38 Niente di male a sanguinare un po'

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*** Dove eravamo rimasti? Più o meno qui: sesso anale no, sesso orale sì. Lea ha fame. Può bastare come riassunto? Ce lo ricordiamo ancora cosa è successo a Lea l'ultima volta che si è addormentata con Trevor? Riassunto: la Morte è andata a trovarla in sogno. Ci ricordiamo di Alan? Riassunto: lo stronzo contitolare del Demons con Trevor, che ha fatto la soffiata a Viktor. 

Se qualcosa non vi torna avete due possibilità: 1 rileggerlo tutto (sono una persona orribile, scusate...ma inseguo sogni di gloria e le RIletture contano come letture su Wattpad. Brucerò all'inferno ma vorrei prima pubblicare con Salani o Sperling) 

2 Chiedete all'autrice (perché parlo in terza persona? Non lo so, forse è ora di un ricovero coatto). Potete scrivere i vostri dubbi nei commenti, in bacheca oppure in privato, va bene tutto. E io sarò ben felice di rispondervi. Love. ***

Lea era sotto la doccia: quella piccola donna passava più tempo a lavarsi che a dormire. Non era un buon segno, perché quello che voleva levarsi di dosso non sarebbe scivolato via con l'acqua, e ciò che aveva paura di affrontare in sogno doveva comunque gestirlo da sveglia.

Ma ero inebriato dalla mia indomita capacità di prendere la prima decisione intelligente della giornata: evitare di seguirla in bagno per comunicare una scelta epocale ad Andrey.

Presi il cellulare per chiamarlo, e la sua voce cavernosa mi fece vacillare per un secondo.

«Ti rompevi il culo a scendere le scale?»

«Ho una compagnia migliore qua, sai com'è.»

Mi figurai la sua smorfia al confine tra sorriso e omicidio. «Che succede? Se non scendi, è una cazzata.»

«Spengo il cellulare fino a mezzanotte.»

Il silenzio che avvertii dall'altra parte per una manciata di secondi era così solido che ne sentii il peso sulle spalle.

«Come sarebbe a dire che spegni il cellulare?»

Mi schiarii la voce. «Sarebbe che spengo il cellulare. Sono off line su tutti i device fino a mezzanotte.»

«Stai scherzando.»

«No, ho appena controllato il conto di Sebastian e le entrate sono regolari, El Diablo lavora correttamente. Quindi sono in ferie per quattro ore.»

«In ferie. Per quattro ore. Tu.»

Ascoltai il suono di quelle parole uscire dalla bocca dell'uomo senza il quale sarei morto prima della laurea: l'assenza di furia omicida nel tono mi rilassò. «Sì. Esatto.»

«Ok.»

«Sali ad avvertirmi solo in caso di emergenza.»

«E pensi di affrontare un'emergenza senza le mutande addosso, Trevor?»

«Non sarebbe la prima volta.»

«Coglione. Definisci emergenza.»

Dovetti pensarci su qualche istante. Poi mi affidai a una frase intramontabile ma oggettivamente efficace. «Questione di vita o di morte.»

«Va bene.»

Ma ritenni di dover essere più specifico. «Vita o morte tua, mia o di Lea. Frega un cazzo degli altri. Thanos che parcheggia l'astronave sulle rive del Danubio non è un'emergenza. Godzilla che caga sulla torre Eiffel non è un'emergenza. Pennywise che rapisce tutti i primogeniti di New York non è un'emergenza. Pikatchu che si scopa Sailor Moon in una Moschea non è un'emergenza...»

«Credo di aver capito» mi interruppe Andrey. Sembrava più incuriosito che stupito.

«Bene. A mezzanotte scendo, ho del lavoro per te, e bisogna prendere altre decisioni.»

PRICELESSWhere stories live. Discover now