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<< Sai non riesco ancora a crederci..>>
Dico al bellissimo e dispotico ragazzo che mi avvolge tra le sue braccia.
<< Cosa?>> chiede.
<<Questo, noi.>>
Indico nel vuoto questo contesto.
Un paio di ore fa avrei potuto cancellarlo dalla mia vita per sempre, ed ora eccoci qua. Sdraiati dopo aver fatto l'amore, immersi nella confusione più totale e nella concretezza dei sentimenti che proviamo.
<< L'unica cosa che conta adesso è che siamo felici. Io non volevo altro. Non riuscivo ad ammetterlo nemmeno a me stesso..>>
Commenta stringendomi a sè.
<< Me ne sono resa conto. E dimmi, quand'è che ti saresti accorto di esserti innamorato di me?>>
Domando curiosa di ciò che risponderà.
Non ci pensa su molto prima di rispondere.
<<Ricordi la festa? Non dico di essermi innamorato di te lì, anche perché non saprei dirti il momento preciso in cui è successo.. Però quando ti ho vista quella sera- bellissima- essere infastidita da quel testa di cazzo, non lo so.. Mi si è annebbiata la mente, avrei voluto fargli molto più male rispetto a quello che gli ho fatto.
Non riuscivo a concepire l'idea di vedere le mani di qualcuno che non fossero le mie addosso a te. Anche per questo ho reagito in quel modo quando mi è arrivata la chiacchiera di Lauren tra te e Finn.>>
Le cose hanno un po' più senso raccontate così. Questo non giustifica quello che ha fatto sia a me che a Finn, ma adesso capisco che ognuno ha il suo modo di reagire a determinate situazioni. Io devo solo aiutarlo a fidarsi più di me e gestirlo.
<< Ti avverto che la prima cosa che farò una volta tornati a New York sarà proprio quella di parlare con Finn. C'è l'avrà a morte con me per questo..>> Esordisco.
Sento Daniel alzare gli occhi al cielo e sbuffare come fa di solito.
<<.. E credo sia giusto chiedere scusa da parte tua. Ma questa è una tua responsabilità, non ti obbligherò>> Assumo un tono autoritario che lo fa ridere.
<< Ci penserò. Tu però potresti anche scrivergli un messaggio invece di incontrarlo.>>
Gli dò una leggera gomitata.
<<No. Devi fidarti di me, che ti piaccia o meno. Comincia pure a farci l'abitudine.>>
Mi atteggio anche se non fa parte di me. È solo per infastidirlo, provocarlo.
<< Quando parli così mi fai venire voglia di riscoparti all'istante.>>
Spalanco gli occhi quasi fino fuori dalle orbite.
<<Daniel!>>
Esclamo per il suo linguaggio volgare ma che sotto sotto amo e mi fa rabbrividire ogni volta.
Gli tiro in faccia un cuscino che lui afferra al volo ridendo.
<< Fino a mezz'ora fa eri così bagnata ed eccitata quando ti dicevo cose sporche e ora ti scandalizzi perché ti dico che voglio scoparti ancora? Non la dai a bere a nessuno.>>
Beffeggia con un ghigno da prendere a morsi.
A rispondere al posto della mia voce è il colorito evidente, un po' troppo evidente.
<<È questo che mi fa impazzire. Hai sempre l'aria innocente, fragile, arrossisci per ogni stupidaggine e poi a letto sei tutto l'opposto. Infuocata, ardente, passionale.>>
Davvero è così? Penso abbia ragione. Con lui esce questo mio lato erotico nascosto. E mi piace, tanto.. Già, è un paradosso.
<< Da quando ti conosco escono dei lati del mio carattere di cui non sapevo l'esistenza.>>
Mi alzo e mi posiziono con il mento sul suo petto per guardarlo.
Riesco a sentire i battiti cardiaci fusi con il suono del suo respiro, uno spettacolo.
<< Mi piacciono, tranne quando piangi. Mi fai sentire costantemente in colpa di esistere. Non riesco a vederti piangere..>> Si rabbuia.
<<.. Vorrei cambiare, migliorare per te.>>
Non si è mai aperto così tanto ai suoi sentimenti, a ciò che prova, ne sono estasiata.
<< Prima di fare questo c'è una cosa molto più impegnativa da fare, e probabilmente la più pericolosa.>>
Daniel si tira un po' su per capire di cosa sto parlando.
<<Cosa?>>
Domanda mentre mi accarezza la schiena.
<< Dirlo a mio padre. E a tua madre.>>
Scoppio a ridere vedendo la sua espressione sbandata.
<< Te l'ho detto, potrei urlare al mondo intero che ti amo, affronterò Will.. Certo, mi ucciderà .. Ma vale la pena correre il rischio. Posso andare a dirglielo anche ora.>>
Le sue parole mi danno sicurezza, ciò di cui ho bisogno.
Ma qualcosa mi frena.
<< Sarebbe follia pura. Meglio aspettare almeno qualche giorno dopo le nozze, per non scombussolarli.. È l'ultima cosa che voglio adesso sconvolgerli.>>
Daniel si ritrae un po', ma solo per prendere una sigaretta dal pacchetto nei pantaloni a terra.
<< Va bene. Possiamo farlo dopo natale.>>
Lo guardo accendersi la sigaretta. Quanto è sexy..
<<Hai mai fumato?>>
Mi domanda aspirando.
<< No, mai.>>
Concludo in fretta.
<<Nemmeno per provare? Tranquilla, non ti sto incitando a farlo e mai lo farò. Non mi piacciono le ragazze che fumano. Voglio solo capire se hai mai fatto qualcosa fuori dalle regole.>>
La sua domanda è nota e leggermente beffarda.
E un po' mi vergogno ad ammettere che la mia adolescenza è stata veramente triste.. Però non sarei la persona che sono ad oggi se avessi vissuto in un altro modo, no?
<< Una volta mi hanno chiesto di provare. Ammetto che ero tentata ma avevo paura che mia nonna potesse scoprirlo, sentire l'odore appena tornata a casa o cose così.
A dire la verità l'unica cosa che abbia mai fatto fuori dalle regole è quella di essere qui nel letto con te adesso.>>
Scoppio a ridere e Daniel lasciandosi la sigaretta tra le labbra dice.. <<Ah si? Se la metti così.. >> Si rialza a sedere lasciandomi avvolta dalle lenzuola e comincia a farmi il solletico ovunque.
Urlo e rido a crepa pelle pregandolo di fermarsi.
Ho tutti i capelli sulla faccia, un leone praticamente.
Placa finalmente questa tortura, si riprende la sigaretta tra le dita e si sporge per darmi un bacio dolce sulle labbra. Il sapore del fumo, della menta e del whisky si fondono creando una buona combinazione.
<<Ok me lo sono meritata. Comunque no, non ho mai fatto qualcosa fuori dalle regole in passato. Ero troppo razionale e studiosa per farlo. O forse non mi interessava e basta.>>
Rifletto sulle mie vicende passate.
Non facevo granché..
Scuola, casa, studio d'inverno.
Lavoro, casa d'estate.
<< Sei la prima persona che conosco da cui sento un cosa del genere. A volte mi chiedo veramente da dove salti fuori.. >>
Riflette tra sè e sè.
<<Avresti preferito una quasi spogliarellista con le gambe lunghe?>>
Contrabbatto pensando a Lauren. Zero sale in zucca quella ragazza, soprattutto se penso abbia fatto una cattiveria nei confronti senza conoscermi.
<< Tu sei diversa, in gamba, intelligente, bellissima. Prima che ti conoscessi non lo avrei mai pensato perché ero abituato ad avere a che fare con.. altri tipi di ragazze. >>
Mi lusinga. Le ragazze con cui aveva a che fare sono notevolmente lontane da ciò che sono io. Non sono il suo prototipo, non mi avrebbe mai guardata probabilmente, e nemmeno io avrei mai pensato di poter avere a che fare con qualcuno come lui.
<< Siamo diversi, questo c'è lo siamo sempre detto.. Ma sotto sotto siamo anche simili>>
Mi rabbuio sotto il suo braccio attorno a me. Si gonfia il petto per parlare, ma ci mette un po' prima di farlo.
<< Ti spaventa?>>
Domanda a voce strozzata.
<< Cosa? >> Chiedo a sua volta.
<< Poterti mettere in gioco.>>
Ho qui tutto quello che voglio, eppure le sue parole non mi sono diffidenti.
<< Si, fa paura.. Ma non così tanto da poterci rinunciare.>>
Ammetto.
Daniel non risponde. Lo sento pensare.
<< Tu non hai questo tipo di problema.>> Continuo.
Daniel si alza facendomi scattare, si sporge verso il comodino spegnendo la cicca nel posacenere.
<< Ti sbagli. Mi spaventa più di quanto spaventa te.>>
Trascino il lenzuolo per tenermelo avvolto e mi posiziono seduta con le gambe incrociate davanti a lui con un'aria spaesata.
<< Lo dici per il fatto che non hai mai avuto una relazione?>>
Il tono che uso da l'impressione di mettermi di sulla difensiva.
Alza lo sguardo e lo posa sui miei occhi.
<<No. Cioè si, ma... Non avevo mai amato qualcuno prima e questo mi limita, ho paura di fare ancora qualcosa di sbagliato. Sei mia e sono l'uomo più felice sulla faccia del pianeta per questo.. Ho paura di farti scappare, di non meritarti.>>
Mi si stringe il cuore sentirlo parlare così.. Anche il bel ragazzo solitario e dannato ha un animo fragile.
Ma non voglio che si butti a terra.
<< Daniel nulla potrà mai cambiare quello che provo per te. Sono pronta a correre il rischio se questo significa rischiare.>>
Lo rassicuro prendendo il suo viso tra le mie mani.
<< Ti sei fatta una croce.>>
Sorride e intravedo quella fossetta che ha sul sopracciglio.
<< E tu una responsabilità. Siamo pari.>> Gli canzono e sorride ancora più forte.
<< Sono quasi le 6.00.... A che ora devi essere da Kelly?>>
Mi domanda. Strano come si riferisca a sua madre chiamandola per nome e non "mamma".
Comunque se mi fossi trovata in un altro contesto, sarei stata furiosa con me stessa per non aver dormito ed essere rimasta sveglia quasi tutta la notte. Ma questa è l'eccezione alla regola.
<< Dovrei essere da lei per le 9.00. La damigella d'onore ha il dovere di ascoltare le paranoie della sposa oltre che assicurarsi che il resto vada per il meglio>>
Faccio con tono superstizioso.
Daniel mi deride e dice..
<<Secondo me è un po' troppo presto le 9.00, quella che ha le paranoie qui sei tu. Punto la sveglia per le 9.20, non farai tardi.. Ma non ti prometto niente.>> Conclude malizioso.
Sorrido e mi accosto a lui come un koala.

Uncover.    #WATTYS2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora