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<< Un'uscita>> Esordisco con un dito alzato.
Mi guarda con aria interrogativa.
<< Ti propongo un'uscita senza litigare ne discutere. Solo conoscerci meglio, per dar prova ai nostri di essere persone mature. Da buoni amici>> Continua a fissarmi con espressione disturbata.
Oddio ho sbagliato forse?
Avanti rispondi Daniel..
<< Ahh, così adesso siamo amici>>
Mi prende in giro senza oltrepassare il limite. È evidente che scherza.
Insomma.. non lo ha proposto lui?
<< Potremmo diventarlo, ovviamente se tu.. se tu vuoi insomma..>>
Mi sento in intimidatorio. Un'altra volta.
Batto le mie mani lungo le mie cosce.
Strizza gli occhi e fa quel mezzo sorriso sexy.
Aggraziato.
Volevo dire aggraziato.
<< Se lo vuoi così tanto..>>
Nel modo in cui lo dice sembra mettere in discussione il mio volere di questa amicizia.
Non vedo il motivo. Si volta e cammina in giro per la stanza guardandosi gli stivali.
<< Sempre che non crei problemi con i tuoi piani.>>
Assumo i suoi stessi lineamenti facciali.
<< I miei piani? Qualcosa mi sfugge Rosie>> Si ferma a qualche metro da me.
Io, facendo spallucce, mi dirigo in cucina a prendere un bicchier d'acqua consapevole del fatto che Daniel mi seguirà in attesa di una risposta.
<< Melissa o chiunque altro tu abbia a che fare>> preciso.
Verso l'acqua nel bicchiere.
Lui mette le braccia dietro la nuca per stiracchiarsi. Com'è muscoloso..
Ma non troppo. È alto, le spalle larghe e.. non lo so, so solo che in questo momento sono concentrata sul suo corpo attraverso quella camicia nera.
Non ho mai fatto pensieri del genere, perché iniziare proprio adesso?..
Sbuffa in un risolino appena udibile.
<< Cosa c'è da ridere?>>
<< Sei gelosa Rosalinda?>>
Chiede in modo risoluto come se ne sapesse già la risposta.
Soffoco nell'acqua stessa e gli occhi quasi mi escono dalle orbite.
Ride per la mia sfacciataggine.
<< No! No per carietà. Te l'ho chiesto per non avere seccature>>
Mi riprendo. Io gelosa?
Riacquista posizione e indietreggia leggermente. La sua espressione cambia diventando autoritaria.
<< Non avrai nessuna seccatura, non preoccuparti di questo. >>
<< Grazie.>> Dico non sapendo cos'altro dire.
<< E comunque sei gelosa.>>
Ripete con tono beffardo.
Mi accorgo di essere a bocca aperta. Perché crede di sapere qual è il mio stato d'animo?
<< Dai si vede che sei attratta da me Rosie, è una causa persa nasconderlo.>>
Resto basita.
Infondo mi aspettavo questa sua presunzione, ma mi sorprende ugualmente. Forse perché è vero..
La gelosia è uno dei sentimenti più sinceri che, indipendentemente dalla situazione, fa capire quanto una persona ci tiene.
Io tengo a Daniel? Lui crede che io ci tenga?
<< Ne sei convinto?>>
Alzo un sopracciglio.
Annuisce con persuasione.
<< E sai anche che la convinzione è la prima cosa che fotte?>>
Il mio tono ironico e sfidante non lo mette KO purtroppo.
<< Nessuno può fottermi se non in un altro senso, sempre che io lo voglia Rosie, ricordatelo.>>
Nasconde quel sorrisetto burlesco con il bicchierino di liquore che si porta alla bocca.
Ho come l'impressione che voglia giocare con il fuoco. E va bene.
Quello che sto per fare proverà una cosa di cui sono estremamente sicura.
Faccio un bel respiro profondo e Daniel si aspetta che io dica qualcosa.
E invece faccio tutt'altro che parlare.
Mi avvicino a lui, piano.
Io suo volto smarrito s'inclina verso il basso per guardarmi e cercare di capire le mie intenzioni.
Sono estremamente vicina a lui ormai, da poter sentire l'odore del liquore dalla sua bocca.
La mia mano volontariamente tocca il suo ventre, passando poi sul braccio. Osserva attentamente i miei movimenti che piacevolmente acconsente.
Non sembro nemmeno io in questo momento e infatti non sono io.
Rosie che prende il controllo..
Respiro affannosamente per fargli sentire cosa voglio o meglio cosa mi aspetto.
Perciò mi alzo in punta di piedi per avvicinare le mie labbra.
Il suo corpo trema vicino al mio, colto alla soprovvista scorre le dita tra i miei capelli per accogliermi.
Oh povero e illuso di un Gheller.
Gli verso la mia tazza piena d'acqua in testa.
Scoppio a ridere quando Daniel si asciuga gli occhi con il petto gonfio dalla inaspettata sorpresa.
Ops.
Direi che ha l'espressione di chi ha voglia di saltarti addosso.
Mi allontano piano piano ignara di quello che ho appena fatto.
<< Se fossi in te scapperei! >>
Sbraita senza essere arrabbiato.
Rido ancora come un'idiota.
È ora di darsela a gambe levate Rosie.
Scappo di corsa continuando a ridere da farmi venire i crampi allo stomaco.
Mi rincorre impacciato rischiando di scivolare.
Urlo come una cretina con il cuore che batte follemente.
Sorpasso Leo che guarda divertito.
Salgo le scale velocemente con un'alta possibilità di potermi rompere l'osso del collo; percorro il corridoio che sembra non finire più.
La mia stanza.
Tento di chiudermi nella mia stanza. Ma Daniel, sciaguratamente, arriva in tempo e infila un piede, impedendo di chiudermi dentro, così spinge la porta contro di me, ottiene così la vittoria riuscendo ad entrare.
In un attimo prende le mie braccia facendomi arretrare fino a che scaraventa il suo corpo contro il mio e cadiamo insieme sul letto.
Mantiene le mie braccia immobili sopra il mio capo così che io non possa muovermi.
<< Ok, ok! Mi arrendo!>> Faccio a squarciagola.
<< Cosa volevi dimostrare eh?>>
Chiede a parole fredde mentre la sua presa di fa tenue.
<< Che io posso tenerti testa Daniel.
E lo farò ogni volta che tu tenterai di soggiogarmi.>>
Sono fiera di me stessa per averlo messo in riga.
Mi guarda dritta negli occhi, scrutando cosi tanto come se stesse cercando qualcosa.
<< Sei così..>>
Esordisce.
<< Bigotta?>> Intervengo.
Scuote la testa schizzando in una misera risata.
<< Non lo so.
So solo che non mi piaci, nemmeno un po', non ti sopporto, tu e la tua superficialità del cazzo.
Se avessi la possibilità di liberarmi di te lo farei volentieri, anche adesso.>>
Resto male a quelle fresi, ma non da convincermi ad abbassare la guardia.
Batto velocemente le palpebre e cercare qualcos'altro su cui posare gli occhi.
<< Ma so che me ne pentirei amaramente.>> Continua a bassa voce.
Lo sento così vicino, così naturale quando incide il "me ne pentirei".
Avverto il suo caldo respiro su di me ed io ansimo involontariamente.
Il suo sguardo si fa intenso.
Ho la salivazione quasi a zero e lui non fa altro che guardare la mia bocca.
Non stiamo giocando questa volta, è ben diverso da prima, soprattutto il contesto e il momento.
Molla la mia mano con una certa finezza e mi accarezza il collo..
Provo di nuovo quella sensazione ma più forte. Il suo corpo tocca il mio quindi è comprensibile..
Mai avuto nessun tipo di contatto fisico così e questo mi fa sentire in qualche modo.. emozionata.
Eccitata.
Accaldata.
<< Mi rendi tutto difficile.. >> bisbiglia.
L'eccitazione mi invade, completamente.
Ho paura di poter essere capace di tutto in questo momento.
Si sposta verso la guancia..raggiungendo l'angolo della mia bocca.
Le nostre labbra si sfiorano.. ma nessuno ha il coraggio il abbandonarsi.
Perché questo ragazzo è qui? E soprattutto perché sento di essere attratta da lui..?
Non ce la faccio più.
Per Daniel non è difficile, lo fa sempre con chiunque. Perché deve farmi soffrire così? È una tortura.
<<Ti prego.>>
Non so se lo sto pregando ti allontanarsi da me o di non farlo per nessuna ragione al mondo.
Ansimo ancora più forte.
<<Dimmelo Rosie..>> Sussurra a voce roca accarezzandomi con le sue splendide labbra il collo, il lobo dell'orecchio...
Sto impazzendo, chiudo gli occhi.
<<Dirti cosa..?>> Bisbiglio a sua volta con aria confusa ed esaltante.
Qualcuno bussa alla porta e entrambi sobbalziamo.
Riacquisto coscienza.
Ci alziamo immediatamente.
Oh cavolo. Mi ricompongo e senza nemmeno accorgermene Daniel va ad aprire.
È Sandra, sorpresa di vedermi qui, o meglio di vederci qui insieme, con la porta chiusa e l'aria di chi stava per combinare un enorme casino. Spero non pensi nulla di male.
Non aveva la giornata libera? Probabilmente sbagliavo..
<< Mi scusi tanto Mr Gheller, ma c'è la sua amica che la sta cercando. La faccio salire?>>
Melissa? Ovvio che è lei.
Ottimo tempismo..
Daniel, con una mano sulla nuca, si volta per vedere la mia espressione ma io distolgo lo sguardo, metto le mani in tasca e mi guardo i piedi.
<< No Sandra, scendo io grazie.>>
Come sospettavo..
Sandra annuisce, guarda me e poi se ne va.
Non sono imbarazzata. Di più.
Ma lo è anche lui stranamente e questo mi rasserena. Mi guarda intento a dirmi qualcosa.
<< Se non hai alcun impegno, domani voglio portarti da una parte>>
Irrompe quello che sembrava un momento promiscuo.
<< Non credo di avere impegni. Perché? Dove mi vuoi portare?>>
Chiedo. Senza darlo a vedere sono felicissima.
<< Devi proprio sapere tutto? Che c'è non ti fidi>>
<< Be' vediamo...... no.>>
È impossibile fidarsi di lui.
Non proprio impossibile ma ho bisogno di tempo viste le circostanze.
<< Alle 10.00 di domani mattina pronta e non farti pregare>>
Esce discretamente dalla camera e richiude la porta.
Neanche il tempo di cinque secondi e sto sorridendo come una stupida che è stata appena invitata ad uscire.
Ma poi mi viene in mente Melissa.
Vuole portarmi da una parte ma è comunque sceso per andare da lei.
Il mio cervello viaggia, dimenticandosi di chi stiamo parlando.
Ma chi voglio prendere in giro.

Uncover.    #WATTYS2020Where stories live. Discover now