Capitolo 8

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Nathan


Stasera insieme a mio figlio e la mia amata siamo andati a cenare al McDonald's, abbiamo trascorso una serata tranquilla, ma a un tratto ho intravisto Victor, insieme a un ragazzo dai capelli neri e occhi verdi con dei tatuaggi sul petto che si notano da sotto lo scollo a V della felpa. Saluto Victor con un cenno della mano.

La reazione di quest'ultimo è stata qualcosa di inaspettato.
Mi ha guardato con uno sguardo sprezzante, al che deluso l'ho guardato mentre lui frettolosamente è uscito dal locale insieme a quel ragazzo...
È così scostante... Ormai ho capito che mi farà penare, non si fida di me. Vorrei cercare di aiutarlo, sento che ha bisogno di aiuto, ma come posso riuscirci se è così distaccato?

«Papà, tutto bene? Ti sei rattristato tutto a un tratto...» La voce di mio figlio mi desta dai miei pensieri. «Tesoro, non preoccuparti, va tutto bene. Ero sovrappensiero tutto qui», gli accarezzo una guancia.

«Se lo dici tu, va bene... allora apro il regalino così vedo la sorpresa», commenta mio figlio Alex, aprendo la confezione di Happy Meal, e appena vede la sorpresa spalanca gli occhi gioioso: «Oh, papà che bello! È uscito Po, il Peluche di Kung Fu Panda, era quello che mi mancava alla collezione!» Esclama entusiasta e inizia a mangiare il panino e le patatine e a sorseggiare la Coca Cola.

«Sono contento che ti piaccia», gli accarezzo la guancia e gli pulisco il labbro da un residuo di ketchup.

Dopo una mezz'ora, insieme alla mia famiglia usciamo dal locale e una volta saliti in auto metto in moto e torniamo a casa.
Durante il tragitto noto che mio figlio si è addormentato, me ne sono accorto dallo specchietto retrovisore interno. Alex dorme teneramente con in braccio il peluche di Panda.
«Il piccolo si è addormentato...» Dico sottovoce a mia moglie seduta sul sedile accanto. «Si è divertito così tanto che è crollato», ribatte bisbigliando, sorrido mentre parcheggio l'auto, Samantha scende e lascio che vada ad aprire la porta e con delicatezza prendo in braccio il piccolo e raggiungo mia moglie entrando in casa.

Sempre tenendo in braccio Alex raggiunta la sua stanza entro in camera, il piccolo dorme tranquillo, gli metto il pigiamino e lo copro con la coperta, gli lascio un bacio sulla guancia.
Lui sorride gioioso nel sonno mentre stringe l'orsetto di peluche.
Snow sonnecchia ai piedi del letto e sorridendo in punta di piedi esco dalla stanza.

Entro in camera da letto e intravedo che Sam si è addormentata placidamente. Inizio a spogliarmi e mettendo il pigiama mi distendo sul letto accanto a mia moglie, la guardo e la copro con la coperta. È bellissima, dorme teneramente.
Vorrei baciarla, ma non voglio rischiare di svegliarla.

Non riesco a fare a meno di pensare a quello sguardo freddo di Victor come se mi odi. Chissà cosa gli passa nella mente, dove sarà adesso?

Intravedo l'istituto Grover Cleveland High School, due figure maschili coperti da passamontagna, sono armati di pistole entrano in una classe e fanno fuoco proiettili zampillano e forano le pareti lasciando sul pavimento vittime innocenti fra cui riconosco il corpo di Victor in una pozza di sangue insieme a quel ragazzo. E in questo istante intravedo sulla parete l'orologio che segnano le 12:00.

Mi sveglio di soprassalto completamente sudato e ansante, controllo le mani, atterrito che possano essere realmente sporche di sangue, deglutisco. Mi guardo attorno e mi trovo nel silenzio e nel tepore accogliente della nostra camera da letto. Istintivamente volgo lo sguardo alla mia destra, chiudo gli occhi e sospiro di sollievo. Grazie al cielo è stato solo un incubo...

Il battito cardiaco è ancora accelerato, mentre rivoli di sudore scivolano dalla fronte. Cazzo, quel sogno era orribile, Victor domani potrebbe essere in pericolo. Devo evitare che ciò che ho sognato accada realmente. Come posso fare? Dovrò agire insieme a Matthew prima che scoccheranno le 12:00 ed evitare la strage.

Ormai non riesco più a prendere sonno, quella visione mi ha scombussolato.
Facendo attenzione a non svegliare mia moglie in punta di piedi scendo dal letto. Infilo le ciabatte, con solo il pantalone di pigiama esco dalla stanza e scendo in cucina.
Chissà se Matthew è ancora sveglio, vorrei contattarlo e metterlo al corrente della mia visione. Adesso lo contatto... vediamo spero non stia dormendo.
Faccio il numero e attendo in linea, due squilli e dopo il terzo risponde la voce assonnata di mio fratello. «Nathan?»
«Scusa l'ora tarda, ma devo parlarti ho avuto una visione. C'erano dei tizi con i passamontagna, erano armati di pistola ed entravano in un Università e mietevano vittime innocenti. Tra cui anche Victor. Matt, mi stai ascoltando? C'era l'orologio a parete nella classe e segnava mezzogiorno...»
«Un'altra delle tue visioni premonitrici, dannazione! Mi stai dicendo che domani mattina dobbiamo vederci ed escogitare un piano per fermare questi pazzi entro mezzogiorno?» Domanda palesemente alterato.

«Non avrei voluto disturbarti se non si trattasse di un'emergenza!» Ribatto evitando di alzare la voce per non svegliare mia moglie e mio figlio.
«Domani mattina ci organizziamo, va bene? buonanotte!» Riattacca e in questo istante sorrido perché dopotutto ha accettato di farmi da supporto.

Con il portatile sul tavolo del soggiorno mi intrattengo a trovare la mappa dell'istituto Grover Cleveland High School. La trovo tramite Google street e la stampo.
Mentre studio la cartina dell'Università mi viene in mente un'idea geniale per salvare più persone possibili...
Sorrido soddisfatto sfregando le mani.
Potrei mettere in atto un diversivo per allontanare gli studenti dal pericolo prima che quei tizi possano fare irruzione in classe... Sì, ho deciso insieme a Matthew, Caleb e Ronan, attueremo il piano. Victor frequenta la classe 3B.

Il soggiorno è avvolto nella penombra della notte, il ticchettio della lancetta dell'orologio interrompe quel silenzio inquietante. Sul tavolo davanti a me la piccola lampada accesa, il portatile e la tazza di caffè espresso che ogni tanto sorseggio per restare sveglio, ma le palpebre diventano pesanti ed esausto chiudo gli occhi.

Mi sveglio e trovo davanti a me ancora il PC acceso e la tazza vuota di caffè, mi sono addormentato... L'orologio a parete segnano le sei di mattina... Scatto in piedi e subito mi dirigo in bagno, faccio una doccia e una volta vestito, sono pronto per la mia impegnativa e stressante giornata.

Dal piano superiore percepisco la sveglia trillare, e poco dopo il suono viene interrotto e si sentono i passi di mia moglie e mio figlio che scendono le scale. «Buongiorno papà, vedo che hai preparato la colazione!» Esclama pimpante il piccolo Alex, con un sorriso vivace, abbracciandomi.
«Sì, mi sono alzato prima stamattina», mentre mi gratto la nuca.
«Sei il solito mattiniero, eh?» Commenta giocosamente Samantha dandomi un bacio sulle labbra e prende dal vassoio che ho tra le mani un waffle, e una volta assaggiato assume un'espressione beata. «Ah! Sempre buoni i tuoi waffle!» Afferma sedendosi a tavola.
E così come ogni giorno faccio colazione al volo insieme a loro.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now