15 Stasera quello rosso

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Passai il pomeriggio a oziare sul divano e a messaggiare con Denis. Diceva di stare bene, ma sapevo che non era così: probabilmente nessuno di quelli che passavano per le mani di Trevor Baker poi stava davvero bene.

Comunque stasera passo a prenderti

e ti riaccompagno a casa.

Sorrisi nel leggere la promessa del mio migliore amico. Ero certa che non sarebbe nemmeno stato in grado di stare in piedi, ora di sera. Mi aveva assicurato di non avere nulla di rotto, ma io sapevo bene quanto fossero dolorose un paio di costole incrinate a suon di calci e pugni.

Devi stare a riposo, sgualdrina.

Dormi supino, e metti del ghiaccio.

Faranno male per tre settimane.

Mi dispiace così tanto...

Domani stai in malattia.

Se ti vedo alla Credit ti rompo le ossa che ti ha

risparmiato Trevor.

Inviai il messaggio già sapendo cosa mi avrebbe risposto Denis. Impiegò pochi attimi per inviare a sua missiva.

Ah, sei in confidenza e lo chiami per nome?

Vengo prima di cena e porto il cibo.

Non rompere i coglioni.

Stasera non mi esibisco, ma vengo al Sweety.

Per domani... vedrò. Ora ho altre decisioni importanti

da prendere.

Sperai di tutto cuore che non si fosse messo in testa di ostacolare Baker in qualche modo. Ne sarebbe uscito morto prima del tempo.

Quali decisioni?

Ti prego, niente cazzate.

Lascia fare a me.

Posso dargli El Diablo,

tanto è la peggiore eredità della storia.

Guardai l'orologio: erano quasi le cinque del pomeriggio e sperai che il mio inutile cazzeggio fosse profondamente noioso per i cani da guardia che di certo mi stavano spiando per ordine di Trevor.

Non so neanche di cosa parli.

Io mi riferivo alla cena, stronzetta.

Pizza o sushi?

Ma porco cazzo, per quale dannato motivo non potevo avere una vita normale nella quale mi innamoravo, ricambiata, di uno come Denis?

Entrambi.

Pizza E sushi.

La coppia peggio assortita

della storia.

No, c'erano coppie ben peggiori.

Feci un sospiro: era ora di porre fine al cazzeggio.

Salii in camera ed entrai nella mia cabina armadio, grande quanto un monolocale. Non c'era alcun ordine, lì dentro. Pareva ci fosse scoppiata una bomba, come sempre. Mi ci sentivo a mio agio. Tirai giù dalle grucce un Prada nero e dorato, un Koma rosso scarlatto, un Dolce&Gabbana damascato sui toni dell'autunno e un Armani multicolor così bello che non avevo ancora avuto occasione di indossarlo.

PRICELESSWhere stories live. Discover now