov'è Daniel?
Giro su me stessa e non lo vedo.
Prima mi implora di accompagnarmi e poi sparisce.
Prevedibile.
Sto quasi per rientrare dentro e chiedere a Jason se è ancora valida la sua offerta quando sento il motore di una moto avvicinarsi e poi piazzarsi di fronte a me.
È Daniel con il casco, i suoi occhi fossati sono ben visibili, li riconoscerei tra altri mille paia, fossati e anche indomiti.
<< Tieni, fai in fretta.. Prima arriviamo meglio è.>> Mi mette l'altro casco in mano.
<< Questo dallo a me..>> mi toglie dalle mani il sacchetto.
Alza il sellino e lo mette lì dentro.
Resto impalata come un'idiota con il casco in mano.
<< Credevo andassimo in auto..>>
Non ho per niente voglia di salire su quella moto con lui.
<< Non oggi.>>
Abbassa il sellino.
<< Lì sopra non ci salgo Daniel. >>
Dico con le mani in grembo.
Le moto mi fanno una grande paura..
<< Mi sà che non hai tante alternative>>
<<C'è l'ho invece. L'ho rifiutata poco fa e potrei chiedere se è ancora disponibile. Io lì non ci salgo.>>
Faccio a tono risoluto per far valere la mia decisione.
<< Chi te lo ha chiesto, quel Jaxon?>>
<<È Jason>>
Lo correggo pur sapendo che anche questa volta lo fa per infierire.
<<Chi se ne importa. Rispondimi>>
<<Si lui.>>
Sghignazza sotto i baffi in modo apodittico.
<<E tu che gli hai detto?>>
Rifletto su questa domanda.
Cioè, che razza di domanda è?
<<Gli ho detto che già avevo il passaggio, tutto qui. Ma questo cosa c'entra con l'auto?>>
Chiedo ovvia.
Ride ancora di più.
<< Mi chiedo perché tu non abbia accettato subito. Insomma, ho fatto in modo che ne autisti ne taxi ti dessero un passaggio. Poi.. Ti arriva fresca fresca un offerta da Jacob, Jason o come cazzo si chiama e non accetti.
A questo punto, se volevi che ti accompagnassi io, c'era soltanto da chiedere. Senza tutti quei battibecchi.>>
Il suo discorso ha senso da una parte.. Ma dall'altra no.
<< È solo perché ti conosco. Se avessi lasciato che mi accompagnasse Jason ti saresti infuriato a morte. E siccome sono stanca, non ho voglia di farti da babysitter. >>
Ribatto caustica.
"Contrattacco eccellente" ripete una vocina nella mia testa.
<< Mi conosci molto bene.. Comunque avevo già intuito che avessi paura.
Andrò pianissimo. Non correrei mai sapendo che ci sei tu. >>
<<Ok.. A condizione che se ti dico di rallentare tu lo fai subito.>>
Metto il casco impacciatamente.
Già, non ho mai indossato un casco, se non quello per andare in bicicletta a 8 anni.
Daniel si accorge che non riesco ad allacciarlo e avanza per darmi una mano.
È così incredibilmente vicino e riesco a sentire il suo solito buon profumo.
L'olfatto non è a mio favore in questo momento.. Cerco quindi di non guardarlo negli occhi, anche se lui lo fa.
<<Fatto. Se ti spaventa davvero tanto ti suggerisco di chiudere gli occhi.
Ma non urlare o domani nessuno dei due ci sarà a quel matrimonio.>>
Il suo amaro umorismo mi lascia perplessa.
Sale lui per primo e mette in moto levando il cavalletto.
Mi fa cenno di salire ed io ,ancora spaventa e pronta a pentirmi, lo raggiungo. Mi reggo su una sua spalla per salire. Fortunatamente il mio cappotto è lungo e non importerà se la gonna si alzerà.
<<Dove..dove metto le mani?>>
Faccio con voce esile.
Udisco una leggera ridarella di Daniel.
Mi prende da dietro le braccia e le avvolge attorno la sua vita.
Arrossisco ma questo Daniel non lo può vedere. Il suo corpo così vicino al mio reagisce con quelle vibrazioni che mi fanno andare letteralmente in fiamme.
Sussulto ma non dico altro.
Daniel parte e come promesso non va poi così veloce.
Il vento mi accarezza delicatamente e fortunatamente non troviamo del traffico. Quasi quasi mi dispiace andare così piano..
È piacevole.
<< Ehi.. So di averti detto di andare piano, ma di questo passo avrei potuto anche farmela a piedi sul serio. >>
Dico senza bisogno di alzare il tono di voce.
Andremo si e no a 30 km/h.
<<Va bene, lo hai detto tu eh. Reggiti forte. >>
Accellera immediatamente, come se già sapesse di doverlo fare.
Mi reggo forte a lui e ad accelerare è anche il mio battito cardiaco.
È una sensazione inspiegabile ma direi piacevole. Non ho mai approvato le moto, di qualsiasi tipo.
Ma la mia opinione potrebbe anche essere diversa dopo sta sera.
Le case, i palazzi le auto intorno a noi scorrono con una rapidità inverosimile.
Approfitto per osservare il posto.
Il Maryland è un bel posto in cui vivere, così apparentemente pensando.
Naturalmente posso limitarmi a descrivere Baltimora. Luminosa e piena di vita, non caotica però. Come ho fatto a non esserci mai stata. Mi sono persa molto in questi 18 anni, ma posso solo che recuperare da qui in avanti.
Sbocchiamo in un'autostrada ed è pazzesco ciò che vedo. Dev'essere il fiume Patapsco, l'ho letto da qualche parte. L'acqua ha un colore limpido che da sul blu marino che a tratti sembra brillare grazie al riflesso dei grattacieli alla nostra destra.
Nemmeno voglio chiudere gli occhi, sarebbe un tale spreco..
Spero solo che mamma non si rivolti nella tomba per i miei pensieri folli.
Magari sto superando sul serio ciò che è accaduto in passato..
E magari è grazie a Daniel.

Uncover.    #WATTYS2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora