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Daniel si tuffa splendidamente nella piscina.
Ci troviamo lontani l'uno dall'altro. E adesso cosa succede?
<< E così tu sei la figlia di William James Price, uno degli imprenditori piu ambiti d'America, chi l'avrebbe mai detto. >>
Urla da lontano, cos'è? Sta cercando di fare conversazione? Oh si.
<< E tu il figlio della sua futura sposa, chi l'avrebbe mai detto>> Ironizzo e sembra divertito.
Prende una sigaretta nel pacchetto davanti a lui a terra fuori dalla vasca e l'accende.
<< È proprio necessario? >>
Odio l'odore della sigaretta e di qualsiasi altra cosa si fumi.
Ma poi qui dentro si può fumare?
<< Sei a 15 metri da me, non morirai per intossicazione da nicotina te lo assicuro. >>Alzo gli occhi al cielo, come faccio spesso da quando lo conosco.
Se la porta alla bocca tenendola tra l'indice e il medio e fa uscire il fumo tenendo gli occhi chiusi.
Il mio sguardo si sposta sui tatuaggi.
Le mani. Sulla destra c'è una grande rosa, molto realistica, da cui affiorano tanti piccoli ramoscelli che percorrono le dita terminando con delle foglie, una per ciascun dito.
Sulla sinistra invece, precisamente sul dito medio, vedo quella che sembra una grande chiave tutta nera, mi piace..
Una sfilza di rondini percorrono il suo avambraccio. Tra i vari tatuaggi sulle braccia i miei occhi finiscono proprio su quelli.
È bello il modo in cui s'intrecciano. Ne ho visti di tatuaggi ma non così.
È astratto ma anche concreto. Niente colori, solo una lieve sfumatura all'interno di ognuno.
<< Perché le rondini? >> Chiedo d'istinto. Non penso mi risponderà, non credo di starle proprio simpatica. Ma la cosa è reciproca è chiaro.
Si guarda il tatuaggio.
<< Non ho intenzione di raccontarti la storia della mia vita. >>
Risponde con durezza.
Si riferisce a suo padre?
Il tatuaggio riguarda lui?
Non è il caso di impicciarsi se non vuole parlarne.
Resto in silenzio e faccio per andare verso gli scalini e andare via. Evidentemente ha scelto la seconda opzione tra quelle che gli ho proposto sta mattina. E a me sta bene.
<< Dove stai andando?>> Chiede.
<< Da qualcuno che non ha i cambiamenti d'umore facili. >>
Strizzo velocemente i miei capelli e recupero l'asciugamano prima che possa dirmi qualcosa da poter scatenare una discussione.
<< Vieni qui. >> dice sbuffando. Mi volto di scatto. Gioca con la cicca in mano.
<< Che cosa?>>
Spenge la sigaretta orami finita e si avvicina sempre di più dove sono io e si appoggia al muretto.
Sospira e porta la testa all'indietro.
<< Il tatuaggio, rappresenta la libertà. L'ho fatto così, per me, niente storie strappa lacrime per tua sfortuna. Contenta ora?>>
Esito un po', decido di non entrare in acqua ma di mettermi seduta immergendo solo i piedi.
<<Che altro..??>> Voglio saperne di più.
<< Sei insistente.>>
Tenergli testa. Tenergli testa.
<< Ormai hai iniziato e io mi sono appena messa seduta. Ti conviene finire. Non è di classe lasciare i discorsi a metà. Lo sai?>> Fa un lungo respiro e mi fa una smorfia.
<< Che testa dura...>>
Borbotta ma prende fiato per continuare.
<<Sono uno spirito libero. Significa che voglio viaggiare il più che posso senza alcun tipo di impegno o responsabilità se non per me stesso o per il lavoro. >>
Non riesco a credere che l'abbia detto.
<< Non è da egoisti?>>
Non voglio giudicarlo, avrà i suoi motivi. Ma la cosa mi incuriosisce e non poco.
<< Viviamo in un mondo pieno di egoisti Rosie. Si chiama sopravvivenza. >>
Mi dispiace che la pensi così.
Ma come si fa? Deve aver avuto molte sofferenze in vita sua, non posso pensare altrimenti. Suo padre è una di queste..
<< Hai detto bene, sopravvivere non vivere. Non si può scappare dalle responsabilità o dai sentimenti..>>
Lui fa spallucce e si mette a nuotare.
<< A me sta bene così. Mia madre sta per sposarsi, mio padre è morto quando avevo 8 anni e sinceramente non mi interessa nemmeno. Ho i miei amici, un lavoro, tra poco una laurea, non mi manca niente. Ho costruito quasi tutto da solo e ne vado fiero. Non ho bisogno di altro.>>
Suo padre morto? Kelly mi ha detto che era in carcere a scontare la sua pena, non che fosse morto.
Ho come la sensazione che vive in una grossa e gigantesca bugia. Ne parlerò con Kelly, non posso permettermi di dire qualcosa adesso che possa stravolgere tutti.
<< Ma voglio davvero sapere la tua opinione per quanto riguarda la vita. Scommetto che tu sei il tipo di persona che mette in primo piano il bene delle altre persone e dopo il tuo e cazzate del genere>> Dice con noncuranza.
Non mi piace il modo in cui l'ha detto però. Chissà cosa gli gira in quella testa.
<< Non c'è niente di male nel farlo. Se le persone a cui voglio bene non sono felici non trovo il motivo per cui esserlo io. Ho dei piani e dei programmi che includono queste persone.
Perché? Pensi che sia scontata?>>
Chiedo un po' intimorita.
Penserà che lo sono?
<< No, non lo penso. Ma sei buona e ingenua. La gente prima ti tiene stretta e dopo ti fotte, impara. >>
Si tiene a galla in acqua.
<< Abbiamo due versioni della realtà molto differenti a quanto pare.>>
Dico scostando due ciocche dietro le orecchie . Daniel riprende a nuotare e si avvicina mentre mi guarda negli occhi.
In meno di 5 secondi è di fronte a me e io mi tiro leggermente indietro.
Ha degli occhi così particolari. Un verde diverso dal mio, più chiaro con dei contorni dorati.
<< È vero. Ma c'è qualcosa di interessante in te, apparte il tuo essere bigotta e moralista Rosalinda>>
Dice con il suo ripetitivo tono da superiore, ma c'è del diverso sta volta.
Non so come, però ho la pelle d'oca.
<< E tu sorprendemente sopportabile quando non sei sarcastico, Daniel. >>
Si acciglia.
<< A si?>>
Di sorpresa afferra il mio polso e mi butta in acqua.
Scaccio un urlone e finisco sotto.
Ora me la paga.
Cominciamo a schizzarci come bambini, un mio schizzo segue il suo e viceversa. Mi scaravento istintivamente su di lui cercando di spingerlo per farlo andare sotto acqua.
<<Basta così>> Dice sotto le sue risate.
Ma le sue ruvide mani finiscono sulle mie cosce come per cogliere il mio lancio. Le risate si placano pian piano.
Dovrei chiedermi cosa ci fanno le mie di mani nei suoi capelli..
Mi lascia andare lentamente.
Ecco il vuoto di silenzio.
<< Cosa vuoi fare dopo il collage?>>
Chiede giocherellando col suo anello.
<< Ti interessa sul serio? >>
<< Te lo sto chiedendo, tu che dici (?)>>
Daniel che vuole sapere qualcosa di me?
<< Beh... io alla C.U. sono iscritta principalmente ai corsi di musica. Suono il pianoforte o almeno suonavo ma vorrei riprendere e diventare pianista. >>
Mi sto letteralmente aprendo con questo ragazzo che conosco appena.
<< Suonavi? >>
Il tasto dolente che temevo.
<< Da quando mia madre è..ecco morta, piano piano mi allontanavo sempre di più dalla musica. È lei che mi ha trasmesso questa passione, era bravissima se non perfetta.>> Gli occhi cominciano a gonfiarsi per le lacrime che cerco di trattenere, parlarne mi fa così male.
<< Merda..>> Dice con una certa distanza emotiva. Aggrotta la fronte.
Ormai che ci sono devo continuare..
<< Un incidente d'auto, ero con lei. Io sono viva per miracolo. La sto superando, credo.. ero al posto del passeggero, continuavo a chiamarla e lei alla fine.. insomma si è girata per darmi retta e poi... è tutta colpa mia per farla breve.>> Balbetto. Ormai sono sull'orlo di una crisi di pianto.
Faccio per voltarmi e lui mi afferra con entrambe le mani il collo ma mi rifiuto di guardarlo.
<< Ei. Guardami>>
La sua espressione è autorevole più che mai, nessun segno di sarcasmo o malizia.
<< Non lo dire neanche per scherzo.
Non prenderti colpe che non ti appartengono. Purtroppo la vita è così, prende di mira chi non se lo merita. Ma non prenderti colpe, chiaro?>>
Annuisco. Mi accarezza delicatamente la guancia e lascia la presa. Quel tocco ha fatto si che il dolore si alleviasse.
<< Stai bene?>> Chiede dopo qualche minuto di totale silenzio. Dal suo tono di voce riesco a decifrare che è a disagio nel chiedermelo.
Annuisco nuovamente, sono quasi incapace di parlare adesso.
<< Non sei il tipo che si sfoga con la gente vero? Faresti di tutto pur di apparire come la ragazza sempre allegra che ha tutto sotto controllo. >> Approccia per sdrammatizzare.
È piacevole il suo modo di confortare anche se non l'ho capito, ma almeno ci prova.
Faccio una specie di risata isterica.
Oggi ero io a confortare Kelly e adesso è suo figlio che conforta me.
Buffo.
<< È vero quello che dicono>> gli faccio.
<< Cioè?>> ..
<< Che la tua compagnia non è delle migliori, perché credimi non lo è.>>
<< C'è un "ma" ? >>
<< La speranza è l'ultima a morire Daniel.. >>
Mi mordo il labbro che lui guarda con attenzione. Infatti non credo abbia capito ciò che ho detto.
<< Qual è il tuo cognome?>> Una mia curiosità che porto da quando ci siamo presentati.
In effetti non l'ho ancora saputo.
<< È il caso che mi fidi? Non farai una ricerca sul mio passato? >> cerca di scherzare e io lo spintono.
<< Ok ok d'accordo. Gheller>> risponde infine.
<< Gheller? Tipico cognome da cattivo ragazzo del South Side.>>
Ironizzo.
E invece è un bel cognome.
<< Lo prendo come un complimento.>>
Replica compiaciuto.
Avanza verso di me con aria giocosa.
Ho capito cosa vuole fare, e nuoto più velocemente che posso, ma lui abbatte quella poca distanza prendendomi in vita per poi lanciarmi.
Scaccio un urlo abbastanza forte.
Sto meglio, molto meglio.
È bello.
Per una frazione di secondo penso alla sua ragazza.
<< Ma alla tua fidanzata non darebbe fastidio che.. insomma sei qui? >>
Il suo volto è caotico.
<< Fastidio che sono qui? Questa è casa mia. Nessuno può dirmi cosa devo o non devo fare. Melissa è una con cui scopo qualche volta. Non è la mia ragazza.>>
Quando parla in questo modo mi sconcerta.
<< Ah.>>
<< Non rientra nei miei programmi avere una storia, adesso.>>
Non mi stupisco più di tanto.
<< E perché?>>
Rosie stai diventando invadente smettila.
<< È quello che ti ho detto prima, non voglio alcuna responsabilità nei confronti di qualcun'altro. Sto bene così. Ovviamente parlo sempre del presente.>>
Mi rabbuio.
<< Quindi le usi..tutte>>
Immagino come le fa soffrire. Prima le attira con il suo fascino e poi le liquida.
<< Si ma è reciproco. Anche loro usano me, otteniamo entrambi ciò che vogliamo e poi finisce lì..
Tu scopi..em..stai con qualcuno?>>
Chiede curioso.
Ho avuto un ragazzo ma non è durata molto. Non ero innamorata e ad essere sincera non ricordo molto di quella relazione forzata.
<< Ehm, no io non..>>
<< Sei vergine>> Sussulto sul "vergine". Non è nel mio stile riferire qualcosa di così intimo e così annuisco timida.
<< Non mi stupisce da parte tua. Forse da parte degli altri però.. >>
Eh?
<< Che intendi?>>
Si scosta i capelli all'indietro.
<< Beh, sei molto bella.. Al liceo ti si saranno buttati addosso.>>
Arrossisco di botto. In realtà non interessavo ai ragazzi a scuola, io non ci facevo caso. Pensavo a tenere la testa sui libri. Facevo parte degli "invisibili". Ma non me ne è mai importato nulla. Ho solo avuto una relazione durata qualche mese, ma niente di straordinario.
<< Non lusingarti sono solo oggettivo.>> Oggettivo o meno Daniel ti ricordo che hai appena detto che sono bella.
<< Certo.>> Dico sorridendo.
<< Vogliamo parlare di quel vestito rosso? Che io ti ho scelto? >>
Ah ora fa il compiaciuto.
<< Ehm, no. Tu l'hai trovato, io l'ho scelto.>>Correggo. Quel che è giusto è giusto.
<< Si come vuoi. Ho comunque buon gusto per i vestiti e so per certo che quelli attillati sono più sexy addosso a chi ha molte curve.>>
Ovvio che lo sono, ma per certe occasioni preferisco indossare più qualcosa di morbido, per questa volta ho fatto un eccezione.
Sexy.. quella parola..
<< Stai dicendo che sono sexy Gheller?>> Vorrei mordermi la lingua. Non posso credere di averglielo chiesto. La vera me si prenderebbe a schiaffi in questo istante.
Daniel ha intenzione di divagare. Gli conviene rispondermi prima che io anneghi nell'umiliazione.
<< Non lo so. Hai il genere di fisico che fa impazzire. Ma allo stesso momento, per come sei, non lo faresti alzare nemmeno ad uno in astinenza.>>
Non ho idea di quale reazione avere.
Mi ha detto una cosa bella e una cosa brutta nella stessa frase.
Non è chiaro, e mi dà alla testa.
Non so perché. In qualche modo, se prima non mi interessava alcun parere da parte sua, adesso si.
Esco dalla piscina e raccolgo il mio asciugamano.
<< Te ne vai?>> chiede dietro di me.
<< So dove hai gli occhi e ti suggerisco di tenerli altrove>> Mi sta guardando il fondo schiena.
I suoi occhi mi toccano e li avverto.
<< Ti piacerebbe, Rosalinda.>>
Vaneggia.
So per certo che non gli interesso e in ogni caso non è il tipo che vuole buttarsi in qualcosa di serio.
Però.. ma chi se ne frega, sto andando in paranoia per qualcuno a cui non mi avvicinerei nemmeno se fosse l'ultimo uomo sulla faccia del pianeta.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now