Prologo Trevor

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Prima di rivelarvi il modo in cui è finita, forse dovrei rivelarvi il modo in cui ho vissuto.

Ebbene, sono cresciuto all'ombra del mio stesso cognome, figlio illegittimo ma riconosciuto di Sebastian Baker, proclamato Man of the year dal Time nel 2009. Mentre la Lehman Brothers affondava nelle sabbie mobili trascinandosi dietro milioni di famiglie e più di un governo, la Baker Agency, società d'investimento e gestione fondi con sede a Londra, si distingueva per la più solida composizione di portafogli del mondo, quasi scevra di mutui subprime e titoli spazzatura tra i milioni di prodotti e fondi presenti a catalogo.

Ma l'ombra più grande è quella di mio nonno, George Baker, che la Baker Agency l'ha creata negli anni '50 a Londra, fiutando prima di altri la crisi industriale di quei decenni e lanciandosi nel settore finanziario. Ovviamente anche lui è comparso sulla copertina del Times: Man of the year nel 1964, mentre i Beatles suonavano la rivoluzione giovanile che avrebbe fatto epoca.

Io sul Times ci sono finito nel 2020, Man of the year nel pieno di una crisi epidemiologica che sono certo non avete ancora dimenticato.

Tre generazioni di uomini, tre generazioni di uomini d'affari, tre generazioni di uomini che hanno sfruttato una crisi per emergere.

Il modo in cui la mia storia è finita, chiaramente, è strettamente legato al denaro, ma non quello pulito, non quello lecitamente investito.

Se mai è esistito un Baker onesto, è morto prima che io lo conoscessi.

A favore di cronaca devo ammettere di non aver mai conosciuto George. Forse lui era pulito, chi lo sa.

Ad ogni modo quello che ogni Baker sicuramente sa, è che non esiste investimento totalmente privo di rischio.

In finanza si chiama rischio sistemico: non può essere in alcun modo eliminato, esiste, e sarà per sempre il nome dato alla variabile impazzita, all'evento talmente improbabile che viene considerato impossibile, quella condizione esclusa da tutti i calcoli perché irrilevante ai fini statistici.

E sarà quel rischio sistemico a mandare a puttane tutto, prima o poi. È già accaduto.

Ne sanno qualcosa i colleghi di MorningStar. Sapete cos'è? No?

Ve la faccio semplice: quella che dà i voti agli investimenti sotto forma di stelline, un po' come accade per i ristoranti. Il miglior investimento al mondo è quello che, considerando la stessa volatilità, performa meglio.

Il rischio è alla base della volatilità, e viene misurato. Fino al 2001, nei grattacieli della MorningStar, erano soliti spiegare il rischio sistemico come la probabilità che due aerei andassero in collisione l'uno contro l'altro sopra le Torri gemelle. L'hanno detto per anni. Anni, capite?

Poi due aerei si sono schiantati sulle Torri, anziché sopra. Ma il risultato è statolo stesso.

Io e Lea siamo il rischio sistemico.

Ora di noi potete trovare solo i nomi su Google.

PRICELESSWhere stories live. Discover now