30

14.5K 380 0
                                    

Passiamo quasi l'intero pomeriggio in quel ristorante a tal punto che ci hanno dovuto avvertire della chiusura. 
Il tempo con lui vola.
Abbiamo parlato di mia nonna, della indiscussa passione che ha Daniel per le auto, i lavori che svolge insieme a mio padre e che quando si sarà laureato aprirà un'azienda in California.
È bello ascoltarlo parlare.
Mi dimentico di tutto: delle discussioni, del suo modo di essere, del passato, di tutto.
E ora siamo qui in mezzo al traffico in silenzio. Un piacevole silenzio.
<< Alex mi ha inviato un messaggio>>
Irrompe quel silenzio.
Mi ricompongo mettendomi dritta con la schiena.
<< E.. cosa dice?>>
Cerco di trovare una ragione per cui ha dovuto dirmi che Alex gli ha mandato un messaggio.
Spero non sia successo niente di grave a questo punto.
<< È una pazzia, ma vuole che raggiungiamo lui e la tua amica a quel parco giochi abbandonato. Quello non molto lontano dalla stazione>>
Bonnie ed Alex ci hanno invitato..ad un parco giochi?
L'idea è intrigante pensandoci, ma perché?
<< Vuoi andarci? A me va anche bene, ma se non ti va basta che me lo dici e ce ne torniamo dritti a casa senza problemi>>
Mi piace il mondo in cui ha scandito il "ce ne torniamo". Insomma sarebbe rimasto con me..
Ormai ho perso la ragione per questo ragazzo bipolare, ambiguo.
È difficile pensare alla cosa giusta ed illudermi sarebbe solo un grosso e gigantesco sbaglio che commetterei per.. la seconda volta? Non ricordo precisamente.
Se devo essere obbiettiva con me stessa direi che sono stanca e che ho gli occhi gonfi, perciò preferirei tornare a casa.
D'altro canto però, impulsivamente, rispondo << No. Va bene, andiamo. Sembra divertente.>>
È impressionato quanto lo sono io dalle mie stesse parole.
Ci dirigiamo a questo cavolo di parco giochi sorridenti con la consapevolezza di comportarci come due dodicenni in preda al brivido del guaio.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now