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Finn comincia ad attirare la mia attenzione in un certo senso.
<< Egoisticamente rispetto alla tua scelta però, spero vivamente che tu accetta. Mi piaci e non mi dispiacerebbe cominciare una frequentazione..e scusa di solito non sono così diretto..>> Scuote la testa per il nervosismo.
Cosa che invece apprezzo. Perché Daniel gira sempre intorno a tutto, invece che andare dritto al punto?
Mi permetto di sfiorare con una mano la sua spalla e la cosa bella è che lui non si ritrae.
<< Non devi scusarti, sono lusingata.>> Ammetto con un sorriso che lui ricambia subito dopo.
Chissà cosa ne penserebbe Daniel se io uscissi con Finn.
Una piccola parte di me spera....
no, non posso nemmeno pensarlo. Daniel e Finn sono amici, e io non sono nessuno per scombussolare un'amicizia. È lo stesso da ipocriti non voler sapere il parere di Daniel, dal momento che purtroppo, ho cominciato a nutrire dei sentimenti per lui. Anche se devo mettermi in testa di non farmi aspettative e continuare per la mia vita.
Come già riferito prima, ci penserò. Anche se so per certo, almeno credo, che rifiuterò.
Avvertiamo subito dopo, il fruscio della porta scorrevole. E chi vediamo?
Peter Clark e una donna, che sembra essere la mamma di Alex vista la somiglianza. Da come sono vicini sembrano felicemente sposati.
Questa è proprio l'ultima delle cose che dovevano accadere oggi.
Il buongiorno si vede dal mattino, eccome se si vede..
Vengono seguiti, 30 secondi dopo, ovviamente da tutti gli altri con la bevanda in mano. Ma non vedo Daniel..
Clark ha un aspetto formale e decisamente freddo, a tal punto di camminare a passo comodo e lento.
Mi sorprende, visto che quello ricoverato è proprio suo figlio.
Mi nota e d'improvviso la sua espressione passa dall'essere pacata a ansiosa. Teme per sua moglie e del fatto che io possa raccontare qualcosa di sconveniente, lo si può leggere in faccia.
<< Salve signor Clark.>> Accenno senza alcun tipo di tono.
Mi saluta con un cenno del capo.
<< Salve ragazzi, sono Jenna, la mamma di Alex. Avete notizie?>>
Non sembra granché agitata o in ansia. È proprio come Peter, il che non mi sconvolge il fatto che Alex abiti già da tempo per conto suo.
Dopo essermi voltata più volte per vedere se qualcuno rispondesse, decido di prendere io parola.
<< Salve signora Clark, suo figlio sta bene, nulla di grave per fortuna. Tra poco è l'orario di visita, così potremo vederlo.>>
Mi rivolgo ad entrambi, senza occhi di riguardo per Peter, che sembra non trattenere più la concitazione.
<<Non sappiamo per certo se lo tratterrano quì per un po'.>> Continua subito dopo Finn.
La donna sembra fare un leggero sospiro di sollievo e si allontana in sala accettazione senza dire nient'altro.
Mentre tutti si fanno i propri affari, sento gli occhi di Clark addosso a me.
<< Ei, mi allontano per fare una chiamata, arrivo subito d'accordo?>>
Preannuncia Finn.
Annuisco con mezzo sorriso.
Torno a guardare Clark che mi fa un cenno verso l'uscita. Cosa vuole?
Prendo iniziativa e a passo deciso mi dirigo fuori l'ospedale, seguita da lui senza dare all'occhio naturalmente.
La mia faccia scocciata spera che mi parli solo ed esclusivamente di qualcosa che possa riguardare l'audizione o lo studio in generale o qualcosa che riguardi suo figlio.
<< C'è qualcosa che deve dirmi?>>
Domando schietta a braccia conserte.
Non posso credere al fatto che lui sia un'uomo sposato dopo quello che ha provato a farmi, ma sicuramente sua moglie non è di me che si deve preoccupare. Ci avrà provato con chissà quante altre ragazze dell'università.
Clark con le mani in vita comincia ad arrossire e quelle che sembrano due gocce di sudore, colano lungo i lati della fronte.
<< Volevo sapere come sta.>>
Dal tono in cui risponde sembra tutt'altro che interessato alla mia salute o stato d'animo.
<< Bene grazie, ma penso debba interessarsi più di come stia Alex.>>
La mia pazienza sta per terminare, il che è strano. Ma voglio più di ogni altra cosa finire questa conversazione.
<< Rosie..>> Esordisce ma so bene che lo interromperò immediatamente.
<< Senta, non ci giri troppo intorno. So cosa vuole chiedermi. Se teme per il suo matrimonio può stare più che tranquillo, il suo segreto è al sicuro con me.>> Il mio tono di voce aumenta sempre di più. Proprio per questo inaspettatamente Peter, sempre piu turbato, afferra con fermezza il mio gomito per portarmi in un vicolo cieco.
Le sue dita stringono forte da procurarmi addirittura del dolore.
<< Mi sta facendo male.>>
Molla subito e si passa le mani tra i capelli. Mi massaggio il braccio inattesa di.. qualcosa.
<< Parla a bassa voce. Rosie ti chiedo solo di dimenticare. Per quanto ancora me la farai pagare?>>
È brusco, ma spaventato.
<< Dimenticare? Lì dentro c'è sua moglie! >> E nell'istante in cui, involontariamente, i miei occhi decidono di guardare da un'altra parte, mi paralizzo.
Una ragazza dalla carnagione olivastra, molto bella, somigliante ad una modella di Victoria's Secret sorride vivacemente mentre scorre la sua mano su un braccio maschile.
Quello di Daniel. Evidentemente divertito dalla bella presenza di fronte a lui.
Il loro sottile contatto fisico provoca in me una scossa di rabbia.
<< Chi guardi?>> Clark si volta ed io ritorno in me.
<< Nessuno. Non cambi discorso.>>
<< Senti, non so che altro dirti Rosie. Mi dispiace, ma non per questo permetto che il mio rapporto con mia moglie venga sabotato. Ti farò accedere all'audizione, se è questo quello che vuoi. Ma tu non intrometterti nel mio matrimonio.>>
Quanta spavalderia nell'aria. Come può solo pensare di poter trattare con me?
<< Non voglio nulla da lei. Accederò a quell'audizione con le mie forze e di certo non grazie alla raccomandazione di un rettore sposato e approfittatore.>>
Pronuncio queste parole come se fossero le ultime per lui e lo sorpasso a passo pesante.
Non so perché sto per andare da Daniel.
So solo che Clark mi guarda male dietro di me. E se interrompessi quel flirt? Non sarebbe del tutto una cattiva idea.
Daniel mi vede arrivare quando smette immediatamente di sorridere.
Arrivo di fronte ad entrambi. Ma perché la ragazza mi guarda con aria di superiorità? Sarà anche bella ma è decisamente snob. Mi fa un sorriso fintissimo che io accenno a ricambiarle.
È bruna, alta circa 1.75, occhi a mandorla verdi e vestita quasi interamente di rosa.
Un rosa confetto da poter creare un forte disturbo per i miei occhi.
<< Ehm, Lauren lei è Rosalinda, mia.. mia sorella acquisita, te ne ho parlato e.. insomma viceversa.>> Ci presenta il mio fratellastro impacciato con la testa leggermente inclinata in avanti come per nascondersi.
Porgo la mano educatamente e quello che mi aspetto è che lei la stringa, ma non lo fa.
<< Solo Rosie.>> Preciso autoritaria e ritiro la mano.
È una mia impressione o tutte le ragazze che conosce Daniel non hanno una grande simpatia per me?
Lauren, è un nome già sentito.
Mi guarda in un modo agnostico senza dare alcuna importanza alla mia presenza.
<< Vi ho per caso interrotti?>> Domando saettando lo sguardo tra i due. Normalmente mi aspetto che Daniel mi risponda qualcosa come "Si, stai disturbando levati dalle palle" e invece si massaggia la clavicola tentando di cimentarsi a fare altro. Ma cos'ha?
<< Beh, si, come vedi stavamo parlando.>> Il suo sorriso falso, intendo di Lauren, potrebbe demolire un carro armato.
Daniel non reagisce anche se è in procinto di dirle qualcosa.
<< Rosie, puoi lasciarci un secondo..? Arrivo a minuti promesso.>>
Dice in fine Daniel con noncuranza.
Indietreggio di un piccolo passo con molta fermezza quasi da non riuscire a udire i piccoli sassolini fremere sotto i nostri piedi.
Daniel ha preferito far da parte me.
Acquisto un un enorme quantità di aria nel mio petto e nell'istante in cui sto per percorrere la strada di rientro in ospedale inspiro scuotendo il capo.
La porta automatica si apre e vedo subito di fronte a me Finn, con un volto quasi preoccupato ma contento di rivedermi.
<< Ei, ti stavo cercando.>>
Che sorriso dolce che ha.
E incredibile la bianchezza dei suoi denti splendenti.
<< Si, ero qui fuori a... beh avevo approfittato per fare una telefonata a mio padre, sai per aggiornarlo di Alex.>>
Sono pessima a dire bugie. Non sono affatto credibile. Ha sicuramente fatto caso alla mia irrequietezza.
E sto sbattendo le palpebre alla velocità della luce.
Contrae le labbra e aggrotta la fronte.
<< È tutto apposto Rosie? Ne sei sicura?>>
Domanda. Li per lì appresto a dirgli che ero con Clark, ma mi mordo la mia lingua lunga sperando di ingogliarla direttamente.
<< Si si, te l'ho detto, ero con mio padre al telefono va tutto bene, grazie.>>
Chissà cosa starà facendo Daniel, ecco il mio pensiero costante.
Tutti scattano in piedi dalla sala di attesa poco più avanti. Io e Finn ci scambiamo uno sguardo di intesa e capiamo che il dottore sta annunciando che possiamo entrare ad incontrare Alex.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now