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Mi trovo sopra un cavallo di questa maledetta giostra che gira continuamente su se stessa.
Ho mandato giù due bicchierini di vodka alla fragola per obbligo da parte di Bonnie e se non l'avessi fatto non sarei qui ad urlare come una cornacchia insieme a tutte le ragazze di questo gruppo.
Potrei affermare però, che sono la più sobria. Bonnie ha sicuramente bisogno di un'esorcista. E Melissa.. insomma che lo dico a fare.
Daniel e tutti gli altri ragazzi invece sono seduti su delle panchine.
C'è chi beve e chiacchiera, chi si diverte nel vedere ragazze ubriache sull'orlo di vomitare e chi, come Daniel, tiene gli occhi fissi su l'unica eccezione ancora cosciente.
Ovvero me.
Se ne sta coricato con la schiena inarcata in avanti e le mani unite in una sorta di pugno che tocca la sua bocca sinuosa.
Mi segue con gli occhi ad ogni millimetro quadrato che percorro.
Lo guardo altrettanto adorante.
Con una risata a crepapelle, una risata di gusto, di pancia, la più naturale e spontanea, lo invito a salire con un segnale della mano.
Senza alcuna esitazione, stranamente, si slancia per venire da me.
Sale in groppa ad un cavallo accanto a quello in cui sono seduta io.
<< Ti diverti? >>
Mi chiede mentre si accende una sigaretta.
Amo quelle fosse che si formano sulle guance quando aspira il fumo.
Nemmeno gli Dei potrebbero godere di così tanta bellezza.
<< Molto.>>
Inclino la testa per appoggiarla sull'asse che sostiene il cavallo.
Non mi stanco mai di guardarlo.
Daniel con sorriso civettuolo mi accarezza con due dita la mia guancia facendomi rabbrividire.
Ha la pelle gelata, ma è piacevole.
<< Posso chiederti una cosa?>>
Faccio non molto sicura di ciò che sto per domandargli.
Il suo tocco non cessa di esistere.
<< Dimmi>>
Risponde secco concentrandosi più sui miei lineamenti piuttosto che sulle mie parole.
<< Forse è una domanda sciocca e prima di tutto voglio sapere se sei scettico o meno>>.
<< Scettico? Non credo. Dipende dall'argomento..
Stai per chiedermi se credo più in Dio o negli extraterrestri?>>
Trastulla sfiorando delle ciocche dei miei capelli.
<< Oh no, tranquillo. Arriveremo a parlare di quello molto più in là.>>
Acconsento la sua derisione.
Respiro e ispiro lentamente.
<< Allora quale strana domanda vuoi chiedermi>>
<< Credi nel destino?>>
Fortunatamente nessun altro segue la nostra conversazione, in un certo senso siamo soli.
Il suo volto si fa confusamente sorpreso.
<< Non sono sicuro che tu sia abbastanza sobria per ascoltare una mia risposta in merito a questo>>
Alzo le sopracciglia.
<< Sono abbastanza sobria da chiedertelo però.
Quindi spara>>
Riflette per qualche minuto prima di iniziare a parlare.
<< Destino.. È una parola interessante..>>
Esordisce.
<< Io in 22 anni della mia vita non ho mai creduto nel destino o fato, chiamalo come preferisci.
È come l'oroscopo - i segni zodiacali - : noi tutti siamo nati in un determinato anno, un determinato mese e un determinato giorno; e non per questo dobbiamo diventare un certo tipo di persona. Siamo noi che scegliamo come vivere la nostra vita..>>
Si ferma per pensare ancora un secondo e riprendere fiato. Io in tanto sono qui, a regalargli tutta la mia attenzione.
<<..C'è un però?>>
Dico prima che ricominci.
<<Si.. D'altra parte 'però', ultimamente c'è qualcosa che....ho la strana sensazione che la casualità e l'inaspettato mi obbligano imboccare una strada piuttosto che un'altra>>
Sottolinea queste ultime parole guardandomi ad occhi stretti.
Avverto un fremito proprio alla bocca dello stomaco quando sto per dire qualcosa.
<< Beh' un concetto del genere va oltre alla semplice sincronicità. Implica che niente avviene per caso, ma che tutto, noi compresi, sia già determinato. Ma cosa significa esattamente questa concezione?
È vero che siamo liberi di scegliere il nostro cammino oppure siamo in balia del nostro destino e ancora non lo sappiamo con certezza?>>
Mi osserva con interesse.
<< Quindi tu credi nel destino>>
Non è per niente sorpreso.
<< In parte si>>
Concedo disinvolta.
<< Ovviamente Rosalinda.>>
Risponde tentando di divagare con lo sguardo.
Come fa freddo.. ho dimenticato il giubbotto in macchina e tremo.
Scendiamo dalla giostra intenti a raggiungere tutti gli altri già scesi e seduti a terra a mo' di cerchio.
<< Mi chiedo perché oggi Finn non ci sia.. sapendo della tua presenza mi aspettavo venisse >>
Dice togliendosi la giacca per metterla a me. Un gesto imprevedibile da parte sua.
<< Oh grazie.. E perché?>>
Annuso la giacca impregnata di profumo. Il profumo di Daniel.. che piacevolezza..
Non fa in tempo a rispondere che ci mettiamo a sedere.
<< Nonostante siate "fratello e sorella", siete una bella coppia voi due>>
Dice Alex abbracciando stretta la sua ragazza.
Tutti sono troppo ubriachi per capire, perciò non fanno altro che ridere o dire "incesto", lo dice persino Melissa.
Noto che Daniel lascia correre la cosa e non risponde.
<< Ma sapete perché Finn non è venuto?>>
Chiede Bonnie.
<< Sua sorella ha una pagnotta nel forno. Tra sta notte o domani dovrebbe partorire.>>
Risponde una ragazza dai capelli tinti di grigio.
<< Ah ecco perché..
Sai Rosa, Finn si è preso proprio una bella cotta per te>>
Dice Melissa con voce impastata.
Daniel si ritrae ed io tento di dire qualcosa.
<< Ma no.. ci siamo visti solo due volte.. C'è una simpatia>> Stranamente non arrossisco.
<< Finn è un puttaniere>>
Puntualizza Daniel.
Finn? Stento a crederci.. sembra un ragazzo così per bene.
<< Niente di più e niente meno di ciò che sei tu tesoro>>
Risponde Melissa con tono più chiaro.
<< Si, ti brucia il fatto che io non ti scopi più, è questo il tuo problema>>
Ribatte Daniel a mo' di sfida.
<< Ahi, questa era tosta>>
Fa Bonnie.
Tutti ridono tranne io.
<< Touché.
Se non altro però.. mi interessa la tua amichetta accanto, è proprio il mio tipo. Con l'aria di una bimba ingenua.. Che ne dici Rosa?>>
Cosa?! Io gli interesso? A che scopo?
Ok.
A Melissa l'ossigenata piacciono anche le donne..?
Arrossisco, adesso, per l'imbarazzo.
<< Non ci provare..>> Ringhia Daniel stringendo il mio polso, come per proteggermi.
Melissa alza le mani.
<< Ok ok. Afferrato.. ma se cambi idea, fammelo sapere, si può sempre fare qualcosa a tre>> Si rivolge a me con l'occhiolino.
Faccio un risolino falso proprio fuori luogo.
<< Che ne dite di giocare a nascondino?>>
Propone d'un tratto un ragazzo di cui non ricordo il nome, mi sembra Richard..
<< A nascondino in un posto da brividi come questo?>>
Commenta Bonnie.
Tutti restano in silenzio a decidere se giocare o meno.
<< Perché no>>
Rispondo io. A quanto pare nessuno si aspettava questo mio "entusiasmo".
<< Che ti prende Rosie?>>
Mi sussurra Daniel vicino l'orecchio mentre tutti gli altri blaterano su chi sarà a dover contare.
<< Non ne ho idea>> Rispondo a vuoto.
<< Ok, Mike conterà fino a 30>> Replica Alex.
Mike alzando gli occhi al cielo tenta di dire qualcosa.
<< Non fate i cazzoni che progettate di andarvene via e lasciarmi qui. Ve la faccio pagare eh>>
Spero non abbiano in mente veramente di lasciarlo qui. Io non ne sarei capace.
Tutti scoppiano in una risata e Mike mostra il terzo dito.
<< 1...2....3.....>>
Tutti fuggono in maniera accelerata per nascondersi.
Per poco non me ne accorgevo nemmeno.
Daniel afferra la mia mano di scatto.
<< Vieni..>>
Corriamo anche noi abbastanza veloce e non faccio a meno di gioire come una tredicenne al parco giochi.
<< Non vorrai per caso andare via..>>
Dico con il fiato sospeso.
<< È la prima cosa a cui ho pensato, ma no.>>
Un peso dalla mia pancia svanisce.
Arriviamo proprio di fronte la grande, anzi immensa ruota panoramica.
<< Non vorrai scherzare..>>
Vuole salire in una di queste cabine?
Daniel solleva da terra la scala rossastra alquanto deteriorata.
Ci metteremo nei casini.
<< No, affatto.. Rosie fidati. Se non fosse sicuro non ti farei di certo salire.
Mike avrà finito e ci starà già cercando, dai muoviti>>
Dice allungando il braccio per accogliermi.
Lo guardo con occhi sgomenti.
Cavolo potrei, anzi potremmo cadere giù..
Ne vale la pena?
<< Ok..arrivo>>
Mi arrendo.
Prendo il via e mi lascio andare a questa folle...non so neppure come chiamarla.
Mi infilo tra le sue braccia e comincio a salire, gradino dopo gradino; subito dopo Daniel, così da essere sincronizzati.
<< A te piace proprio sfidare la sorte eh>>
Dico tremante. Cerco di non guardare giù, perderei sicuramente l'equilibrio.
Daniel soffoca in una piccola risata.
<<Ogni tanto >>
Dopo ancora qualche gradino arriviamo nella cabina celeste, non proprio la più alta ma quasi.
<< Il vero problema sta nel scendere giù>>
Dice mentre si accomoda nel "sedile" di fronte a me.
Il mio cuore manca di qualche battito.
<< E me lo dici pure?!>>
Sbotto.
Daniel si rilassa stiracchiandosi.
<< In qualche modo scenderemo>>
Ma ha perso il lume della ragione?
<< Certo, ora si che sono serena>>
Mi agito sul posto.
Daniel tira fuori una sigaretta e se la accende.
Ma quanto fuma.
<< Hai mai pensato di smettere o aspetti che i polmoni si deteriorino del tutto?>>
Faccio scuotendo la mano per scacciare via la nebbia davanti a me.
<< Ormai è un' abitudine. Fortunatamente non mi hai incontrato qualche anno fa. Le sigarette non sono niente in confronto alle altre schifezze.>>
Nella mia mente si disegna l'immagine di un ragazzo alto, capelli chiari che si trova in uno stato depressivo e che, per sentirsi bene con se stesso, commette reati.
Mi rabbuio.
<< Tu dai colpa a..>>
<< Al mio disturbo bipolare? Si>>
Non è spaventato nell'ammetterlo.
Guardo un punto fisso per qualche secondo.
<< Perché non me ne parli meglio..>>
Tento.
<< Cosa vuoi sapere?>>
Chiede senza titubanza.
<< Ne sei sicuro? Se no possiamo parlare d'altro..>>
<< Tranquilla. Mi va bene parlarne con te. Cosa vuoi sapere?>>
Chiede per la seconda volta.
<< Tutto. Tutto quanto. Come te lo hanno diagnosticato, come si alternano i disturbi, cosa provi.. e soprattutto perché Kelly non lo sa>>
Rispondo anche troppo diretta.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now