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<<Tesoro mio quanto mi sei mancata!>>
Impazzisco di gioia nel suo abbraccio.
Non posso crederci. È qui, al matrimonio.
<< Oh nonna, ma quando sei arrivata? E perché io non ne sapevo nulla?>>
Dico guardando papà che sbuffa in un risolino vittorioso e si allontana a mani alzate.
<< Sta mattina. Volevo farti una sorpresa. Sapevo non ci fosse stato anima viva che tu conosca oggi e così ho pensato che alla mia nipotina avrebbe fatto piacere stare con sua nonna.>>
<< Sono felicissima che tu sia qui. In realtà ho fatto amicizia con un ragazzo, ieri alla cena di prova.>>
Nonna mentre si prende qualcosa da mangiare mi fa..
<< È carino? Raccontami tutto! >>
Domanda sfacciata.
<< Si, beh non è il mio tipo. Ricordi quando ti dissi che avrei fatto un'audizione per entrare alla Juilliard? Lui è uno dei giudici. Maestro di pianoforte. Strano vero?>>
<< Cosa è strano?>> La voce di Daniel piomba alle mie spalle.
Bene.. E adesso?
<< Nulla di importante.. Ehm, nonna lui è Daniel. Daniel lei è mia nonna.>>
Mi squadra con un espressione confusa, interrogativa in cerca di risposte.
Ma per educazione lui le porge la mano che nonna ricambia.
<< Piacere di conoscerla, signora..?>>
Non ho mai detto a Daniel come si chiami nonna riflettendoci. Beh non abbiamo parlato molto di lei.
<< Dammi del tu. Sono Susan. Tu non sei il figlio antipatico e sgarbato della moglie di Will?>>
Vorrei darmi un mattone in testa.
Daniel resta spiazzato e mi guarda provocatoriamente perché sa che queste parole provengono dalla mia persona. Nonna notando la mia difficoltà nel cercare di esprimermi scoppia a ridere
<< Oh stavo scherzando caro. Rosie mi ha parlato di te, so che lavori con suo padre.>>
Comincia a conversare ed io cerco di dimenticare quel momento imbarazzante bevendo qualche sorso di.. non lo so.
<< Si, sono già nel campo ma aspetto di laurearmi per darmi alla carriera imprenditoriale e magari in futuro diventare fondatore di una mia azienda.>>
Daniel parla come se volesse dare un ottima impressione di sé stesso a mia nonna.. Come se lo facesse per me in realtà..
<< È molto ambizioso. Sei più grande di Ros o siete coetanei?>>
<< Sono più grande, di 3 anni.>>
Risponde educatamente Daniel.
<< Oh e abiti per conto tuo?>>
Cosa diavolo ha intenzione di fare?
Non lascio il tempo a Daniel di replicare che intervengo io prendendolo per un braccio.
<< Ok ok basta con le domande... Ehm nonna puoi scusarci un secondo?>>
<< Oh certo, io vado ad imbottirmi di cibo e magari fare due chiacchiere con qualcuno. In fondo c'è qualche volto conosciuto qui. È stato un piacere Daniel.>>
<< Altrettanto Susan>> Risponde con un'occhiolino simpatico Daniel.
La nonna si allontana e noi due ci mettiamo fianco a fianco, per parlare senza guardarci. Assurdo essere messi in soggezione da così tanta gente?
<< E così sono antipatico e sgarbato?>>
Scimmiotta Daniel.
<< Erano gli unici aggettivi validi per descriverti in due giorni di conoscenza.>>
Ammetto sconfitta perché tanto sapevo che non avrebbe lasciato correre.
<< Non montarti la testa, lo sei ancora.. delle volte.>>
Continuo per deriderlo e lui mi dà una pacca forte al sedere facendomi perdere quasi l'equilibrio.
<< Continua e ti prenderò immediatamente qui su questo bancone dove il cibo verrà sprecato per averlo buttato a terra.>>
La sua irrequietezza mi affascina a tal punto di fantasticare su ciò che ha appena detto.
Strizzo gli occhi e scuoto la testa per averlo fatto sul serio.
<< Così che le persone possano guardarci? Tua madre, mio padre.. Mia nonna.>> Scoppio a ridere e lui mi guarda stizzito.
<< Ecco come rovinare una conversazione perversa.>>
Dice con la fronte aggrottata.
<< Avremmo il tempo dopo per fare ciò che desideri, adesso devi stare lucido e non farti sopraffare da strane idee.>>
Lo sento sghignazzare.
<< Ok. Allora sappi che dopo non avrò pietà.>>
Quando arriva "dopo"? Sto andando fuori controllo. È lui che mi manda fuori controllo.
<< Mi piace tua nonna. Ha un'aria.. giovanile.>>
Commenta poco dopo mentre andiamo a prendere i posti a sedere.
<< Un po' troppo giovanile. È pazzoide. Sai.. Prima pensavo di parlarle della "situazione" così che magari ci possa in qualche modo sostenere quando lo diremo agli altri.>>
In realtà l'idea mi è venuta in mente solo adesso e vorrei sapere cosa ne pensa Daniel.
<< Ne parliamo dopo.>>
Dice mentre mi fa un cenno con gli occhi. Le persone si sistemano per la cena e Daniel è costretto ad alzarsi e andare al suo tavolo che si trova di fronte al mio. Come già meditavo, mi trovo a sedere insieme a nonna, Jason e i suoi genitori. Secondo quale criterio finisco insieme a Jason e non Daniel?
<< È lui..>> Dico sussurrando a nonna.
<<Lui chi?>>
<< Quello della Juilliard.>>
Rispondo sperando vivamente che Jason non abbia udito.
<< Caspita è più che carino..>>
Commenta quasi euforica.
Ok ora si che è imbarazzante. La scalcio sotto il tavolo e lei si domanda che abbia detto di male.
La cena inizia e le presentazioni sono fatte. Fin'ora tutto va come deve.
<< Sei radiosa oggi Rosie. Sei felice che tuo padre si sia sposato?>>
Esulta il marchese Renaldi, papà di Jason.
La nonna mi guarda come se avesse visto un marziano.
<< Grazie. Si sono molto felice per lui.>>
Risposta breve e concisa.
<< È bello che tu sia partecipe di tutto ciò. Al giorno d'oggi i giovani non prendono sotto braccio decisioni così.
Sai ho conosciuto tuo padre ad una serata di beneficienza e mi parlò molto di te. Spero vivamente che ti prendano alla Juilliard, mio figlio metterà una buona parola.
Vero Jason?>>
Sorrido al pensiero di mio padre che racconta di me, eppure non siamo stati così tanto legati in questi ultimi anni.
Jason mi lancia un occhiolino e risponde:
<< Vedrò cosa posso fare, ma sono sicuro non ce ne sia bisogno. Percepisco già il suo talento.>>
La nonna mi prende per mano sotto il tavolo e me la stringe con dolcezza.
<< Grazie. Ma sà, preferisco che Jason mi valuti oggettivamente per ciò di cui sono capace, così come per tutti i partecipanti, penso sia giusto.>>
Non è di mio auspicio mettere in difficoltà il marchese Renaldi ovviamente, però penso di aver risposto come avrei dovuto.
<< Certo Rosie, questo è un ottimo atteggiamento. Tu e mio figlio siete piuttosto simili, vi troverete molto bene insieme.>>
Guardo Jason che cerca di nascondersi il volto o divagare in un bicchiere di vino.
Non so se pensare al fatto che voglia semplicemente essere gentile con me o voglia buttarmi tra le braccia di suo figlio.. Meglio non essere prevenuti.
Il tempo scorre, così come la cena. La nonna e il marchese con sua moglie discutono su com'è la vita di corte e sembra che vadano tutti d'amore e d'accordo anche se la nonna non si sforza ad essere se stessa. Ogni tanto mi fa ridere e venire voglia di abbracciarla per la sua semplicità nell'essere una normale donna di città, diversa rispetto alle persone qui presenti, come me.
Io e Jason parliamo ancora della Juilliard e di come mi abbiano proposto di fare questa audizione.
Mento un po' su tutto, non ho voglia di raccontare le vicissitudini che ho avuto con Clark.. Solo a pensarlo mi vengono i crampi allo stomaco, come sempre.
Prima me ne vado via dalla Columbia, prima non dovrò più aver a che fare con lui..
Daniel non mi guarda più già da un pezzo e mi dà un enorme fastidio vederlo chiacchierare con una delle damigelle seduta di fronte a lui.
L'importante è che non vedo nulla di malizioso, per ora..
Mi sto facendo paranoie inutili.. eppure anche io sono qui a parlare con Jason. Devo provare a fidarmi, la vedo complicata ma devo..
<< Una volta trasferita alla Julliard avrai intenzione di restare alla casa Price o affittare un dormitorio al campus?>>
Jason interrompe i miei pensieri..
<< Voglio trasferirmi. Ho abbastanza soldi da parte per poterlo fare senza problemi, ma vorrei comunque trovare un lavoro lì nei dintorni. Proverò con un piccolo appartamento se non è troppo costoso, a mali estremi prenderò una stanza al dormitorio.>>
Jason riflette tra se e sé grattandosi le tempie.
<< A tre isolati da casa mia ci sarebbe un posto libero. Non è il massimo dato che il vecchio proprietario ha lasciato cianfrusaglie ovunque, bisogna solo dargli una sistemata.. Ma non è neanche niente male. Ti farò avere un prezzo modico, mi basta solo parlare con delle persone e il gioco è fatto. Per quanto riguarda il lavoro mi servirebbe un'assistente 3 volte a settimana, verrai reclutata bene ovviamente.>>
Non c'è nemmeno una parola che non ho adorato di tutto ciò che mi ha appena detto.. mi sento talmente in difficoltà da voler rifiutare..
<< Caspita Jason! Mi hai praticamente organizzato la vita.. non saprei come ringraziarti, ma non devi farlo. Non ne voglio approfittare e poi c'è sempre quella piccola possibilità che non mi accettino alla Juilliard ricordi? ..>>
Sono così sbalordita da non trovare la parole. È incredibile la generosità di questo ragazzo.
<< Tu ci andrai, non ci sono dubbi. E poi non devi ringraziarmi di nulla, mi basterebbe che tu accettassi l'offerta, ne sarei felice. Mi fa piacere poterti aiutare in qualche modo. >>
Chi diavolo ti dà un lavoro e una casa dopo averci parlato solo qualche ora?
È una splendida occasione e non posso farmela scivolare via così.
Ma poi improvvisamente mi viene in mente la discussione che avrò con Daniel se accettassi senza prima parlarne con lui..
Se qualcosa può dargli alla testa sarebbe proprio abitare vicino a Jason, frequentare i suoi corsi e diventare la sua assistente.
Ma non posso pensare alle conseguenze adesso.. dovrà capire e fidarsi di me, come io proverò a fare lo stesso con lui, punto.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now