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Guardo appagata i miei acquisti.
Credo ne indosserò uno, ma non per paura che stasera possa succedere qualcosa insieme a Daniel. Solo per mia pura soddisfazione.
Decido di indossare quello rosato.
Mi guardo allo specchio.
La mia vanità mi sbalordisce.
Per la prima volta in vita mia mi sento davvero e dico davvero.. bella, sexy. Eppure non ho mai avuto alcuna autostima.
È grazie a Daniel..
Lui mi fa sentire bella, in un certo senso.
Mi sistemo i capelli accuratamente, credo che li lascerò al naturale senza ondularli.
Nel frattempo che mi preparo ripenso a quando ero al centro commerciale.
Io sono sicura di aver visto qualcosa o meglio qualcuno che cercava di seguirmi.. Non l'ho visto in faccia purtroppo. Era sfuggente.
Ho paura che si possa trattare di qualcuno che abbia a che fare con mio padre, sapendo della sua fama e notorietà. Intendo qualcuno in cerca di pubblicità o quant'altro..
Ma sta volta non sono paranoica. Qualcuno mi seguiva, punto.
La cosa mi inquieta e non poco..
Lascerò correre al momento.
Sono in tiro e perfettamente in ordine. Non posso ancora credere a ciò che è successo questa mattina..
Posso ancora avvertire le mani di Daniel su di me, il solo pensiero riaccende in me tutti i desideri verso quell'uomo.
In sole tre settimane ho vissuto l'impossibile.
Non so se può farmi bene o darmi ciò che io mi aspetto da lui, ma non mi importa ora. Voglio solo godermi questa serata e vedere cosa mi attende.
Non sono più nella pelle.
Infilo il mio abitino attillato color porpora e mi guardo per l'ennesima volta allo specchio. Nonostante mi abbia vista in tutti i modi più possibili e immaginabili provo ancora dell'imbarazzo nell'incontrarlo.
Le farfalle nello stomaco come ogni volta.
Ok, sono pronta. Scendo di sotto divagando, non voglio che si accorga del mio entusiasmo.
La tavola è ancora lì, ma lui non c'è.
Magari sono in anticipo io..
Mi siedo e comincio la mia attesa sperando non sia lunga.
Questa è la mia paura adesso, che lui non si presenti e non ho un buon presentimento.
Vedo Sandra che ogni tanto fa avanti e indietro dalla cucina, e mi guarda accennando un sorrisetto.

Sono le 20.45 e ancora Daniel non c'è..
Mi sento una cretina ad aver aspettato qui per quasi mezz'ora.
Eppure l'ha organizzato lui, mica io.
Afferro il calice davanti a me e mi verso un po' di questo vino con un nome strano.
Nell'attesa tanto vale bere qualcosa..
Sandra mi guarda comprensiva, come se già sapesse che non si sarebbe presentato.
E intanto un altro quarto d'ora passa e io sono ancora qui con il calice in mano mezzo vuoto..
Non nego che non ho alcuna fame o meglio mi è passata quasi del tutto.
Tanto lo so che si trova insieme ad una delle sue tante amiche. E che sicuramente si sia già dimenticato di questo.
Ho gli occhi lucidi e inaspettatamente fuoriesce una lacrima.
Con la mano in cui tengo il calice la avvicino alla mia guancia per asciugarmi il viso.
Improvvisamente però qualcuno afferra il bicchiere poggiando la sua mano sopra la mia in modo deciso e versa del vino. E non è Sandra.
Non mi serve nemmeno alzare un occhio per capire che è Daniel, soprattutto riconosco la sua mano.
Accenno un misero sorriso e lui si siede di fronte a me.
<< Sei in ritardo presumo.>>
Commento prima che si giustifichi da solo.
È già un passo in avanti, essendo convinta che questa sera avrei cenato da sola.
<< Presumi eh.. Ero all'università comunque.>>
Che diavolo ci faceva all'università?
<< Di Domenica?>>
Stento a credergli.
Mi auguro non sia un'altra delle sue tattiche.
<< Già, dovevo fare una cosa importante. Comunque ho prenotato i biglietti per Baltimora. Il volo è alle 12.50>>
È contento di partire, e lo sono anche io.
Mangiamo del sushi, tutto molto buono. Parliamo di ciò che potremmo fare a Baltimora prima di andare dai nostri genitori e del fatto che ci siamo totalmente dimenticati di fare quel compito di scienze sociali.
<< Non preoccuparti, parlerò io con l'insegnante, lo recupereremo.>>
Mi tranquillizza Daniel.
<< Si, mi scoccia non averlo fatto però.>>
Non risponde ma fa un sorrisetto malizioso.
Prende il suo bicchiere e se lo porta a quella splendida bocca rossastra.
Il mio sguardo si fa strada più giù, precisamente sul suo collo.
Lo fisso mentre deglutisce, il che fa deglutire anche me..
Guarda il mio delcoltè in bella vista e quello che ho sotto inclinando la testa.
<< Bel vestito Price.>>
Arrossisco al suo commento provocante.
<<Grazie..>>
Mi sporgo per copiarlo nel suo gesto.
Sorseggio, quindi, anche io il vino, lentamente.
Voglio avere la sua stessa capacità di provocarlo.
E ci riesco.
Mi osserva avidamente.
<< Allora.. me lo dici che hai fatto ieri con..Finn?>>
Sapevo me lo avrebbe chiesto.
E ho intenzione di rispondergli, ma non come vuole.
<< Prima dimmi quali sono le tue intenzioni. Vedi Daniel, io ho una visone concreta di ciò che voglio, tu no. E così finiamo sempre per discutere, e sinceramente non ne ho più voglia. Ho provato ad esserti "sorellastra" o amica, come preferisci. Ma non ci riesco.>>
Si rabbuia quando dico "amica".
<< Ma io non voglio un'amicizia, voglio... di più. Dopo quello che ti ho detto ieri, e soprattutto dopo ciò che è successo questa mattina, dovresti averlo capito. >>
Questa volta sono io quella a rabbuiarsi.
<< No Daniel, in realtà non mi ci fai capire niente. Come puoi dire di volere di più quando un giorno all'altro ti si presenta una Lauren o una Melissa e ti ci baci come se niente fosse. Come potevi dirmi di volere me quando due momenti prima le tue labbra erano su quelle di Lauren.
Anche prima ad esempio.. come faccio ad essere certa che eri veramente all'università e non da qualcuna delle tue "amiche"? È complicato Daniel. Anche io voglio di più ma è un rischio con te>>
Nonostante la mia gioia e in quello che sto provando ammetto i miei dubbi. Dovrà togliermeli in un modo o nell'altro.
Non so neppure se ora, dopo questa mattina, la nostra si può definire una specie di relazione.
<< Dovrai fidarti.
E so perché hai tanta paura. Tu non hai mai rischiato. Hai sempre l'ossessione di avere le cose sotto controllo. Ma sta volta è diverso, come lo è per me. Preferisco mille volte di più litigare con te, urlarci in faccia e fare pace quando ammettiamo di aver sbagliato. Voglio migliorare per te Rosie, nonostante qualche settimana fa avrei seriamente voluto buttarti fuori di casa. Come ho già detto mi fai incazzare perennemente, ma non riesco a starti lontano.
Siamo così diversi e così uguali allo stesso momento, lo capisci?
E se vuoi saperlo, sempre che tu ci creda, ieri ho incontrato Lauren con l'intenzione di mollarla. Avevo già in testa che volevo te. Poi lei mi ha baciato.>>
Faccio un sussulto di sorpresa per le sue parole, non so bene se definirla una dichiarazione, ma mi basta. Lo vedo tremare mentre le pronuncia e vorrei prendergli le mani per questo.
<< Non mi sembra che lei lo abbia fatto contro la tua volontà.>>
Gli ricordo.
Spalanca gli occhi come qualcuno che sta per sbottare.
<< Rosie l'ho scostata e lo hai visto anche tu!>>
Si giustifica. Effettivamente non la stava proprio baciando.
Diciamo che non le dava tutta questa rilevanza a dirla tutta. Ma voglio andare a fondo.
<< Lo hai fatto quando io e Finn vi abbiamo "interrotto".>>
Puntualizzo.
<< Ti assicuro che quello è stato un  caso. Lo avevo già fatto anche prima che arrivaste tu e .. a proposito, tralasciando il fatto che quel "bacio"  tra te e Finn era palesemente finto, ti ci vedevi davvero con lui?!>>
Non so perché ma ho voglia di mentirgli e vedere la sua gelosia.
Ma non sarebbe giusto, bisogna scoprire tutte le carte adesso se voglio che funzioni.
<< No Daniel, Finn è carino e un ragazzo dolcissimo e sembra darmi delle attenzioni, ma non sono attenzioni che provengono da qualcuno che mi interessa. Ci sono uscita, amichevolmente, solo ieri sera e ho intenzione di parlargli e dirgli come stanno le cose.>>
Ho l'ansia nel pensare che domani dovrò affrontare Finn per chiarire il malinteso.
L'ho baciato e sono stata una sciocca nei suoi confronti.
Ma eviterò di dire a Daniel del bacio di ieri sera.
Non è poi un'informazione così rilevante, più che altro reagirebbe malissimo inutilmente.
<< Parlargli di come stanno le cose..??>>
Domanda dubbioso.
<< Si, parlargli di questo..>>
Indico lui e me stessa.
<<..e non dargli false speranze. Scusa non è questo quello che vuoi?>>
Continuo.
Non ci sto capendo piu niente.
Bipolarismo Rosie, bipolarismo.
Alza entrambi le sopracciglia e agita la mano per dire qualcosa.
<< Si..ma magari non adesso.. Non corriamo..>>
A quelle parole mi alzo da tavola come per infuriarmi, ma mantengo la calma.
<< Correre? Tu stai parlando di non dover "correre"?>>
' Beh ti ricordo che mi hai infilato una mano sotto l'asciugamano qualche ora fa e adesso fai l'ipocrita dicendo a me di non correre? '
È un colpo allo stomaco lo ammetto.
<< Dico solo che per adesso dovremmo godercela noi. Non voglio far sapere i cazzi miei agli altri. >>
Si vergogna di me. È questa la vera ragione.
Comincio a camminare avanti e in dietro.
Mentre lui si passa una mano tra i capelli.
<< No Daniel. Se vuoi veramente stare con me dev'essere alla luce del sole. Non ho la minima intenzione di nascondermi. Non ho capito.. Ti vergogni di me?>>
Mi mette entrambi le mani sul viso inarcando la schiena.
<< Sei esasperante Rosalinda, esasperante. Io ti dico che ti voglio con tutto me stesso e tu mi dici che mi vergogno di te? Ma dove cazzo hai la testa? Perché hai fretta di farlo sapere al mondo intero? >>
In realtà non lo so. Forse perché ho paura che si allontani da me..
Prima di lui avevo totalmente controllo della sicurezza che avevo in me stessa, ora è finita nel nulla.
Credo che abbia ragione. Dovremmo andarci piano e godercela noi, prima di rendere tutto questo virale.
Soprattutto per i nostri genitori..
Sta facendo dei passi in avanti, e lo fa per me, mentre io sto solo peggiorando la situazione così.
Mi avvicino a lui che è ormai in piedi di fronte a me.
<< Va bene, ok. Sono d'accordo. Ma sappi che non durerà per sempre, non voglio essere il segreto di nessuno. Non lo sono mai stata e non vedo perché cominciare ora.>>
Mi sorride e mi accarezza la guancia con il pollice e l'indice.
Inclino la testa perché sono consapevole di quello a cui vado incontro. Le parole di Sandra, una donna molto saggia, mi rimbombano nella testa.. "Mai contro cuore".
<<Perché ridi?>>
Chiedo quasi in un sussurro.
<< Sempre tu. >>
Ora ridacchia a scacchetti.
<< Oh menomale che ti faccio ridere.>>
Faccio sarcastica.
<<.. Visto come si fa Daniel? Si discute, si parla, si chiarisce. Non è stato difficile.>>
Commento poi accennando un tono ironico. E sembra divertito.
<< Facciamo progressi. >>
Mi fa notare. Amo quando è di buonumore anche se so bene che non è duraturo. Guardo quelle labbra carnose che giuro sembrano urlare il mio nome, mi chiamano. Si può essere più belli e sexy di così?
Aspira un po' di aria prima di dire qualcos'altro.
<<Senti, per quanto riguarda il mio disturbo bip..>>
Non voglio sentirlo. Il mio istinto prende il sopravvento, non ne potevo più, tanto meno sentire quello che stava per dire.
Mi alzo in punta di piedi e lo bacio avvinghiandomi a lui che mi accoglie, un po' sorpreso, tra le sue splendide braccia.
La sua bocca è fredda, la sua lingua calda. Mi stringe a lui con forza, sento come mi desidera.
Mi morde il labbro inferiore facendomi rabbrividire.
Con una mano gli strattono i capelli ma con delicatezza. Mentre con l'altra
accenno a sbottonargli la camicia.
Perché lo sto facendo?
Poi lui immediatamente con un gesto secco mi afferra le cosce per tenermi in braccio e portarmi di sopra.
Non cessiamo di baciarci e siamo già nella sua stanza.
La sua camicia è quasi del tutto sbottonata e riesco a intravedere i suoi pettorali fantastici.
<< Ros.. andiamoci piano. Non fraintendere ti prego. Lo sai che se fosse stato per me, ti avrei già sfilato via quel vestito prima, nel momento esatto in cui ti ho vista seduta e credimi ti avrei presa lì sul tavolo senza pensarci due volte, ma quando parlavo di non voler correre mi riferivo anche a questo. Voglio fare le cose fatte per bene con te..>>
Smetto di baciarlo ma non ci resto male. Anzi il contrario.
Ne sono felice.
Annuisco leccandomi le labbra che lui fissa bramosamente.
Mi fa stendere sul letto e riprende a baciarmi, ma sul collo.
I miei respiri sono più profondi.
<< Voglio farti provare prima delle cose.. ricordi quello che ti ho fatto sta mattina? Come ti ho toccata..>>
Mormora dentro il mio orecchio.
E qui la mia testa si svuota completamente. La sua voce è così flebile..
Striscia la sua ruvida mano sulla mia coscia.
<< Ti era piaciuto vero?>>
Riesco solo ad annuire.
<< Dillo.>>
Impone irruentemente.
<< Si.>>
Butto fuori tutto il coraggio che mi regala l'eccitazione e il fuoco che provo quando la sua pelle si spinge contro la mia.
<< Lo vuoi ancora.. vero? >>
Aggiunge con una carica di tensione.
Annuisco con molta più decisione perché so che non riuscirei a dirgli di no.
<< Voglio sentirtelo dire, con quelle labbra.. che Dio solo sa cosa potrei farci..>>
Perché trovo così eccitanti queste parole spinte?
<< Lo voglio.>>
La sua espressione rivela dello stupore e lo sono anche io tanto da coprirmi la bocca.
<<Bene. Sarai accontentata.>>
Cerca di nascondere un ghigno.
Mi posiziono in modo comodo, sia per lui che per me..
<< Togliamolo questo vestito, d'accordo?>>
Esito un po' perché so di avere un bell'intimo sotto e non vorrei che lui pensasse che avevo già premeditato questo. E poi mi vergogno lo stesso. L'unica volta che mi ha vista mezza svestita è stato in costume da bagno, ed era un costume intero.
<< Se non vuoi va bene lo stesso, sarà solo un po' difficile..>>
Non gli faccio terminare la frase che lo interrompo e mi alzo su in piedi.
<< Dovresti aiutarmi con la lampo.>>
Gli volto le spalle e scosto i miei capelli di lato per permettergli di sfilarmi il vestito.
Lo sento sorridere.
Avverto il suo caldo respiro sulla mia spalla. È in piedi dietro di me.
Guizzo nel sentire la sua mano accarezzarmi la schiena, dal basso verso l'alto. Afferra la piccola lampo poco sotto la mia nuca e tira giù, molto lentamente, facendomi infuocare.
Poi da sola, senza guardare Daniel, me lo levo di dosso insieme alle calze.
Resto con il solo intimo ma cerco di nascondermi con le mie stesse braccia.
Daniel mi scruta in silenzio da capo a piedi come se non avesse mai visto un corpo simile. Di certo non sono magra o scolpita come le ragazze a cui è abituato.
<< Sei così sexy Ros.. non hai alcun motivo di coprirti. Non devi nasconderti, non con me.>>
Nel momento quando dice "sexy" capisce di quanto la mia bocca tremante sia desiderosa. Scrollo le braccia con un tantino di fatica e lui  annulla immediatamente quei pochissimi centimetri di distanza che ci separano.
Voglio sentire il sapore della sua bocca, sempre. Non so se ne avrò mai abbastanza.
Mi fa sdraiare nuovamente e tocca il mio seno, senza togliermi il reggiseno. Non credevo potesse essere così piacevole.
<< Hai delle tette fantastiche Ros..>>
La sua volgarità mi fa eccitare sempre di più. Voglio la sua mano lì, le sue dita che fremono e si muovono come questa mattina.
Come se mi leggesse nel pensiero, fa scivolare la mano, la sua perfetta mano tatuata, giù fino la pancia, esattamente sotto l'ombelico, dove per i brividi mi contraggo..
Mi sfila via le mutandine ricamate in raso con estrema facilità.
<< Adesso allarga le gambe piccola..>>
Faccio come detto, divarico le gambe per lui senza ritegno.
E in un attimo riprovo ogni singolo ricordo che ho di questa mattina. Quando ero semplicemente uscita dalla doccia per andare a vestirmi.
Percepisco di nuovo il suo dito sfiorarmi e poi accarezzarmi.
Su e giù, su e giù..
<< Come sei bagnata per me.. >>
Rotea con piccoli movimenti circolari sul mio punto più debole da farmi guizzare. Sollevo la schiena, inarcandola il più possibile.
Stringo le coperte tra i pugni e scommetto che Daniel riesce a sentire il battito del mio cuore accelerato.
<< Vorrei tanto assaggiarti.. sentire il tuo sapore.. ma non lo farò oggi.>>
Bisbiglia tra un bacio ed un altro.
Ad un certo punto, con l'indice, mi entra dentro, piano piano per non farmi male e con il pollice accarezza il clitoride.
Mi strappa un gemito.
<< Shh..>>
Entra ed esce, sempre in modo dolce e delicato..
Provo del piacere immenso, soprattutto perché è lui, sono le sue mani. E vorrò solo le sue. Solo e sempre le sue sul mio corpo.
Inizio ad ansimare e ad emettere piccoli mugolii quando avverto un altro dito dentro di me.
Brucia, fa un po' male ma è sopportabile perché sto comunque.. come si dice.. godendo.
<<Daniel>> Le mie gambe si irrigidiscono e mormoro il suo nome altre due volte.
Comincio a vibrare e ribollire, infatti non appena se ne accorge aumenta la velocità, accelera i movimenti.
Non so come ma il mio corpo mi sta comunicando di muovermi con lui e instaurare una certa sintonia tra le oscillazioni della sua mano e del mio bacino.
<< Brava piccola.. Vieni per me..>>
Mi si annebbia la vista, il cervello, tutto.
Raggiungo il culmine urlando il suo nome mentre i miei occhi si appannano dal piacere.
I respiri sono faticosi.. e riacquistare lucidità pare una bella impresa.
Resto in silenzio e immobile per circa un minuto. Diciamo l'arco di tempo di cui ho bisogno per rendermi conto del mondo che mi circonda.
Daniel si china a darmi un dolce bacio, poi lo osservo succhiarsi il dito.
Chiude gli occhi.
<< Hai un buon sapore.. Questo è solo un assaggio di quello che mi aspetta.>>
Sorrido coprendomi il viso dalla vergogna e gli dò una piccola spinta sul braccio.
Lui divertito si posiziona su un lato e mi abbraccia da dietro.
<< Come ti senti?>>
Domanda incuriosito.
Devo ancora ritornare alla realtà Gheller. Ma..mai stata meglio.
<< Benissimo.>>
Rispondo con il massimo della felicità mentre mi rintano tra le sue braccia.
<< Ne sono lusingato.>>
Mi stringe a se ancora più forte..

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now