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<< Occhi solo su me. Non preoccuparti.>>
Daniel mi afferra a sé, molto vicino a sé. Balliamo su una canzone che amo molto, "Every breath you take".
<< Carina la ragazza con cui parlavi prima. Di cosa discutevate?>>
Domando.
Daniel prima di rispondere soffia sul mio collo. Una cosa che mi fa letteralmente rabbrividire.
<< Non essere gelosa. Sai che voglio solo te.>>
Mi risponde con tono scherzoso.
<< La gelosia è inevitabile. Tu puoi essere geloso e io no? Sappiamo bene che se non ci conoscessimo tu a quest'ora staresti in una delle stanze del castello con la damigella più bella.>>
Non voglio screditarmi. Se ad oggi ho autostima di me stessa è proprio grazie a lui, il modo in cui mi fa sentire desiderata.
<< È vero. Ma si dà il caso che sei tu la damigella più bella. Quindi appena vuoi ce ne andiamo in una delle stanze del castello.>>
Rido sommessamente e gli dò una pacca sul petto. Daniel mi fa fare una giravolta per poi riprendermi. Mi tiene stretta a sé con il suo volto a qualche millimetro dal mio.
La tentazione che ho nei suoi confronti adesso fa sì che io butti lo sguardo altrove.
Jason e la nonna parlano tra loro, e mio padre e Kelly ci guardano mentre, con sguardi sospetti, si dicono qualcosa all'orecchio.
<< Che c'è?>>
Chiede Daniel voltandosi.
<< No, no non voltarti. Ci stanno guardando.>>
La mia preoccupazione prende il sopravvento. Prendo un po' di distanze dal corpo di Daniel, ma continuo a ballare per non ingigantire i sospetti.
<< Fregatene. Ricordati quello che ti ho detto. E poi meglio che sospettino adesso piuttosto che prendersi un infarto quando glie lo diremo.>>
Ok, devo rilassarmi.
<< Per risponderti alla domanda di prima, con quella ragazza parlavamo di suo figlio e il fatto che lo abbia avuto molto giovane. Il padre del bambino è morto in un incendio.>>
Mi rammarico di avergli fatto questa domanda.. Ma non potevo saperlo.
Daniel me ne parla come se volesse dire qualcosa.
<< Sai, ricordo molto poco di mio padre. Avevo solo 7 anni quando morì e Kelly mi raccontò poco e niente di lui. Non sono nemmeno mai andato al cimitero a trovarlo.>>
Faccio fatica a deglutire, come quando mangi qualcosa di secco che non riesci a mandare giù..
<< Se Kelly lo ha fatto magari è perché non voleva provocarti dolore.. Come hai detto tu eri molto piccolo e non ricordi nulla. Non è colpa sua e nemmeno tua, voleva solo farti avere una nuova vita.>>
Dico cose senza senso.. Se non sapessi la verità gli direi di andare insieme al cimitero, sostenerlo. E invece sono una grande bugiarda.. Suo padre è chiuso in carcere ed è la causa del suo umore instabile, della sua personalità e lui nemmeno lo sa.
<< Ricordi quando è successo che per sbaglio mi è finita in mano quella cartellina blu della clinica in cui vai?>>
Chiedo poi sperando di non pentirmene.
Daniel si ritrae un po'.
<< Si.. Perché? Vuoi sapere cosa c'è all'interno?>>
Fortunatamente il suo tono non è rabbioso.
Annuisco e lui fa un respiro profondo.
<< Nulla che non ti abbia già detto.>>
Risponde freddo e distaccato.
<< Daniel, di me puoi fidarti, non c'è bisogno che te lo dica.>>
Tento ancora una volta.
Ci riflette sopra e improvvisamente mi afferra per la mano e mi trascina via di qui.
<< Dove andiamo?>>
Chiedo mentre cammino a passo svelto con questi maledetti tacchi.
Daniel non mi risponde ma ci dirigiamo all'interno della struttura.
<< Non volevo parlarne lì in mezzo a tutti. Kelly non sa che vado da una psicologa, te lo avevo già detto.>>
Fa stizzito.
Mi guardo intorno e siamo in una piccola sala con poltrone e mobili d'antiquariato..
<< Non essere arrabbiato con me.>>
Dico a testa china. Mi sento una sciocca, andava tutto bene.
Mi sfiora il mento e lo alza per far sì che io lo guardi dritto in faccia.
<< Non sono arrabbiato con te. È che sono argomenti che cerco sempre di evitare..>>
È frustrato, perciò mi avvicino e lo abbraccio.
<< Scusami.. Hai ragione.>>
Dico con la testa appoggiata sul suo petto. Amo sentire il suo cuore battere. Ogni volta.
<< Lo sai che ti amo.>>
Dice dandomi un bacio sulla fronte che mi fa sciogliere.
<< Ti amo anche io.>>
Il suono di queste parole sono più belle di ogni altra canzone.
<< Su quella cartella, oltre alle cose che ti ho già raccontato, ci sono scritte le varie possibilità per cui io sia diventato così. Secondo la psicologa avrei avuto un trauma da bambino che io non ricordo. Lei mi incita tutt'ora a parlarne con mia madre, così che lei possa aiutarmi a capirne il motivo. Era solo questo..non volevo dirtelo perché conoscendoti mi avresti costretto a parlare con Kelly, e io e te saremo finiti a litigare.>>
Un trauma. Quello di suo padre..
Mi sento così colpevole ora come ora..
<< Siamo bravi in questo.>>
Sdrammatizzo ancora appiccicata a lui.
<< Già. Ma.. Il sesso ripara ogni cosa.>>
Quelle parole fanno accendere i miei ormoni e sono da ostacolo in questo momento.
<< Non ti avrei costretto a parlare con Kelly. Ti avrei consigliato di farlo..ma niente che vada oltre, è una tua decisione. E finché non sarai pronto io sarò sempre e comunque dalla tua parte.>>
Sono da incoraggiamento, se non lo amassi così tanto non sarebbe così.
<< Vieni qui.>>
Mi stringe nuovamente a sé.
<< Prima o poi lo farò.. Aspetto il momento giusto.>>
Continua. Sia madre che figlio aspettano il momento adatto per confidarsi due segreti estremamente importanti e di grande valenza.. Ho solo paura che Daniel non si fidi più di me quando scoprirà la verità.
Ma lo faccio per il suo bene, e per non interferire in qualcosa che non mi riguarda.
<< Che succede qui?>>
Una voce maschile e adulta conosciuta si fa sentire dal ciglio della porta al nostro fianco. Rimbalzo all'indietro in una frazione di secondo.
Il volto stizzito di papà mi intimorisce.
Daniel si passa una mano tra i capelli ma mantiene il sangue freddo.
È finita, avrà scoperto tutto ed io sono fritta.
<< Nulla Will. Rosie ha solo paura di non passare l'audizione, cercava un incoraggiamento.>>
Daniel sembra talmente convincente da convincere quasi anche me. È bravo..
<< Oh.. C'è la possibilità che non passi l'audizione? Potevi dirmelo, ti sarei stato di aiuto in qualche modo.>>
Papà cambia espressione.. Forse l'abbiamo passata liscia.
<< No papà tranquillo, è solo ansia da prestazione. Passerò l'audizione, è una fortuna che abbia conosciuto Jason.>>
Spostare l'attenzione su un'altra persona non so se è una buona idea.
Daniel s'irrigidisce.
<< Oh, Jason. È un bravo ragazzo, mi farebbe piacere se cominciassi a frequentarlo.>>
Cosa? Perché dovrebbe dire così?
<< Comunque ora che so che è tutto apposto andrei, e dovreste anche voi, c'è la torta tra poco.>>
Continua togliendomi il peso di dover rispondere a quel "mi farebbe piacere se lo frequentassi".
Annuisco insicura e papà se ne va saettando lo sguardo tra me e Daniel.
Inspiro come se fossi risalita dal profondo del mare..
<< Daniel ho un brutto presentimento. >>
Confesso.
<< Senti, io non ce la faccio così. O glie lo diciamo subito o sarò io a farlo domani.>>
Si è per caso impazzito?!
Gli occhi mi escono fuori dalle orbite e lo afferrò per il colletto.
<< Cosa ti dice la testa! Senti.. Lo faremo domani ok? Ma sta notte è meglio stare ognuno per conto proprio.>>
Lo accontento, poiché so che sarebbe capace di andare lì e raccontare tutto senza occuparsi del contorno.
<< Perché scusa? Che senso ha?>>
Si ritrae.
<< Non lo so..>>
Sono amareggiata. Non ci voleva..
Daniel senza dire né A né B se ne va sotto i miei occhi. Decido non corregli dietro però. Ho bisogno anche io di riflettere.
Aspetto 5 minuti e torno indietro.
Tutti urlano e applaudono per il taglio della torta, il mio ritorno passa fortunatamente inosservato, tranne per nonna, che da lontano con un cenno mi chiede cosa succede.
Mi si legge davvero in faccia che c'è qualcosa che non va?
<< Nonna senti.. Devo dirti una cosa. Ed è una cosa che probabilmente verrà a galla domani.>>
Devo confessarmi con lei, almeno con una persona dei qui presenti devo farlo. È saggia, saprebbe cosa dirmi.
È pronta ad ascoltarmi.
<<Non doveva succedere, né lo avevo premeditato ma te lo dico chiaro e tondo trascurando i dettagli.. Vedi.. Io e Daniel..>>
Mi interrompe sorridendo, un sorriso un po' povero però.
<< Siete innamorati. Lo so.>>
Dice con leggerezza, come se veramente lo sapesse.
Vede il mio volto sorpreso.
<< Si vede da come vi guardate Rosie.
E tuo padre? Non lo sa vero?>>
Scuoto la testa e sento che vorrei piangere.
<< Ti sei messa in un bel pasticcio... Anzi vi siete messi in un bel pasticcio.
Finireste su tutti i giornali se lo sapessero.. O come può darsi di no.
Non è una cosa così scandalosa. Siete meggiorenni e vaccinati, avete la libera scelta di fare ciò che volete. Tuo padre capirà.>>
Le sue parole sono confortanti, ma non abbastanza da voler spiattellare tutto quanto domani..
È strano essere stata la prima a voler gridare al mondo intero il mio amore per Daniel e ora invece mi nascondo come se fossi una ladra.
<< Lo spero.. È che ho stretto un bel rapporto anche con Kelly. Ho il terrore di deluderla.>>
<< Se quella donna ha buon senso non resterà delusa. Sei giovane tesoro. Vivi la tua vita alla luce del sole.>>
Dice toccandomi la guancia con la sua mano.
Mi è mancata, lei, le sue perle di saggezza.
<< Sono felice che tu sia qui.>>
Improvviso con un caloroso abbraccio.
<< Anche io.. E comunque buona scelta. Mi piace Daniel e anche se sotto sotto sembra uno stronzo, è un bel tipo.>>
Sghignazza e anche io con lei perché ha già inquadrato il tipo di persona.
<< Lo è. E pensare che lo odiavo con tutta me stessa.>>
Dico cercandolo con lo sguardo.
È in piedi vicino a sua madre che fuma. Mi lancia uno sguardo fulminante e mi fa l'occhiolino.
Se prima era arrabbiato o solamente crucciato, ora è lì con un'aria più frivola, come se niente fosse.
<< Sai.. Spesso l'empatia, si crea proprio con chi crediamo di odiare. Con chi ci è simile e opposto allo stesso momento. >>
Dice la nonna guardando davanti a sé.
Io e Daniel siamo simili quanto opposti.
Non ho mai sentito frase più azzeccata..

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now