86

13.1K 277 27
                                    

Rosie pov's.

Kelly sembra piuttosto agitata mentre parla con Bonnie e non ne concepisco il motivo.
<< Io vivevo in una villa a Brooklyn con Daniel.. e con.. beh.. il padre di Daniel.>>
La sua voce si spezza e si assottiglia.
Bonnie la guarda ad occhi stretti cercando di capire dove sia la coincidenza.
<< Anche io vivevo in una villa con i miei, ormai deceduti in un'incidente..>>
Nodo allo stomaco quando si parla di incidenti, come sempre..
Il discorso comincia a mettermi ansia e ad incuriosire gli altri qui presenti.
Noto Kelly prendere la mano di mio padre, super ansiosa e turbata.
<< I.. I tuoi.. genitori si chiamavano per caso Amir e Issa... ?>>
Kelly comincia a lacrimare, così come Bonnie.. Oh cavolo. Credo di aver capito.
<< Bonnie.. Mi riconosci? Sono Kelly Grace, sono stata per parecchi anni la vostra vicina di casa. Tu e Daniel giocavate insieme da bambini..>>
Mi si ferma il cuore. Non riesco a credere a ciò che sto sentendo.
Bonnie è la bambina con cui giocava Daniel da bambino. La stessa bambina con cui andava al parco giochi. La stessa bambina molestata dal padre di Daniel..
<< Oh santo cielo...... scusate..>>
Bonnie scoppia in lacrime e si alza correndo via verso il corridoio.
D'impulso io e Alex le corriamo dietro chiamandola.
<< Tu sai tutto vero?>>
Mi domanda Alex mentre cerchiamo di recuperarla. Annuisco e a questo punto capisco che anche lui conosce la storia.. Ma al contempo è confuso e sorpreso non avendo idea che si trattasse del padre di Daniel.. Alex è a conoscenza della stessa bugia di cui è conoscenza Daniel, ovvero che suo padre è morto.
Arriviamo da Bonnie seduta sulla cassapanca in legno con le mani al viso e l'espressione disperata.
<< Io in questi ultimi anni sono stata in contatto con Daniel, con la sua famiglia.. E scopro che li conosco da sempre. Suo padre è l'uomo che mi ha violentata! E.. Non ho nulla contro loro, solo gratitudine. Ma sono sconvolta, capite?>>
Non riesco a vedere la mia amica così, non me ne ha mai parlato.. e non riesco a metabolizzare un bel niente.. Devo restare lucida e ragionare.
Kelly e mio padre ci raggiungono.
Spero solo che Daniel non arrivi nel momento sbagliato..
"Nonna ti prego, intrattienilo" dice la mia vocina interiore..
Kelly in lacrime si fa spazio e si siede di fronte a Bonnie. Le prende le spalle.
<< Tesoro. Tu non sai quanto io ti abbia voluto cercare in questi anni per sapere come stessi.. Mi sento colpevole per tutto quello che ti è successo. Per tutto. Mi dispiace tanto.>>
<< No Kelly ti prego, tu hai fatto tantissimo per me. Sei stata una donna coraggiosa a fare ciò che hai fatto. Molte mogli soggiogate da questi uomini narcisisti non avrebbero reagito per la giustizia come invece hai fatto tu. Sono felice di averti rincontrata e ti devo solo un grande, gigantesco grazie.>>
Bonnie abbraccia Kelly. Io, papà e Alex stiamo assistendo ad una scena surreale..
<< Kelly mi ha raccontato tutto quando sono arrivata qui a New York.. Ma sono preoccupata per Daniel papà.. Lui non sà niente.>>
Sussurro a mio padre accanto a me.
<< Lo so tesoro, lo so..>>
<< Ma dovrebbe saperlo..>>
Concludo con un filo di tristezza nel cuore.
<< Cos'è che non so e che dovrei sapere?>>
Ed ecco ciò che più temevo.
Mi volto piano piano per il terrore e panico che sto provando.
Daniel aggrotta la fronte e fa scendere gli occhi laddove Kelly e la sua più improbabile amica d'infanzia si abbracciano.
<< Che cazzo sta succedendo?>>
Kelly si distacca da quell'abbraccio e si ricompone asciugandosi il viso con le mani.
<< Mamma? Qualcuno parli porca troia mi sto preoccupando!>>
La nonna mi guarda interrogativa ma io le faccio segno di aspettare.
E adesso che succede? Non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi.. Mi sento così sporca.
<< Daniel, devo parlarti, in privato.. e ti prego non dare in escandescenza..>>
Le dice sua madre con le mani in grembo.
Il respiro di Daniel si fa affannoso.
Darà sicuramente in escandescenza.. Io so per filo e per segno cosa succederà tra un paio di minuti.. E questa volta non sò se riuscirò a prendere in pugno la situazione visto che ci sono dentro anche io in questa menzogna.
Tutti quanti raggiungiamo la sala e ci sediamo in attesa della bomba.
Trascorrono tre soli minuti e già si sentono le urla, i pianti.. Mi stringo forte il cuscino e mi ripeto quanto io sia stupida, cattiva, falsa..
Quella che sembrava essere una serata speciale si sta trasformando nel peggiore dei miei incubi..

Daniel's pov.

<<Cos'è che non so e dovrei sapere?>>
Domando visto che l'ho udito a due metri di distanza da Rosie. Che ci fanno tutti qua?? Mi assento per un attimo e ed ecco che partono le tragedie.
Però poi metabolizzo ciò che sto vedendo. Mia madre in lacrime che abbraccia Bonnie in lacrime.
Cerco lo sguardo di Rosie, dato che mi basta guardare lei per capire tutto ma lo evita.. Lo abbassa. A questo punto capisco che la cosa forse è più seria di quanto pensi.
<< Che cazzo sta succedendo?>>
<< Mamma? Qualcuno mi parli porca troia, mi sto preoccupando.>>
Sembra sia morto qualcuno e io sono l'ultimo arrivato che deve essere ancora informato.
Mia madre si avvicina a me mentre si asciuga le lacrime.
<< Daniel devo parlarti, in privato.. è ti prego non dare in escandescenza.>>
Quando tutto stava andando per il meglio ecco il nervosismo a rompere il cazzo.. ormai fa parte di me, del mio lato più oscuro. E anche se respiro affannosamente devo cercare di non scoppiare e fare qualcosa che io non voglia, qualsiasi cosa debba dirmi mia madre.
Tutti se ne tornano di là ed io resto solo con lei, che tra un singhiozzo e l'altro cerca di parlarmi.
<< Non so da dove cominciare..>>
Mi trovo a disagio perché vorrei renderle la cosa semplice e rassicurarla che in ogni caso sarò comprensivo, ma non sarei io anche se mi sforzassi.
Non ne sono in grado.
<< Comincia con il dirmi perché stavo assistendo ad una scena drammatica tra te e Bonnie.>>
Mi sembra l'inizio più ovvio.
<< Bene ok..>> Fa un lungo respiro.
Mi racconta cose assurde, su Bonnie, mio padre..
Bonnie è la ragazzina con cui giocavo da piccolo?
E mio padre avrebbe abusato di lei???!!!
Faccio una risata isterica perché penso siano solo cazzate.
<< E allora??! Vuoi arrivare al cazzo di punto?? Cosa c'entro io? Papà è morto! E se lo meritava se tutto quello che stai dicendo è vero!>>
Il mio cuore batte come non ha mai fatto prima.
L'ultima volta che mi sono sentito così stavo per lanciarmi dalla rampa di un grattacielo.
Cammino avanti e indietro come un pazzo e so che sto per perdere il controllo.
<< Daniel.. Tuo padre non è morto. L'ho denunciato. Ero giovane e non sapevo come reggere la situazione con te, non potevo dirti che era un uomo violento. Dio solo sà se ti ha mai fatto qualcosa.. >>
Scoppia nuovamente in lacrime e io... Io........vedo tutto nero.
<< Non potevi dirmi che era violento ma ti è stato più facile farmi crescere in un fottuto segreto????!!!! CAZZO, PER DIO!>>
Urlo a più non posso fino a strapparmi i capelli.. Mia madre si tiene lontana a distanza di sicurezza.
<< Non avevo scelta Daniel, ero anche io spaventata. Il solo pensiero che avesse potuto abusare di te mi uccideva!!>>
Nel nero più totale dei piccoli frammenti di ricordi riaffiorano.
Vedo una piccola Bonnie, e un piccolo me..e un padre che si comportava e mi diceva cose strane.
Mio padre può essere la causa di tutto quello che sto vivendo. Mio padre è il fottuto bastardo che mi ha rovinato la vita, la mia crisi d'identità e introspettività. Ed è vivo.
È vivo... È vivo..........
Cammino verso non sò dove.
Cammino nel vuoto. Cammino immerso nell'agonia che colma la mia intera esistenza.
Sono in piedi, con gli sguardi addosso delle persone qui a pochi passi da me.
Tra loro una bella ragazza, vestita in rosso e i capelli raccolti che piange..
Credo di averci avuto a che fare.. Credo di aver vissuto istanti felici con lei, ma non mi tocca.
Piange. Ma non mi tocca.
Lei è colpevole come quasi tutti in questa stanza. Lei sapeva.. ma non era dalla mia parte. Non lo è mai stata.
<< Daniel ti prego rispondi!!!>>>
Dice con il suo bel viso rovinato dal trucco colato.. Ma è come se non la sentissi, non sento nulla. Solo voci che echeggiano nelle mie orecchie, ma niente.
Ma nel vuoto più profondo avverto la scarica di adrenalina farsi largo nelle mie viscere.
D'un tratto butto a terra tutto ciò che mi è possibile ridurre in frantumi, come la mia vita.
Tutti mi dicono di fermarmi, di calmarmi, cercano addirittura di intervenire con la forza.. Ma io non li sento.
Sento solo il dolce rumore delle cose che si rompono sul pavimento.
Ma chi sono queste persone? Chi diavolo sono??
Non è il mio posto questo. Non è il mio cazzo di posto..
Tre minuti.
Tre minuti sono bastati per farmi cadere nuovamente nell'oscurità.
E io non so più cosa pensare. Non ho pensieri, vago semplicemente nell'apatia..
Dopo aver rotto l'ultimo vaso che mi è stato possibile rompere mi getto di fuori correndo, andando via e sparire dalla faccia della terra.


Continua...

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now