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Questo ascensore è più grande del mio primo appartamento con la nonna.
Questo posto è pieno di sorprese a cui io non sono abituata.
Saliamo di un piano solo.
Beh questa è una grande villa per quanto ne so, potrei definirlo un castello. Avrò modo di vedere l'esterno dopo, ci sarà un giardino strabiliante ne sono certa.
Nel momento in cui la porta automatica si apre vedo un soggiorno gigantesco, con il pavimento in marmo color panna e un arredamento piuttosto moderno.
Ci sono colonne rigate che danno un'aria fresca ed elegante.
Giuro di avere paura di toccare qualcosa per quanto è perfetto qui. Quanti metri quadrati sarà? Scommetto che ci sono stanze che perfino mio padre non conosce.
E poi quella scalinata? È pazzesca.
Un pianoforte bianco con la coda in mezzo alla sala. Sembra quasi che io conosca quello stesso strumento..
Papà non suona e per quanto ne so, nessuno qui. Mi viene spontaneo domandarmi perché allora sia piantato lì: forse solo per bellezza?
Una signora -che credo sia la donna di servizio- mi fa cenno di consegnarle la giacca e io obbedisco sorridente.
Mi sento un po' a disagio, ma tutto ciò per mio padre ,Kelly e... Daniel è  regolare. Quanto lusso.
Riesco a vedere attraverso le pareti in vetro l'esterno. Wow.
Mi fa strada al centro del salotto.
Improvvisamente da una stanza, e non so quale fra le tante, sbuca una bella donna dai capelli scuri con indosso una parannanza da cucina.
Si passa una mano sulla fronte e a passo svelto viene verso di me con un bellissimo sorriso.
<<Benvenuta cara!>> Enfatizza a braccia larghe.
Mi abbraccia stretta e io ricambio.
<<Ho sentito molto parlare di te, spero il viaggio non sia stato stancante, io sono Kelly>> È molto iperattiva e la cosa non mi dispiace, so per certo che con lei non mi annoieró.
<< Ho sentito anche io parlare molto di te, e non preoccuparti solo cose belle>> faccio l'occhiolino a mio padre e tutti ridiamo.
<< Hai fame? Ho preparato il brasato con i piselli. >> In realtà non ho molta fame ma non riesco a non accettare.
<<Si certo, sembra molto invitante!>>
Ci avviamo nella grande cucina che giuro sembra un ristorante, la tavola è ben apparecchiata e decorata con mille oggetti a mio parere inutili ma non faccio a meno di apprezzarla.
Lego i miei lunghi capelli in una leggera coda.
<< Hai bisogno di una mano per mettere il cibo nei piatti?>> È mia abitudine darmi da fare perciò mi sembrava corretto chiederlo.
Io e nonna prima di andare a lavorare o fare qualcos'altro pulivamo e mettevamo in ordine  la casa, e per rendere la cosa più divertente e piacevole mettevamo la musica a tutto volume, cantavamo a squarciagola, ovviamente io ero quella intonata al contrario di lei che si arrampicava sugli specchi per riuscire ad acchiappare almeno una sola nota.
<< No Rosie, ci mancherebbe, accomodati pure, ci penseremo io e Sandra. >>
Dice riferendosi alla donna che lavora qui. È sicuramente filippina e avrà sulla cinquantina di anni, non è di molte parole ma sembra dolce.
Il fatto che Kelly non sia una di quelle snob arroganti che non muoverebbe nemmeno un dito per paura di spiegazzare il suo liscio abito di seta, mi tranquillizza. Si preoccupa di far star bene prima le altre persone. Non resta con le mani in mano, mi piace.
Ma comunque io insisto e do una mano e le due donne mi lanciano uno sguardo di apprezzamento senza replicare.
Dopo aver impiattato ci sediamo e Sandra si allontana.
<< Buon appetito!>> Ripetiamo tutti in coro.
Infilo in bocca un primo assaggio e assaporo, accidenti è buonissimo.
Lo stomaco mi si è aperto.
<< Sei una cuoca eccezionale, impossibile nasconderlo>> dico con tutta sincerità.
<< Non è nulla di che ma sono contenta che ti piaccia.
Allora Rosie come ti sembra New York fino ad adesso?>>
Affollata. Molto affollata.
<< Beh ho sentito dire che è favolosa, avrò modo di visitarla, è piuttosto caotica ma penso che mi troverò davvero bene qui, anche se sento già la mancanza di mia nonna.>>
<< Oh cara ne sono sicura.. Perché non la inviti per le vacanze natalizie? Ci farebbe più che piacere, vero Will?>> Chiede a mio padre che tenta di mandare giù un boccone enorme.
<<Ehm.. Si perché no, è un idea fantastica tesoro, magari anche per il capodanno. >> Non vedo l'ora di dirglielo, dopo le farò una videochiamata e le riferirò la notizia.
<< Davvero? Che bello! Ha bisogno di staccare un po' effettivamente, però spero non sia troppo disturbo.>> Non che mia nonna potrebbe essere di peso ma non si sa mai. Kelly spalanca totalmente gli occhi come per dirmi di non dire sciocchezze.
<< Nessun disturbo, ci piace avere gente in casa>>
Papà asseconda la risposta con un cenno.
<< A proposito di gente in casa, Daniel non doveva essere presente a pranzo?
Qual è la scusa questa volta? >>
Fa Kelly come se già sapesse che il suo adorato, egocentrico e arrogante figlio non sarebbe venuto. Non so se i miei giudizi nei confronti di quell'essere sono prevenuti ma al momento è tutto ciò che penso sul suo conto.
<< Aveva "impegni", al suo solito. >>
Mi domando perché mio padre mette la parola "impegni" tra le virgolette.
<< Non gli do colpa se lavora, studia o sta con i suoi amici, ma si sta dimenticando di noi. Una volta laureato si trasferisce in California e non avrò modo di vederlo granché, quindi farà bene a passare un po' di tempo con noi. Glie lo dirò non appena lo incontro.. >>
Il ragazzo non è un tipo che sta in famiglia, non so se dispiacermi per la sua poca presenza, il che crea dispiacere a sua madre, oppure essere contenta perché non lo avrò tra i piedi.
Guardo Kelly con lo sguardo più comprensivo che io riesca fare.
<< Beh prima o poi se ne renderà conto, non preoccuparti. >> Le fa papà prendendole la mano.
<< Prima ho avuto modo di conoscerlo, sembra un bel tipo, sa il fatto suo.>> Informo con tono autoritario pensando a quella faccia da schiaffi.
<< Beh mi tocca sperare che sia stato carino, altrimenti se la vedrà con me. >> Sorridiamo tutti, specialmente io.
Papà cambia argomento parlando della partita di football della sera precedente, ho scoperto così che Kelly è una tifosa quanto lo è mio padre. Mi piace vederli insieme, sono un coppia affiatata devo ammetterlo.
Dopo aver terminato il pranzo Papà si rifugia nel suo ufficio per sbrigare alcune cose di lavoro mentre io rimango con Kelly. Mi fa fare il tour della casa, o castello che sia, credo di aver perso il conto delle stanze.
Prima di tutto mi fa vedere l'enorme giardino con vari sentieri in roccia chiara antica. Cespugli e cespugli.
Ovvio che hanno un giardiniere, più di uno.
Com'è bello, questi generi di posti si vedono solo nei film.
Come quello.. Com'è che si chiama?
Ah si, "una ragazza e il suo sogno" quando lei incontra per la prima volta il padre nel suo enorme castello.
Con la differenza che questo è moderno, niente stile rocco barocco.
Il tour continua dentro: c'è una biblioteca, due uffici, una sala cinema, altri due salotti, la stanza con piscina a idromassaggio e probabilmente 8 stanze da letto che sembrano mini appartamenti.
Ho paura di perdermi, dovrei chiedere una mappa o un GPS.
Saliamo al terzo e ultimo piano, in cui sono presenti due stanze non molto lontane tra loro, ma le sole ed uniche nel corridoio.
Mette un po' di inquietudine ma pazienza.
<< Questa è la tua stanza. >> Entro e come sospettavo una struttura enorme, con letto, cabina armadio, un grande bagno rosa. Bellissimo.
<< Puoi sistemarla come preferisci, foto, coperte, tende, tutto quello che vuoi.>> Resto ancora a bocca aperta e Kelly batte le mani per il mio entusiasmo.
<< Beh io adesso dovrei occuparmi di alcune cose. Questa è casa tua, per qualsiasi cosa non esitare a chiedere. Ambientati e cerca di risposare, noi ci vediamo più tardi. >> Mi abbraccia e mi lascia sola in questo specie di appartamento in miniatura.
Non so se chiamare prima la nonna o sistemare i miei vestiti nell'armadio.
I vestiti aspetteranno, recupero il mio computer e accendo Skype.
Mando un veloce SMS alla nonna per dirgli di collegarsi e dopo cinque minuti di attesa le faccio la chiamata.
<< Sei sopravvissuta?>> La prima cosa che mi chiede ovviamente da brava e protettiva nonna, è se sto bene, la sua preoccupazione mi mette un sorriso sulle labbra.
<< Sai, improvvisamente mi sento la regina d'Inghilterra. Guarda la mia stanza! >> Alzo il pc e lo giro per farle vedere dove mi hanno messa a dormire.
<<Incredibile vero? Hanno le guardie del corpo nonna! Ti rendi conto! E la cabina armadio, ho praticamente un centro commerciale nella stanza da letto! Oh e hanno autisti, guardie del corpo..>>
La nonna fa un sospiro di sollievo.
<< L'importante è che tu stia bene e che ti senta a tuo agio. Se pensi che non fa per te prenoto un dormitorio al campus all'istante..>>
Che donna ansiosa, alzo una mano per interromperla.
<< Non ce ne è bisogno nonna, sto bene. Kelly è così buona e disponibile, ho paura di farle un torto scappando in un dormitorio e poi papà contava i giorni per avermi qui a casa sua, quindi non ti allarmare. Fa bene a entrambi passare del tempo insieme,lo sentivo spesso per telefono ma l'ultima volta che l'ho visto veramente di presenza giocavo ancora con le bambole. Devo solo farci l'abitudine tutto quí. >> La tranquillizzo prima che si faccia venire un attacco di panico.
Le comincio a raccontare di come sta trascorrendo la giornata: di Kelly e il suo delizioso pranzo, dell'auto regalata da mio padre e si.. anche del suo nuovo figlio arrogante. La notizia riguardo le vacanze natalizie non gli è andata proprio a genio, lei sperava più che altro che sarei tornata io a Miami a festeggiare in qualche ristorante rustico come facciamo ogni anno, ma dopo mille "per favore" e due occhioni dolci ha accettato, passerà così un po' di tempo qui.
Dopo una lunga chiacchierata la saluto sperando di risentirla presto. Mi guardo attentamente intorno.  Qualcuno mi dia un pizzicotto perché probabilmente sto sognando!
E ora che si fa?
Sbadiglio e penso " al diavolo i vestiti e il guardaroba" decido di fare un sonnellino, ne ho davvero bisogno.

Uncover.    #WATTYS2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora