62 Dimmi cosa ti ha fatto

3.1K 144 265
                                    

Fino a quel momento era andato tutto bene, quasi a meraviglia. Litigare con Trevor e subire le sue penitenze non era certo un problema: espiare la mia vile scopata con Denis faceva parte del mio biglietto per Londra.

Il mondo poteva smettere di girare anche in quel momento, la carestia poteva prendersi l'umanità intera e io avrei assistito alla fine di tutto ciò che mi circondava senza rimpianti e con pochi rimorsi.

Ma la mia apocalisse non era nemmeno partita, e avrei dovuto mettere in conto che sarei inciampata in qualche frammento del mio passato lungo i corridoi del Baker Hill. Invece accadde senza che mi fossi preparata, troppo occupata ad ansimare sotto il corpo di Trevor.

«Non addormentarti, bambina.»

«Non mi stavo addormentando.»

«Bugiarda.»

Mi stiracchiai, pronta a ricevere qualunque trattamento avesse intenzione di infliggermi Trevor.

«Allora tienimi sveglia, mio re.»

Mi baciò su una tempia, alzandosi dal letto. «La notte si conclude nella prossima suite, Lea, dove ho fatto portare la tua valigia e potrai infilarti qualcosa di comodo per... dormire.»

Mi misi a sedere, mica tanto convinta. «Dormire» puntualizzai.

«Sì, sai, quella cosa che le persone normali fanno di notte, a volte prima a volte dopo e a volte sia prima che dopo il sesso, Lea.»

Risi, divertita. «Ma noi non siamo persone normali, Starlord.»

«Ma siamo persone, fino a prova contraria. Le persone dormono, ogni tanto.»

«Io non ti ho mai visto dormire. Ne deduco che sei il frutto di un ardito esperimento di laboratorio.»

«Dovresti solo dedurne che ti addormenti prima e ti svegli dopo di me. Ma va bene anche se mi ritieni una creatura sovrannaturale in grado di piegare l'universo al proprio volere, mia queen.»

Mi alzai per infilarmi di nuovo nell'accappatoio oversize. «Comunque non ho sonno.»

«Ti chiedo la cortesia di conservare i capricci per la prossima stanza, questa ha già espletato la sua funzione.»

Sbuffai. «Non s'è mai visto un capriccio sottostare alle regole, signor Baker.»

Mi guardò serio e quasi mi venne da obbedirgli. Quasi. «Ci vengo ma non dormo» aggiunsi quindi.

«Quello che succede nella suite numero quattro resta nella suite numero quattro, bambolina.»

«Cose sconce?»

Il suo sguardo serio s'infranse e l'ombra di un sorriso gli increspò le labbra. «Cose sporche e appiccicaticce.»

«Oh. Davvero?»

«Davvero.»

Mi prese per mano e inciampai nell'accappatoio fuori da quella stanza per entrare nella quarta suite insieme a lui. La mia valigia era ai piedi del letto e abbandonai la sua stretta per poterla aprire. Non avevo portato molto, ma la sottoveste di seta blu scuro era proprio in cima alla pila di vestiti che ci avevo infilato dentro. La presi subito, ma il mio criminale non fu d'accordo.

«Non quella, Lea. Avrai freddo.»

Trevor si stava infilando la solita t shirt Tommy Hilfiger e un paio di short anonimi.

«Mi scaldi tu.»

Si avvicinò e tirò fuori dalla valigia il pigiama di Crudelia che avevo acquistato a Milano con lui. «Questo. Va bene questo.»

PRICELESSWhere stories live. Discover now