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Nel momento in cui valchiamo la porta, una ragazza bizzarra con delle codine ci porge due bicchieri rossi che riempie dal serbatoio contente bevanda alcolica. Giuro di aver visto la copia identica di Harley Quinn.
Per non rifiutare accetto generosamente, e come immaginavo Bonnie lo finisce in soli due sorsi.
Il punto è che io non sono abituata a bere, per niente, perciò regalo il mio bicchiere al primo ragazzo ubriaco che vedo; eh si..un bel gesto direi.
C'è una folla pazzesca qui: tra chi urla, chi beve a rotta di collo e chi balla sui tavoli.
Andrà tutto bene, mi ripeto.
Basta solo ambientarsi per bene..
<< Vado a cercare il mio amico, vuoi venire?!>>
Urla Bonnie per farsi sentire sopra questo chiasso.
<< Vai pure tranquilla! Credo cercherò un posto in cui sedermi!>>
Dubito che lo troverò.
I divani sono occupati da persone che si scambiano saliva.
<< Sicura?>> Tenta.
<< Sicurissima!>>
<< Beh cerca di divertiti! Ci vediamo tra pochissimo, vado e torno!>>
Bonnie si allontana e giuro di averla persa completamente di vista.
Mi guardo intorno sperando di non dover mettermi a terra.
Oh, uno sgabello libero, mi ci piazzo subito prima che lo occupi qualcun'altro.
Speriamo non mi si buttino addosso.
Cercare di divertirmi? Solo da sbronzi ci si può riuscire in un posto come questo.
Alla mia sinistra nel corridoio intravedo una chioma folta quasi bianca a me conosciuta.
Com'è che si chiama? Ah, Melissa.
È appiccicata ad un ragazzo calvo con cui sta letteralmente pomiciando o strozzando con quella sua lunga lingua.
Adesso capisco quando Daniel intendeva dirmi che tra loro due non c'era niente tranne che sesso, anzi lo vedo chiaramente.
<< Ei carina, vuoi ballare?>>
Si rivolge a me un ragazzo dalla pelle scura sicuramente con origine Africane, ha l'aria di chi ha bevuto e non ritrova piu la realtà. In queste condizioni come riuscirà a ballare?
<< No grazie preferisco restare qui adesso>> Nego l'offerta per l'incolumità di entrambi.
Senza dispiacersi troppo fa spallucce e lo chiede alla ragazza ubriaca accanto a me che, senza troppi giri di parole, accetta volentieri.
I miei occhi finiscono poco dopo su delle "ballerine" che si strusciano l'una sull'altra in una piattaforma alta; dei ragazzi sono lì a sbavare per loro come degli allupati.
Credo siano le ragazze della sorellanza. Ma come fanno gli uomini a trovare attraenti individui così? Il mondo proprio funziona al contrario..
Ma in mezzo a quei ragazzi euforici c'è qualcosa che stona. Intravedo una figura familiare. È un biondino che se ne sta in piedi a bere da una bottiglia di birra senza dare conto a quelle ragazze, senza dare conto a niente.
Ed ecco che i nostri occhi s'incontrano. Daniel è lì, in mezzo a quella scena rivoltante di Burlesque, decisamente fuori posto.
Quei splendidi occhi verdi mi squadrano dal primo capello ondulato del mio capo fino alla punta dei piedi, sembra come se mi tocchino pur non facendolo. I brividi mi travolgono e non so se me ne libererò tanto facilmente.
Apre la bocca. Forse vuole dire qualcosa o almeno tenta, ma non lo fa.
Mette la sua mano tremula dietro la testa. La scuote vigorosamente.
Non so né come né perché, tremo come una foglia. Sono estremamente intimidita da ogni suo singolo movimento.
L'unica cosa che mi viene in mente di fare è alzarmi e sparire all'interno della prima stanza che trovo. Così ho detto e così sto per fare.
Cammino a passo svelto tra la gente che mi strattona a destra e sinistra, non voglio neppure sapere se mi sta guardando o meno.
Finisco in una piccola camera da letto con qualche cappotto sul pouf. Ne approfitto subito per togliermi la giacca e poggiarla li insieme alle altre.
Sto morendo dal caldo, anzi vado completamente a fuoco. Mi sventolo un pezzo di cartone trovato a terra.
È talmente in disordine che non mi stupisce.
Daniel è qui, sono riuscita a realizzarlo.
Ma questa non è una buona circostanza da sfruttare per affrontarlo.
Non lo è per niente.
E adesso che faccio? Dovrei chiedere a Bonnie di riportarmi a casa?
No, non posso, non sarebbe giusto. Poi devo restare da lei per la notte.
O magari vedo di trovare una scusa e ritornare da sola..
No.
Forse sto riempiendo la mia testa di paranoie.
A Daniel non interesserà nemmeno che io sono qui, avrà già dimenticato. Lo ritroverò di là a baciarsi con una qualche ragazza dal trucco sbavato per l'ubriachezza. Il solo pensiero mi fa venire i crampi allo stomaco.
Faccio un respiro profondo e mi preparo psicologicamente per uscire da questo soffocamento. Coraggio.
Tiro all'indietro i miei capelli e mi decido ad abbassare la maniglia.
La porta si apre di scatto perché qualcuno lì dietro fa prima di me.
Sussulto, quando vedo Daniel di fronte a me con un'espressione infastidita.
È lucido e cosciente, diversamente dalle altre persone.
... Ragiona Rosie.
Non occorre litigare ma nemmeno scappare.
Perciò parlerò.
<< Senti, so già cosa stai per dirmi. Risparmiati tutto per un altro momento. Non ho ne forza ne voglia di discutere questa sera, lasciami in pace.>> Spero che le mie parole siano state convincenti anche se molto povere. Cerco di oltrepassarlo ma lui non me lo permette. Il suo braccio mi sbarra la strada.
<< Che ci fai qui>> Quanta arroganza..
<< Quello che ci fai tu probabilmente>>
Dico ovvia. Sembra ancora più irritato.
<< Chi ti ha invitata? Non puoi restare>>
Cosa? Vuole cacciarmi ancora una volta?
<< Eh? Ancora? Chi sei tu per dirmi di andarmene?! Sono stata invitata e rimango che tu lo voglia o meno.
Se ti infastidisce la mia presenza sai dov'è la porta.>>  Indico la via d'uscita con un dito.
Un ragazzo un po' bassino, palestrato e con gli occhiali si avvicina.
<< Chi è che parla di andarsene?>>
Interrompe quello che sembrava l'ennesima discussione.
Daniel resta con la stessa espressione di qualche secondo fa.
Stringe fortissimo il pugno.
E allarga le narci del naso.
<< Ehm, nessuno>> Rispondo impassibile al ragazzo.
Restiamo tutti e tre in silenzio per circa un minuto.
Un minuto interminabile.
<< Se Daniel ha deciso di fare la mummia per il resto della serata sarà meglio che mi presenti da solo allora. Sono Alex>> Mi porge la mano ed io la stringo.
<< Rosie, piacere>> Dico al ragazzo senza badare a Daniel.
<< Rosie? Rosie tua sorella?>> Si rivolge a lui adesso.
Gli lancia un occhiataccia come se avesse sentito la cosa più brutta e improbabile della sua vita.
<< Per la fottutissima terza volta non è la mia cazzo di sorella>>
Un modo di esprimersi proprio da principe.
Alex è sicuramente l'amico con cui parlava al telefono quel giorno. Quando siamo andati da Beauty a comprare il vestito rosso.
Allora era questa la festa di cui blateravano..
<< Ok,ok rilassati. Comunque il piacere è tutto mio Rosie>>
Ci scambiamo un sorriso. Sembra simpatico.
Vedo Bonnie che viene da noi saltellando. Per fortuna.
<< Eccoti! Non ti trovavo più! Vedo che vi siete conosciuti tu ed Alex. È quel mio amico che ti dicevo, ci ha invitate lui qui alla festa. >>
Ah bene.
<< Caspita com'è piccolo il mondo! >>
Dice Alex. È vero, lo è.
Ricapitolando: io sono amica di Bonnie. Bonnie è amica di Alex e Alex amico di Daniel. Daniel è...niente per me.
<< Le hai invitate tu?>>
Fa Daniel arrabbiato all'amico.
Bonnie mi guarda interrogativa e gli faccio cenno di lasciar correre, dopo gli spiegherò.
<< Si, è un problema?>>
Daniel sbuffa, scavalca Alex con uno spintone e se ne va.
<< È un po' scorbutico non farci caso>>
Si giustifica Alex con me.
Scorbutico? Deve farsi vedere da qualcuno.
<< Beh dagli un po' di zucchero così si addolcisce un po'.
Ma infondo di chi stiamo parlando, sappiamo bene chi è Daniel Gheller. Non pensiamoci troppo e andiamo a ballare>> Fa Bonnie.
Alex annuisce semplicemente e la segue.
Bonnie conosce Daniel? Ho come l'impressione che molte persone sanno chi sia.
Ma basta, che importa, mi unisco a ballare anche io. Non sono venuta qui a fare la bella statuina, giusto?

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now